Immagine di Monster Menu: The Scavenger's Cookbook | Recensione - Banchetto insipido
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Monster Menu: The Scavenger's Cookbook | Recensione - Banchetto insipido

La nostra recensione di Monster Menu: The Scavenger's Cookbook, nuovo dungeon crawler con elemento roguelike targato Nippon Ichi Software.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

In sintesi

  • Un dungeon crawler che prova a mettere le meccaniche di cucina al centro della scena
  • Il risultato è però poco convinto e avaro di personalità

Informazioni sul prodotto

Immagine di Monster Menu: The Scavenger's Cookbook
Monster Menu: The Scavenger's Cookbook
  • Sviluppatore: NIS
  • Produttore: NIS America
  • Distributore: Plaion
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: PS4 , PS5 , SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo , Dungeon Crawler
  • Data di uscita: 26 maggio 2023

Nippon Ichi Software ci ha abituati ormai da anni a vedere idee bislacche prendere vita sotto forma di JRPG più o meno atipici, con successi sì altalenanti ma che hanno comunque garantito allo sviluppatore e publisher di assicurarsi una nicchia di fan appassionati.

Per questo siamo stati immediatamente incuriositi da Monster Menu: the Scavenger's Cookbook, dungeon crawler con elementi roguelike disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4 e Nintendo Switch.

Il concept di un'avventura ruolistica di stampo orientale che mette al centro la cucina ci è parso strambo ma promettente, ma il gioco sarà stato di soddisfare le nostre aspettative? Scopriamolo insieme.

Persi nel dungeon

La storia di Monster Menu:the Scavenger’s Cookbook (solamente Monster Menu d’ora in poi) è molto semplice – forse anche troppo. Nei panni di un protagonista senza nome (saremo noi a personalizzare il nostro alter ego virtuale, dopo averlo scelto tra i vari volti disponibili) ci ritroveremo persi in un labirinto tecnicamente adatto ai principianti, ma che a quanto pare si è rivelato troppo complesso per le nostre forze.

Il nostro obiettivo sarà quindi quello di uscire dal dungeon, e fortunatamente non saremo da soli: il caso ha voluto che anche altri tre avventurieri (anch’essi personalizzabili) avessero subito la stessa sorte nello stesso momento, e potremo quindi decidere di unire le forze con loro.

La trama del gioco è tutta qui. Dopo la brevissima sequenza iniziale non ci sono altri momenti dedicati alla storia, e non ci sono neanche momenti di interazione tra i personaggi del party.

È evidente che si tratta di una scelta consapevole degli sviluppatori, che hanno preferito concentrarsi sul gameplay per regalare un'avventura da giocare a piccoli morsi (non vedevamo l'ora di dirlo, scusate, ndr), ma dobbiamo dire di avere comunque sentito la mancanza di un collante narrativo più forte, che avrebbe sicuramente aggiunto maggiore mordente all'avventura.

Il gioco funziona come un dungeon crawler molto classico, che prova con poca convinzione a mettere al centro le meccaniche di cucina.
Così, invece, tutto poggia sulle spalle del gameplay, e sfortunatamente Monster Menu non brilla neanche da quel punto di vista (piccolo spoiler, ma ci arriveremo a breve), difetto che fa pesare ancora di più questa mancanza

Tecnicamente il gioco non ci ha dato grandi problemi. La nostra prova si è svolta su Nintendo Switch (potete recuperare la splendida versione Oled su Amazon), e tutto è filato senza intoppi, dunque possiamo dire con una buona dose di certezza che non ci saranno problemi neanche nelle versioni per le più potenti console di casa Sony.

La direzione artistica, invece, lascia molto a desiderare. Il gigantesco labirinto in cui siamo intrappolati è veramente poco ispirato a livello di design, così come le creature che andremo ad incontrare. Si salva il character design dei personaggi, abbastanza particolare da riuscire a rimanere impresso, ma anche in questo caso non stiamo parlando di qualcosa di eclatante. Persino la colonna sonora sembra adeguarsi a questa piattezza, con brani poco memorabili e solamente funzionali.

L'unica vera nota positiva in questo frangente, come accennavamo, è rappresentata dal design dei personaggi, che riescono a farsi ricordare nonostante non abbiano granché modo di risaltare attraverso i dialoghi (che, lo ribadiamo, sono assenti).

Combatti e cucina

Dal punto di vista del gameplay, Monster Menu (che trovate già su Amazon) è un dungeon crawler molto classico. In ogni piano del labirinto avremo un unico obiettivo, vale a dire quello di raggiungere le scale che portano al piano successivo. Ovviamente, su ogni livello troveremo nemici da affrontare ed oggetti da raccogliere; starà a noi decidere se cercare di evitare gli scontri o se utilizzarli come fonte di punti esperienza.

Anche il combat system non riserva grandi sorprese. Una volta avviato lo scontro, ad ogni turno potremo muovere i nostri personaggi su una griglia. Terminato lo spostamento, potremo decidere se eseguire un attacco, usare oggetti o altro, in base anche alla posizione finale del personaggio ed al raggio di azione delle sue abilità.

