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Recensione

Go Vacation, recensione del party game sportivo per Nintendo Switch

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Avatar di Nicolò Bicego

a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Pubblicato il 25/07/2018 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7

Circa dieci anni fa, Nintendo Wii riusciva in un compito che, poco prima, sarebbe sembrato impossibile: entrare nelle case di decine di milioni di utenti, facendo breccia anche nei cuori di coloro i quali avrebbero faticato a definirsi videogiocatori accaniti. Questo grazie anche ad una vera e propria tempesta di titoli pensati per un pubblico più ampio che mai: era stata la stessa Nintendo ad aprire le danze con Wii Sports, e non ci volle molto tempo perché altre case di sviluppo seguissero il suo esempio. Tra queste c’era Namco Bandai, che tentò di replicare il successo dei titoli Nintendo con una sua serie di titoli altamente user-friendly. Fra questi figurava Go Vacation, una compilation di minigiochi datata 2011 che strizzata l’occhio a Wii Sports Resort. A sette anni di distanza, Namco Bandai intende riproporre il suo Go Vacation su Nintendo Switch: un passaggio tutt’altro che scontato, e che oggi andremo ad analizzare per voi.
Benvenuti a Kawawii
Fin dal menù di apertura, Go Vacation ci fa immergere subito in quell’atmosfera placida e rilassata che permea il gioco da cima a fondo. Il titolo non mente: Go Vacation ci vuole far immergere in un’atmosfera sognante sull’isola di Kawawii, una perfetta meta vacanziera pensata per chi vuole unire il relax al piacere e al divertimento dello sport. L’isola è infatti divisa in quattro resort, ciascuno specializzato in certe discipline sportive, che vanno dagli sport estivi a quelli invernali, dalle corse in auto al trekking. In totale, sull’isola sono presenti più di cinquanta minigiochi. Rispetto a titoli simili, dove si accedere direttamente ai minigiochi tramite un semplice menù, Go Vacation ci permette di esplorare liberamente l’isola, dando l’impressione di trovarsi di fronte ad una specie di open-world. Il salto tecnico da Wii a Nintendo Switch si nota immediatamente: i modelli dei personaggi e le ambientazioni risultano molto più definiti, ed anche gli effetti particellari dell’acqua risultano notevolmente migliorati rispetto alla versione originale. Certo, non stiamo parlando di un gioco in grado di rivaleggiare con le produzioni contemporanee, ma considerando l’hardware per cui il gioco era stato pensato, possiamo dire che Namco Bandai ha svolto un buon lavoro, soprattutto considerando che il gioco non mostra alcun singhiozzo neanche giocando in modalità split-screen. È proprio nelle fasi open-world, però, che il titolo mostra la sua età. L’isola di Kawawii, per quanto interamente esplorabile, risulta completamente vuota: gli NPC presenti sono completamente indifferenti verso il giocatore e le sue azioni, dando l’impressione di essere più soli sull’isola di quanto possa sembrare ad un primo sguardo. Un peccato, perché l’idea di implementare meccaniche open-world in un party game avrebbe potuto essere sfruttata decisamente meglio sull’hardware di Nintendo Switch.
Un’isola per veri sportivi
Una volta giunti sull’isola Kawawii, dopo aver creato il nostro alter ego virtuale, potremo finalmente cominciare a cimentarci nei più di cinquanta minigiochi sportivi che compongono il titolo. Vincere ci permetterà non solo di ottenere un attestato della nostra vittoria, sotto forma di adesivo, ma anche di sbloccare le sfide successive e l’accesso agli altri resort. Come abbiamo accennato, le tipologie di minigioco sono molte e varie: si passa dal beach volley alle gare automobilistiche, dalla pesca al paracadutismo, dal bunjee jamping alle moto ad acqua, e così via. Ogni minigioco può essere affrontato da un massimo di quattro giocatori: dopotutto, Go Vacation è, di base, un party game, che dà il suo meglio quando giocato insieme ai propri amici e familiari. Nella sua versione originale, il titolo faceva un largo uso delle periferiche disponibili per Nintendo Wii: da Wii Zapper a Wii Balance Board, passando per Wii Motion Plus. Namco Bandai si era assicurata di poter dare occasione agli utenti Nintendo di rispolverare le proprie periferiche, quali che fossero quelle che avevano a disposizione. Chiaramente, questo su Nintendo Switch non è più possibile: tutto, adesso, viene gestito tramite gli ormai classici Joy-Con, sfruttando anche il sensore di movimento dei nuovi pad Nintendo. Possiamo dire che la sfida è stata vinta: il nuovo sistema di controlli riesce a divertire senza far rimpiangere le vecchie periferiche, adattandosi egregiamente ad ogni tipologia di minigioco. Per quanto riguarda la qualità dei singoli minigiochi, essa si mantiene su un livello discreto: a fronte di minigiochi piuttosto riusciti, come le corse con le moto ad acqua o il lancio di torte, ce ne sono altri che risultano davvero poco entusiasmanti a causa di scelte poco felici (un esempio su tutti, il beach volley). In generale, si nota una mancanza di pulizia e di rifinitura dei dettagli che è invece tipica delle raccolte di minigiochi made in Nintendo (come lo stesso Wii Sports Resort da cui il gioco prende ispirazione), e se è vero che nessun minigioco pecca eccessivamente in quanto a difetti, è anche vero che nessuno di essi riesce davvero ad eccellere. In ogni caso, il gioco propone degli obiettivi extra che vanno al di là del semplice completamento del minigioco, dando motivo di prolungare il proprio soggiorno a Kawawii anche a coloro che hanno intenzione di affrontare l’avventura in solitaria. Certamente, però, Go Vacation rimane un titolo consigliato a chi ha la possibilità di giocarlo in compagnia (rigorosamente in locale, dato che non è stata implementata alcuna funzionalità online): in questo modo, nonostante i suoi difetti, il gioco riesce davvero a divertire, centrando il suo obiettivo.

– Interamente giocabile in compagnia

– Vario e divertente

– Nessun minigioco risulta davvero eccellente

– L’isola di Kawawii è fin troppo priva di vita

7.0

Go Vacation mantiene inalterati i pregi ed i difetti con cui si era presentato al pubblico sette anni fa: a fronte di un’isola esplorabile fin troppo priva di vita e di cinquanta minigiochi che non riescono mai ad eccellere davvero, il gioco riesce a divertire quando affrontato in compagnia, grazie anche alla possibilità di completare l’intera avventura con un amico. Perciò, visto anche il buon lavoro di lucidatura estetica, consigliamo Go Vacation a chiunque sia in certa di un party-game a tema sportivo senza troppe pretese.

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