Immagine di Fobia - St. Dinfna Hotel | Recensione - Il Resident Evil 7 brasiliano?
RECENSIONE

Fobia - St. Dinfna Hotel | Recensione - Il Resident Evil 7 brasiliano?

Il survival horror prende in prestito i sistemi di gioco del capolavoro Capcom, ma basterà per fare centro?

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Fobia - St. Dinfna Hotel
Fobia - St. Dinfna Hotel
  • Sviluppatore: Pulsatrix Studios
  • Produttore: Maximum Games
  • Distributore: Maximum Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Survival Horror
  • Data di uscita: 28 giugno 2022

A dispetto del nome su cui è facile incespicare, Fobia - St. Dinfna Hotel aveva catturato la nostra attenzione già dalla prima demo pubblicata su Steam. Dopo averlo provato eravamo rimasti piuttosto sorpresi dal lavoro svolto sin lì da Pulsatrix, pur notando alcuni punti deboli evidenti - e connaturati allo scheletro di gioco -  che difficilmente sarebbero stati corretti prima dell'uscita.

Lo studio di sviluppo brasiliano è chiaramente composto da grandi fan dei survival horror, e non solo per il tipo d'impostazione che ha voluto dare alla propria creatura. Si tratta di un titolo che richiama alla memoria il passato; un'opera dalla struttura spiccatamente vecchia scuola, con tutti i pregi e i difetti dei giochi di qualche generazione fa.

Eppure, quelle somiglianze così palesi con Resident Evil 7 (con molti elementi che risultano essere copiati di sana pianta) riescono ad elevarlo al di sopra del livello qualitativo medio delle produzioni del genere.

Fobia - St. Dinfna Hotel, la storia

La vicenda prende piede con un prologo che ci mette nei panni di un uomo misterioso che tenta di fuggire da una prigione, prima di incontrare prematuramente la morte per mano di un enorme e losco figuro mutato che ricorda inequivocabilmente un Tyrant. Lo incontreremo in momenti specifici del gioco, ma non sarà mai una minaccia costante che vi darà la caccia o che vi potrà sorprendere all'improvviso come il Nemesis.

Subito dopo il misfatto, scopriamo che il vero protagonista di Fobia - St. Dinfna Hotel si ritrova per l'appunto in una delle stanze dell'albergo per indagare su presunti fenomeni paranormali e sparizioni inspiegabili. Dopo una fitta corrispondenza via mail con una donna del luogo per organizzare il viaggio a Treze Trilhas, il giornalista Roberto Leite Lopes si ritrova da solo, senza più ricevere risposta e con una strana fotocamera che svela la presenza di diverse linee temporali che si intrecciano col mondo reale.

Dì lì a breve, e dopo aver risolto i primi enigmi per uscire dalla stanza (che mettono subito in chiaro la natura non lineare del gioco), l'albergo si rivela fatiscente, abbandonato da uomini e donne ma presidiato da terribili creature che si aggirano lungo i corridoi. Alcuni file di testo, assieme ad altri indizi, puntano nella direzione di uno strano culto religioso dagli scopi imperscrutabili; al contempo, iniziano le apparizioni di una bambina che indossa una maschera antigas.

Gli elementi narrativi troveranno poi un intreccio lungo il corso dell'avventura, che non si distanzia molto dal computo totale delle dieci ore (backtracking supplementare e possibilità di bloccarsi a parte). Fobia - St. Dinfna Hotel, a differenza di molti titoli indipendenti e non, ha i sottotitoli nella nostra lingua, pertanto potrete godervi la storia senza troppi patemi d'animo.

Dopo la prima parte, però, è il gameplay puro a farla da padrone, con una riuscita commistione tra survival horror e puzzle game. Lo diciamo perché gli enigmi in questione, oltre a essere molto stimolanti, sfidanti e mai ingiusti, compongono una parte non trascurabile della progressione, scandita proprio dalla capacità di trovare soluzioni a tutti i numerosi impedimenti in cui incapperete.

Si consideri infatti che Fobia - St. Dinfna Hotel mette in scena principalmente (oltre a qualche sortita esterna che non vi sveliamo) proprio l'albergo, completamente disastrato, con piani crollati malamente, zone irraggiungibili, diversi giri larghi da compiere e tante porte e cancelli sbarrati da lucchetti, schede magnetiche, combinazioni numeriche da scovare e persino catene.

Starà a voi trovare tutte le volte la giusta chiave o l'oggetto che vi servirà per avere qualche chance di uscire sani e salvi dall'hotel. Non sarà semplicissimo, perché il gioco tende a farvi analizzare con attenzione gli scenari circostanti obbligandovi a rovistare tra i cassetti, la mobilia e usando appunto la macchina fotografica che vi consente di vedere oltre le possibilità umane.

L'oggetto non va richiamato a caso (anche se in alcuni casi conviene, vista la possibilità di reperire munizioni e medikit in un altro dove), ma tutte le volte ci sarà l'impronta di una mano a segnalarvi la presenza di un luogo chiave che muta e che vi dà libero accesso a parti di albergo che prima vedevate solo come un normale muro. Lo stesso succede con alcuni particolari enigmi, che abbiamo molto apprezzato per l'inventiva e per la diversità di approccio e interazione richieste al giocatore.

