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Elden Ring Nightreign | Recensione - Esperimento riuscito?

Elden Ring Nightreign è una variazione sul tema con del buon potenziale, ma sin troppi elementi di gioco risultano mal studiati: la nostra recensione.

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Avatar di Domenico Musicò

a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Pubblicato il 28/05/2025 alle 16:01
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In sintesi

  • Funziona bene solo quando si gioca con altri due compagni che collaborano.
  • Riciclo imponente di asset ricombinati in maniera procedurale.
  • Grande senso di sfida, ma non tutto è ben equilibrato come dovrebbe.
  • Pro
    • Le caratteristiche vincenti di Elden Ring sono ancora granitiche e soddisfacenti.
    • Ancora un volta, e stavolta anche in tre, i boss sapranno dare enorme soddisfazione.
    • Giocare assieme ad altri due compagni affiatati funziona alla grande...
  • Contro
    • .... Ma lanciarsi in abbinamenti casuali può farvi perdere anche intere giornate.
    • Riciclo totale di asset ricombinati in maniera procedurale, con novità pressoché nulle.
    • Va riequilibrato e vanno sistemate delle casualità di troppo.

Il Verdetto di SpazioGames

7.5
Elden Ring Nightreign rappresenta un tentativo coraggioso di evolvere l'universo di Elden Ring attraverso un formato cooperativo e dinamico. La progressione semplificata e la riduzione della libertà esplorativa potrebbero non soddisfare i puristi della serie, mentre l'introduzione di elementi tipici dei giochi roguelike e battle royale non si integra perfettamente con la filosofia di design di FromSoftware. In definitiva, Nightreign potrebbe attrarre un nuovo pubblico, ma per i fan storici della serie, l'equilibrio tra innovazione e fedeltà allo spirito di Elden Ring risulterà essere non proprio ottimale. 

Informazioni sul prodotto

Immagine di Elden Ring Nightreign
Elden Ring Nightreign
  • Sviluppatore: FromSoftware
  • Produttore: Bandai Namco
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5 , PS4 , XONE
  • Generi: Azione , Roguelike
  • Data di uscita: 30 maggio 2025

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Elden Ring Nightreign rappresenta un audace esperimento da parte di FromSoftware, che tenta di estendere l'universo di Elden Ring attraverso un formato cooperativo roguelike.

Allontanandosi dalla tradizionale struttura a mondo aperto del gioco originale, questa particolare variazione sul tema propone sessioni rapide e intense in un ambiente dinamico e in continua evoluzione, ricombinando gli scenari tramite algoritmi procedurali che aumentano il fattore imprevedibilità. 

Nonostante l'approccio possa incuriosire, Elden Ring Nightreign solleva sin da subito interrogativi riguardo alla sua coerenza con la filosofia di design che ha caratterizzato i precedenti lavori dello studio. Oltre a ciò, partita dopo partita ci si rende conto di come alcune scelte adottate vadano in direzione opposta rispetto all'entusiasmo che si potrebbe provare all'inizio di ogni spedizione con altri due compagni.

Elden Ring Nightreign: non tutto convince

La struttura di Elden Ring Nightreign prevede una conduzione di gioco che si sviluppa attraverso cicli di tre giorni, ciascuno della durata di circa quindici minuti, durante i quali i giocatori devono esplorare, raccogliere risorse e affrontare nemici minori e diversi mob.

Al calar della notte, l'area di gioco si restringe progressivamente a causa di una pioggia letale che fa calare i punti salute rapidamente, in maniera del tutto simile alla meccanica dell'area sicura nei battle royale. 

Immagine id 25960
Nella terza notte avrete davanti questo portone che vi condurrà a un boss principale: in bocca al lupo.

Questo costringe i giocatori a convergere verso un punto centrale per affrontare il boss di fine giornata, dopo il quale si potrà procedere nella spedizione fino ad arrivare al culmine del giorno tre, che prevede lo scontro più duro e impegnativo. La mappa, ispirata a Sepolcride, riutilizza in modo massiccio gli asset del gioco originale e genera proceduralmente gli scenari, cambiando la disposizione dei luoghi chiave, il posizionamento e la varietà dei nemici.

In Elden Ring Nightreign non c'è effettivamente nulla di realmente nuovo, e la logica del riciclo totale rappresenta sin da subito un campanello d'allarme, che risuona ancora più forte quando al ripetersi delle partite ci si rende conto di come le variabili siano assai limitate e non offrano ricombinazioni significative, a dimostrazione del fatto che questo esperimento è più un tentativo di capitalizzare al massimo sul buon nome di un titolo capace di infrangere ogni record di vendita.

I giocatori possono scegliere tra otto personaggi pre-impostati, ognuno con abilità uniche, e migliorare il proprio equipaggiamento durante le sessioni.

La progressione avviene tramite reliquie permanenti da incastonare in appositi slot prima di partire per una spedizione in solitaria o con altri due alleati, ottenute sia in caso di successo che di sconfitta. Anche queste vengono elargite in modo casuale, e non di rado può capitare di ritrovarsi con miglioramenti sostanzialmente inutili alla fine di ogni sessione.

Al momento, tentare di avere la meglio in totale solitudine è francamente una sfida fuori portata per gran parte dei giocatori, ed è lecito aspettarsi un importante bilanciamento post-lancio.

