Nobunaga’s Ambition Awakening | Recensione - Un passo in avanti, ma...
Nobunaga’s Ambition Awakening è il ritorno di una saga di gestionali tattici con potenziale: ci ha convinto o è un'occasione sprecata?
a cura di Marino Puntorieri
Redattore
In sintesi
- Uno dei gestionali più profondi e complessi disponibili sul mercato
- Ha dalla sua diversi miglioramenti nell’interfaccia delle battaglie
- Le numerose sfaccettature del gameplay, così proposte, rischiano però di lasciare spazio al caos in breve tempo
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Koei Tecmo
- Produttore: Koei Tecmo
- Distributore: Plaion
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
- Generi: Strategico
- Data di uscita: 20 luglio 2023
Tra le numerose serie che annoverano un grande successo nel variegato portfolio di lavori realizzati da Koei Tecmo, il brand strategico di Nobunaga’s Ambition mantiene un posto di prim'ordine.
Rappresenta, con numerosi parallelismi verso i titoli musou dell’omonima compagnia, l’ennesimo caso di marchio capace di registrare incredibili successi nel mercato orientale, ma che al netto di nicchie specifiche di consumatori difficilmente riesce ad affermarsi in egual misura nel panorama europeo.
Parliamo di un brand nato nel lontano 1983 e che, in occasione del suo 40esimo anniversario, ha da poco visto il lancio del suo ultimo progetto, dal nome Nobunaga’s Ambition Awakening – titolo che racchiude anni di sforzi profusi per rendere l’esperienza il più completa e soddisfacente possibile per gli amanti delle imprese belliche che hanno caratterizzato la storia del Giappone feudale.
La nostra recensione per la versione PC, lo specifichiamo fin da queste prime righe, ci ha permesso di delineare con maggiore chiarezza i contorni di un’esperienza che rimane molto complessa nelle sue meccaniche gestionali, nonostante la presenza di alcune novità che rendono più appetibile il gameplay e riescono a valorizzare l’esperienza generale.
Ma andiamo con ordine nella nostra recensione.
L’ambizione di un generale
Come successo con i suoi predecessori, Nobunaga’s Ambition Awakening proietta il giocatore nel Giappone del XVI secolo, dilaniato dagli scontri tra numerosi signori della guerra – denominati daimyo – intenzionati a unificare il Paese sotto un unico vessillo.
Si tratta di un periodo storico ricco di avvenimenti fondamentali per l’evoluzione socio-politica dell’intera nazione e che ha portato a importanti contaminazioni anche sul piano culturale, dove svariati signori della guerra – considerabili personalità illustri, per il periodo – hanno imposto la propria influenza a discapito dei più deboli.
In questo clima instabile, dove le alleanze tra le varie fazioni si formano e si sgretolano con facilità disarmante, il giocatore può selezionare una data di inizio della partita – tra numerose opzioni – e un daimyo con relativi territori da gestire a tutto tondo.
Ovviamente KOEI TECMO non ha nascosto le proprie preferenze nell'attribuire carattere e abilità a determinate figure più rilevanti nel periodo – come nel caso del clan Takeda, di Imagawa o per lo stesso Oda Nobunaga, ma anche pescando tra le fazioni minori si possono scoprire interessanti peculiarità che rendono ogni partita unica nel suo genere.
La gestione dei propri territori in Nobunaga’s Ambition Awakening passa per un oculato monitoraggio delle varie regioni, fino ad analizzarne i distretti di appartenenza e le singole città che possono crescere ed espandersi al loro interno.
Il tutto alimentando una micro-gestione della propria fazione che difficilmente ha eguali anche tra gli strategici più blasonati e famosi in Occidente, andando a toccare tanto la sfera diplomatica quanto quella finanziaria, senza dimenticare l’aspetto bellico.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica e vale anche in Nobunaga’s Ambition Awakening. Rimangono, ad esempio, determinate barriere all’ingresso che scoraggiano neofiti e semplici curiosi, con un’infinità di informazioni da gestire su schermo in modo abbastanza caotico e che necessitano di un po’ di ore, per essere apprezzate e padroneggiate a dovere.
Bisogna comunque sottolineare che abbiamo un piccolo tutorial a inizio partita, attraverso il quale si ha quantomeno un’infarinatura generale delle attività principali da svolgere sulla fitta mappa di gioco, ma a conti fatti si tratta di una piccola introduzione e bisognerà armarsi di molta pazienza per districarsi tra le numerose opzioni disponibili.
Non mancheranno, in sostanza, i momenti dove pochi minuti rischiano di mandare all'aria pianificazioni che ci hanno portato via parecchio tempo, obbligandoci a provare sulla nostra pelle le conseguenze di una scelta solo sulla carta abbastanza attenta alle tante variabili presenti.
