Mortal Kombat 1: Kaos Sovrano | Recensione - L'anarchia ha vita breve
Dopo un anno dal lancio, arriva l'attesa espansione della storia di Mortal Kombat 1 che ci vedrà affrontare Havik Titano: vediamo com'è andata.
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a cura di Francesco Corica
Staff Writer
In sintesi
- Si conclude la storia di Mortal Kombat 1, nel bene e nel male.
- I 3 nuovi personaggi sono molto divertenti da usare.
- Purtroppo, la qualità della narrazione lascia molto a desiderare.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: NetherRealm Studios
- Produttore: Warner Bros.
- Distributore: Warner Bros.
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX , SWITCH
- Generi: Picchiaduro
- Data di uscita: 19 settembre 2023
Mortal Kombat 1 ha ottenuto ottimi risultati durante lo scorso anno, con vendite decisamente considerevoli per un titolo picchiaduro e che gli avevano permesso di superare pilastri del genere: l'idea di realizzare un reboot — che poi si è rivelato essere "solo" un sequel narrativo di MK11 — ha attirato diversi fan e nuovi utenti curiosi.
Tuttavia, come spesso è accaduto con gli ultimi capitoli della serie, dopo un ottimo successo il titolo è stato lentamente messo da parte da molti appassionati, complice anche una modalità Invasioni che non ha purtroppo rispettato le attese e che si è rivelata più deludente del previsto.
La narrazione resta però l'apice di NetherRealm e un punto di riferimento per l'intero genere: sebbene decisamente meno credibile rispetto a precedenti capitoli — come vi avevamo sottolineato nella nostra recensione — gli sviluppatori erano comunque riusciti a rappresentare un fanservice decisamente efficace.
La storia del precedente capitolo si chiudeva però con una scena "after credits" che ci anticipava il futuro di Mortal Kombat 1: il Titano Havik, inebriato dagli scontri appena vissuti, è pronto a portare il Caos (o meglio, il "Kaos") anche nella nostra dimensione.
Mortal Kombat 1: Khaos Reigns (o Kaos Sovrano nella release sugli store nostrani), sulla linea di quanto già fatto dal suo predecessore, ci porta dunque a scoprire quali sfide dovranno affrontare Liu Kang e i suoi campioni per mantenere la pace, messa a rischio da quella che potrebbe essere la minaccia più grande mai affrontata.
Ma sarà davvero così?
Lunga vita al Kaos
Attenzione: quanto segue riporta spoiler dalla Storia di Mortal Kombat 1.
Se non avete completato il gioco, non proseguite con la lettura.
Vale la pena di ricordare che l'espansione Khaos Reigns introduce non solo la nuova storia di gioco, ma anche 6 nuovi Kombattenti: NetherRealm ha introdotto anche altri aggiornamenti, come le Animality e la nuova Stagione delle Invasioni, disponibili però anche per chi possiede l'edizione base.
Tre dei nuovi personaggi, ovvero Cyrax, Sektor e Noob Saibot, sono disponibili fin da subito e faranno la loro comparsa anche all'interno della storia, mentre gli altri 3 sono i nuovi Guest Character che verranno rilasciati soltanto in seguito (Ghostface da Scream, T-1000 da Terminator 2 e Conan il Barbaro dall'omonima serie).
Dobbiamo dunque precisare che in fase di recensione abbiamo potuto provare solo i primi 3 personaggi, in quanto le comparse di terze parti sono ancora in fase di sviluppo.
Khaos Reigns inizia pochi istanti dopo il finale di Mortal Kombat 1 (lo trovate su Amazon, a proposito), dove quello che sembra essere un periodo di pace viene improvvisamente interrotto da una rivolta di Sub-Zero, che non intende ancora tenere a bada le sue ambizioni.
Chiamando a sé Cyrax e Sektor — che in questa nuova linea temporale sono donne — intende sorprendere Scorpion nel giorno del suo matrimonio, sfruttando un disonorevole effetto sorpresa.
Mentre Sektor si trova perfettamente d'accordo con il suo piano, Cyrax è costantemente lacerata dai dubbi, finendo anche per abbandonare il clan Lin Kuei non appena scopre la verità sul conflitto tra i due fratelli.
Mentre si sta cercando di stabilire il da farsi, si apre un varco temporale dal quale emerge il Titano Havik, che riesce a rapire Geras per mettere in atto il suo folle piano: portare caos e anarchia in ogni variante dimensionale degli universi di Mortal Kombat.