Sia in battaglia che esplorando i dintorni potremo trovare delle risorse e degli oggetti, che si riveleranno fondamentali una volta raggiunte le scale. Dopo ogni livello, infatti, potremo scegliere di accamparci; sarà la nostra occasione per salvare, gestire il nostro party ed anche per utilizzare gli oggetti, ma soprattutto per cucinare. Oltre alla classica barra della vita, i nostri personaggi saranno dotati anche di due indicatori che indicheranno fame e sete dell'esploratore in questione.

Preparare i giusti piatti sarà decisivo per l'esplorazione del piano successivo, perché non avere risorse adeguate potrebbe tradursi in una morte precoce. Per quanto la cucina sia effettivamente una meccanica centrale nell'economia del gioco, dobbiamo dire che ci saremmo aspettati qualcosa di più da questa sezione. Per cucinare è sufficiente selezionare gli ingredienti oppure, al contrario, partire dal piatto che vogliamo realizzare; in entrambi i casi, però, tutto avviene con la pressione di un tasto e finisce nel giro di una manciata di secondi.

Questa struttura di gioco, fatta di piani da esplorare, combattimenti, raccolta di risorse e passaggio al piano successivo, si ripete inesorabile fino all’arrivo di un boss. Questi combattimenti sono decisamente impegnativi, e qualora dovessimo riuscire a spuntarla saremo ricompensati non solo con l’accesso alla successiva sequenza di piani, ma anche con un checkpoint da cui ripartire.

Il problema di Monster Menu è la sua mancanza di personalità.
Sì, perché Monster Menu è anche un roguelike. Ogni volta che verremo sconfitti, saremo costretti a ripartire dal primo piano (o da un checkpoint), ricominciando così la nostra esplorazione. Anche per questo, i dungeon sono tutti generati proceduralmente, in modo da garantire, almeno a livello teorico, un’esperienza sempre nuova; in realtà, l’idea funziona solo fino ad un certo punto, vuoi anche per la direzione artistica poco ispirata, dunque spesso vi sembrerà di visitare esattamente gli stessi posti con le stesse disposizioni di oggetti e nemici.

Ripartendo vedremo resettarsi tutte le nostre statistiche ed i nostri livelli, ma conserveremo i nostri oggetti. Capirete come questo incentivi molto la scelta di combattere quando possibile: non solo una maggiore dose di punti esperienza e risorse diminuirà le possibilità di una sconfitta, ma quelle stesse risorse potranno essere fondamentali per agevolare la risalita in caso di game over.

Ed è in questo che Monster Menu può dare soddisfazione, perché effettivamente sarete spinti a cercare la build perfetta per affrontare al meglio i vari dungeon. Aiuta anche il fatto che sono presenti ben quattro livelli di difficoltà, ulteriormente aggiustabili diminuendo o aumentando il numero di personaggi presenti nel party (potrete scegliere anche di utilizzare solo il vostro protagonista, per un’esperienza più complessa).

Se questo loop funziona e può dare qualche ora di divertimento, il vero problema è la grande mancanza di personalità del gioco. Monster Menu non ha nulla che lo renda memorabile. La storia è inesistente, il level design è blando anche per gli standard dei titoli generati proceduralmente, ed il gameplay, per quanto funzionante, non presenta niente di nuovo o realmente interessante, limitandosi a riproporre pedissequamente la struttura standard dei titoli di questo genere.

Persino il focus sulla cucina, tanto pubblicizzato, è in realtà poco più di uno specchietto per le allodole, perché viene gestito banalmente attraverso i menù, senza andare realmente ad impattare sul gameplay.

Probabilmente il migliore modo di approcciare il gioco è prenderlo come una sfida da riprovare di tanto in tanto, senza dedicarvi lungh maratone; la sua struttura, grazie alle pause inserite tra ogni piano, si presta benissimo a partite mordi e fuggi, che potrebbero far notare meno i problemi del gioco.

Anche così, però, Monster Menu rimane un titolo semplicemente sufficiente, che può regalare qualche soddisfazione agli appassionati del genere, ma che non rappresenta gli alti standard qualitativi a cui NIS ci ha abituati.

Offerte per Monster Menu: The Scavenger's Cookbook

Voto Recensione di Monster Menu: The Scavenger's Cookbook | Recensione


6

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Gameplay funzionale e a tratti divertente...

Contro

  • ... ma non propone nulla di nuovo o originale

  • Estremamente anonimo

Commento

Monster Menu: The Scavenger's Cookbook è un dungeon crawler tremendamente anonimo. Potremmo riassumere così la nostra recensione, perché questo è il più grande problema del gioco. Non è brutto – anzi: il gameplay funziona e a tratti può anche divertire. Ma la mancanza di qualsiasi barlume di originalità rende l'esperienza tediosa già dopo le prime ore di gioco, confinando Monster Menu a un destino da titolo pensato per chi ha proprio esaurito le alternative in questo specifico genere videoludico.
***

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