Tutta questa mole di strade da aprire, segreti da scovare e soluzioni non propriamente davanti agli occhi, costringe il giocatore a un continuo backtracking tra un piano e l'altro dell'edificio, a cui inizialmente mancano persino i pulsanti nell'ascensore (sì, dovrete trovare anche quelli). Il continuo andirivieni è più intenso della media dei survival horror, e se a questo aggiungete l'impossibilità di poter consultare in qualunque momento la mappa, coloro che hanno grande facilità a perdersi potrebbero di fatto allungare il tempo medio per arrivare ai titoli di coda.

Le mappe sono infatti affisse alle pareti di ogni piano, e dovrete dunque farvi un'immagine mentale per ricordarvi bene tutti i tragitti e ciò che vi sarete lasciati alle spalle per recuperarlo in un secondo momento.

A coadiuvarvi in queste operazioni ci sono i famosi bauli che funzionano come dei vasi comunicanti proprio come Resident Evil, i salvataggi presso gli orologi che sostituiscono le macchine da scrivere, l'inventario e la gestione di armi e oggetti identici (come persino i suoni) a quelli di Resident Evil 7 (trovate su Amazon i giochi della serie), da cui Fobia - St. Dinfna Hotel mutua anche il sistema di combattimento.

Gameplay

Mutuarlo non significa però farlo come Resident Evil 7, perché è proprio durante i combattimenti che in Fobia - St. Dinfna Hotel vengono fuori le prime falle. Nonostante un impatto generale assolutamente molto buono, con momenti specifici in cui vi sembrerà quasi di giocare a un capitolo apocrifo del settimo episodio della saga Capcom, dal momento in cui vi si parerà davanti il primo mostro vi renderete conto di alcuni limiti importanti legati all'IA nemica.

Sebbene la gestione dei punti d'impatto sia migliorata rispetto alla demo, rendendo di fatto le armi più precise, i comportamenti degli avversari non ci hanno convinto affatto. Le creature principali, abbattibili più rapidamente se si mira al cuore scoperto, non fanno altro che ciondolare indisturbate lungo gli ambienti di gioco, scattando d'improvviso con rapidità fulminea solo quando vi avvicinerete troppo. Emerge dunque la possibilità di gestirli serenamente rimanendo qualche metro indietro, senza che questi s'interessino granché alla vostra presenza.

I problemi più conclamati sono legati a dei nemici descrivibili come una via di mezzo tra i ragni e gli headcrab di Half-Life, che se non visti in tempo (e succede spesso) sono impossibili da evitare. Se la zona è presidiata da due o tre unità, e incapperete in un loro attacco, sarete obbligati a subirli tutti di fila senza la possibilità di divincolarvi o scappare via in tempo prima che parta lo script con l'animazione successiva. Se il sistema di combattimento è dunque perfettibile, il resto di Fobia - St. Dinfna Hotel è davvero di buon livello.

Lungo gli ambienti di gioco, oltre ai file di testo che approfondiscono la storia e vi danno indizi per superare le fasi di sbarramento, troverete degli strani prismi che vi serviranno per potenziare l'armamentario. La pistola, il fucile a pompa, la mitragliatrice e altro che non vi sveliamo possono essere equipaggiati e associati ai tasti direzionali (sì, esatto, anche questo come in Resident Evil 7), ma anche migliorati per capienza, frequenza di fuoco e proiettili massimi. Ad onor del vero gli scontri non saranno così frequenti, motivo per cui potrete fare a meno di alcuni tra questi potenziamenti, in larga misura sovrabbondanti.

Anche il comparto tecnico del gioco si difende piuttosto bene e viene fatto buon uso dell'Unreal Engine, con solo degli elementi in bassa risoluzione che emergono con inquadrature ravvicinate. La cura per gli ambienti, la mobilia e l'atmosfera è evidente, e sebbene non si tratti di un titolo che usa inutili jumpscare, l'atmosfera funziona e riesce a diffondere la giusta ansia senza sfociare mai in cliché o situazioni di gioco abusate.

Se amate l'impostazione degli ultimi Resident Evil (che potete trovare su Amazon), le atmosfere da horror e una dose importante di enigmi in un contesto old school, Fobia - St. Dinfna Hotel è il titolo che incarna al meglio questa commistione.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di Fobia - St. Dinfna Hotel - Recensione


7.7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • La struttura di gioco che mescola gli ultimi Resident Evil e gli horror vecchia scuola

  • Enigmi brillanti e non banali

Contro

  • IA nemica e combattimenti migliorabili

  • Il backtracking è pressante, sopra la media rispetto agli altri horror

Commento

Fobia - St. Dinfna Hotel dimostra come si possa sviluppare un survival horror che all'apparenza sembra solo un clone senz'anima, ma che in realtà riesce ad avere una propria fisionomia e una direzione chiara dall'inizio alla fine. Certo, si tratta di un progetto molto derivativo, che pesca a piene mani dai capitoli della rinascita di Resident Evil, eppure ha dei tratti distintivi (come i brillanti enigmi) che gli conferiscono una forma chiara e mai incerta. Sebbene l'IA nemica e i combattimenti siano migliorabili, l'horror brasiliano ha una sua solidità non trascurabile, che può far avvicinare gli amanti del genere e tutti coloro che apprezzano la nuova impostazione che Capcom ha pensato per la propria saga horror.
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