Parliamo di scelte che dagli albori hanno contraddistinto la serie di Koei Tecmo, caratterizzando – nel bene e nel male – un'esperienza che soddisfa fino a un certo punto, con la quale è difficile scendere a compromessi anche nel caso di giocatori più navigati.
Un regno da gestire un click alla volta
Tra le novità da elogiare in Nobunaga’s Ambition Awakening abbiamo un vero e proprio sistema che permette di delegare ai propri ufficiali e tenenti una quantità incredibile di compiti per la gestione e la crescita delle singole città o dei distretti minori.
Questo si traduce anche nella possibilità di seguire su schermo una quantità incredibile di loro interventi e consigli, importantissimi per capire come operare per il bene della propria fazione (per giocare, vi consigliamo un mouse affidabile come questo Logitech disponibile su Amazon).
Non mancano, infatti, interfacce, menù e avvisi vari che a matrioska compaiono davanti ai nostri occhi a ogni occasione possibile, in diversi casi attivando delle vere e proprie missioni che se seguite con una certa logica permettono di ottenere qualche bonus.
Ovviamente ogni scelta comporta rischi e opportunità da soppesare adeguatamente e non basterà semplicemente dedicarsi a ogni consiglio o incarico suggerito dai vari consiglieri per portare il proprio clan alla ribalta.
Parliamo di un sistema che, lo ribadiamo con fermezza, non facilita in alcun modo l’esperienza di Nobunaga’s Ambition Awakening nel suo insieme, ma anzi sposta il focus del giocatore e conferma una certa complessità – che riesce tanto a soddisfare quanto a creare una certa dose di frustrazione.
Questa, soprattutto nel caso della gestione di clan più grandi, dove – tra monitoraggio dei territori, dei vari eserciti e consigli che letteralmente piovono dal cielo alla prima occasione possibile – le partite necessitano di nervi saldi.
Si tratta di un elemento impossibile da considerare solo in maniera positiva, dal momento che capiteranno partite in cui rischierà di distogliere l'attenzione dei giocatori dalle numerose e fedeli chicche storiche di cui il gioco è pregno.
Considerata la gestione sulla mappa del Giappone Feudale in tempo reale per tutte le fazioni (in maniera analoga a quanto proposto ad esempio in Crusader Kings III) l’esclusione dei turni conferisce al tasto “pausa” una funzione centrale per aiutare il giocatore nel tentativo di occuparsi di ogni questione con le adeguate priorità.
Non sempre, però, si riesce ad aver quel senso di totale controllo su ciò che accade, tanto nel nostro clan quanto nei territori limitrofi; in sostanza, non mancano i momenti in Nobunaga’s Ambition Awakening dove la pianificazione preventiva lascia spazio all’improvvisazione.
Per quanto riguarda gli scontri, invece, oltre alle risoluzioni automatiche delle varie dispute è possibile per gli scontri principali – così come per gli assedi di città o castelli – scendere in prima persona sul campo di battaglia.
In queste situazioni, Nobunaga’s Ambition Awakening offre un gameplay soddisfacente e sorprendentemente più intuitivo rispetto ai predecessori, dove la mappa viene suddivisa su binari prestabiliti e, come in una vera e propria ragnatela, limita le direzioni nelle quali poter muovere i vari battaglioni.
Una soluzione che ben si frappone alla complessità gestionale già menzionata, offrendo opzioni belliche più immediate, pur lasciando una certa libertà nel gestire le traiettorie dei vari battaglioni alla conquista di determinati punti, utili a migliorare il morale delle truppe e a favorire l’accerchiamento dei nemici.
Peccato non avere ancora una suddivisione delle varie unità più marcata sul campo di battaglia, limitate nella maggior parte dei casi a una fanteria standard che non sempre riesce a rendere giustizia alla mole qualitativa (e non solo quantitativa) delle forze in gioco.
Dal punto di vista tecnico, Nobunaga’s Ambition Awakening non registra chissà quale passo in avanti rispetto al predecessore. Si evidenzia, in positivo, una maggior cura per l’interfaccia di gioco e per i vari menù, così come per i dialoghi tra i vari generali – proposti in stile light novel, piacevoli da seguire per gli eventi storici più rilevanti.
Da migliorare, invece, il risultato delle texture, tanto sulle aree urbane della mappa generale quanto negli scontri effettivi, dove si evidenziano risultati altalenanti anche per le animazioni dei vari soldati.
Voto Recensione di Nobunaga’s Ambition Awakening | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Tantissime opzioni micro-gestionali
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Le battaglie sono sorprendentemente immediate e divertenti
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È impossibile sottovalutare anche i livelli di difficoltà minori
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Un nuovo sistema per delegare ai vari generali con cognizione...
Contro
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… ma rimane molto caos nel layout delle varie voci su schermo
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Non sempre si ha la sensazione di avere il controllo di ciò che accade nel proprio clan
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Tecnicamente si poteva fare di più