Oltre a ciò, va detto che al momento tentare di avere la meglio in totale solitudine sia francamente una sfida fuori portata per gran parte dei giocatori, ed è lecito aspettarsi un importante bilanciamento post-lancio. Gli sviluppatori non hanno nemmeno preso in considerazione una difficoltà scalabile nel caso in cui si giochi in coppia, pertanto è solo in tre che Elden Ring Nightreign offre una sfida degna di questo nome.

Il problema, com'è facile comprendere per via della natura stessa del progetto, è che ogni partita risulta essere un terno al lotto, poiché capiterà assai di frequente incappare in giocatori egoisti, poco affiatati con gli altri, che non hanno realmente idea di cosa fare, oppure i solitari che non fanno gruppo e non aiutano. Quando invece si capita in un team di ottimi giocatori, va ammesso che Elden Ring Nightreign è davvero un autentico piacere da giocare, rivelandosi un'idea che funziona sul serio.

Va da sé che, per via della forte casualità legata alla natura intrinseca di Elden Ring Nightreign, i giocatori potranno perdere interi pomeriggi senza vedere alcun progresso, rimanendo travolti da un senso di frustrazione che non dipende mai davvero dalla propria volontà o abilità.

Giocato con amici e con una comunicazione efficace cambia totalmente le carte in tavola, ma anche così resta evidente come gli sviluppatori debbano mettere mano al gioco per riequilibrare alcuni aspetti che risultano ancora piuttosto acerbi e mal calcolati.

Un Elden Ring immediato e molto semplificato

A differenza di Elden Ring, dove i giocatori distribuivano manualmente i punti nelle statistiche, Nightreign adotta un sistema di livellamento automatico. Ogni morte riduce il livello del personaggio di uno, ma non si va mai al di sotto di questo valore.

Le rune perse possono essere recuperate tornando sul luogo della morte o sconfiggendo i nemici che le hanno rubate, esattamente come in Bloodborne, ma è importante sottolineare come alla morte del party durante una boss fight clou la partita volga subito al termine, costringendo a ripartire dalla prima notte.

Questo sistema semplificato mira a rendere l'esperienza più fluida, evitando che ci siano perdite di tempo all'interno della partita o che i compagni debbano attendere gli altri più del dovuto, ma annulla del tutto la profondità strategica tipica dei soulslike targati FromSoftware.

I compagni possono essere salvati colpendoli ripetutamente mentre strisciano per terra, e a ogni dipartita aumentano le tacche da dover ripristinare, fino a un massimo di tre, facendo perdere più tempo per riabilitarli mentre dovrete anche difendervi dai tremendi attacchi avversari.

Alla lunga, l'obbligo di ricominciare dalla prima notte, sorbendosi un numero sin troppo alto di casualità spesso sfavorevoli, può inevitabilmente portare alla noia, trasformando le sessioni di gioco in delle corse forsennate per arrivare il prima possibile davanti al boss della terza notte.

L'introduzione di meccaniche roguelike in Elden Ring Nightreign segna dunque una deviazione significativa dalla tradizione di FromSoftware, con buona pace di chi era abituato a tutt'altro tenore di gioco. Il director Junya Ishizaki ha dichiarato che il restringimento dell'area della mappa non era inizialmente previsto, ma che è stato introdotto per incoraggiare i giocatori a rimanere in movimento perpetuo e a convergere verso specifici punti di sbarramento. 

Se da un lato la meccanica dell'area che si restringe aumenta la tensione e la dinamicità di gioco, dall'altro sacrifica del tutto l'esplorazione meticolosa e la costruzione del personaggio che hanno caratterizzato Elden Ring. Inoltre, l'assenza di una componente narrativa profonda e la mancanza di tempo per una pianificazione strategica accurata non fanno altro che ridurre l'immersione, elemento fondamentale nei titoli precedenti dello studio.

Elden Ring Nightreign va dunque preso per ciò che è, ossia un titolo che mira solo a enfatizzare la cooperazione tra tre giocatori, ognuno con abilità uniche che favoriscono la sinergia. La scelta del boss finale tramite il menù presente alla Rocca della Tavola Rotonda, che varia tra le tre notti, richiede una pianificazione strategica e una preparazione mirata, come la selezione di armi o abilità specifiche, ma anche qui bisogna sottostare alla casualità dei bottini. 

Alcuni eventi che non vi sveliamo vanno ricercati all'interno della rocca e altri ancora verranno resi noti all'avanzare del gioco, scandito dalla sconfitta dei boss principali.

Tuttavia, Elden Ring Nightreign è un titolo studiato per partite mordi e fuggi, senza altro di molto rilevante da tenere in grande considerazione. La sua grande fortuna è avere un'eredità fortissima, una di quelle impalcature talmente solide da poter sorreggere per l'intero progetto.

Nonostante ciò, alla lunga l'obbligo di ricominciare dalla prima notte, sorbendosi un numero sin troppo alto di casualità spesso sfavorevoli, può inevitabilmente portare alla noia, trasformando le sessioni di gioco in delle corse forsennate per arrivare il prima possibile davanti al boss della terza notte. Non esattamente il massimo, per chi ambisce a far rimanere i giocatori incollati a Nightreign il più possibile.

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