Riesce inoltre a intrappolare Sub-Zero, che aveva temporaneamente messo da parte la sua ambizione per proteggere il mondo, al fine di torturarlo e trasformarlo nel pericoloso Noob Saibot.
Liu Kang sceglie dunque di mandare in missione un piccolo gruppo composto da Scorpion, Cyrax e Sektor, al fine di salvare la vita a Geras e organizzare un contrattacco per fermare Havik.
La premessa era sicuramente interessante, considerando che NetherRealm ha cercato di anticipare la pericolosità dell'amante del caos in più occasioni: basti ricordare che era necessario completare la storia principale per sbloccare la sua variante "normale" nel roster di Kombattenti.
Purtroppo, nonostante qualche buona idea sparsa qua e là, l'espansione Khaos Reigns non è mai riuscita a realizzare totalmente il suo potenziale.
Idee folli e come (non) realizzarle
Nel mondo di Havik è infatti possibile vedere numerosi eroi alternativi corrotti dalla sua visione, il che ha reso la missione di infiltrarsi indisturbati impossibile da portare a termine, dandoci un assaggio della crudeltà del Titano.
Per gran parte della storia, il nostro gruppo dovrà affrontare trappole mortali di ogni genere, che dovrebbero riflettersi verso un unico finale: non c'è alcuna possibilità di uscita o di vittoria.
Peccato che la sequenza non riesca a risultare mai credibile, anche a causa di una breve durata e del fatto che alla fine la vicenda si conclude con un "Deus Ex Machina" che quel titano così crudele e calcolatore alla fine non aveva nemmeno previsto, nonostante fosse abbastanza ovvio.
Un evento che ha inevitabilmente fatto crollare come un castello di carte tutta la storia, portandoci semplicemente alla battaglia finale, anche in questo caso decisamente deludente rispetto alle aspettative.
Premettiamo che la qualità in cui viene narrato il tutto è sempre su standard estremamente elevati per il genere – ma la qualità delle cut-scene non può nascondere una storia poco entusiasmante.
In questo caso siamo ben distanti da quanto fatto con il DLC di Mortal Kombat 11, per tirare fuori l'ultimo esempio di NetherRealm, dove si aveva davvero la sensazione di giocare una "seconda storia" e che ci permetteva di decidere il destino del mondo.
A differenza di quanto accadeva con l'epica battaglia finale contro Shang Tsung del precedente episodio, il Titano Havik da potenziale minaccia diventa fin da subito una macchietta, inserita con il solo scopo di giustificare a malapena due ore di cut-scene in più divise in 5 capitoli, con solo 3 di questi occupati dai nuovi personaggi.
Un vero peccato, perché ribadiamo che il potenziale c'era e pure notevole: tutta la sequenza del labirinto aveva le premesse per alzare la posta in gioco, lasciandoci con la sensazione che invece il tutto si concluda tutto troppo in fretta e di esserci persi qualcosa.
Perfino la corruzione di Sub-Zero in Noob Saibot viene fondamentalmente risolta in pochi e brevi istanti, quando avrebbe meritato ben più spazio nella trama.
Mortal Kombat 1 Khaos Reigns è insomma, senza girarci troppo attorno, una vera occasione sprecata: possiamo riassumere il tutto dicendo che questa storia, se non fosse stata lanciata, non avrebbe cambiato assolutamente nulla per la narrazione della saga.
Se non altro, i 3 Kombattenti rilasciati fino ad ora sono tutti molto divertenti da utilizzare, ma è difficile che questo possa interessare a chi si aspettava magari un teaser per il futuro della saga.
Un futuro che, a giudicare da questi avvenimenti, dovrebbe prendersi tutto il tempo necessario per evitare di ripetere gli stessi errori.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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I primi 3 nuovi Kombattenti sono soddisfacenti da controllare.
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La qualità delle cutscene è sempre eccellente...
Contro
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... ma la storia è un notevole passo indietro.
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Non si tratta affatto un DLC economico.
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Include solo 5 nuovi capitoli, che finiscono (troppo) in fretta senza lasciare granché.
Commento
Non solo la durata della nuova campagna è fin troppo breve, ma Havik Titano riesce a essere una minaccia credibile solo per pochi secondi, fino a quando il suo piano — come la storia stessa — non si squaglia come neve al sole, con una rapidità che era davvero difficile da immaginarsi. Un vero e proprio tiro sbagliato a porta vuota, considerando che la sua esistenza fondamentalmente cambia poco o nulla per lo sviluppo di un inevitabile sequel.
L'unica magra consolazione, per quello che vale, è che almeno i nuovi personaggi sono divertenti da usare.