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Recensione

Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack | Recensione - Tanti bei JRPG tutti insieme?

La trilogia dei misteri in un unico, grasso pacchetto

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

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Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack
  • Sviluppatore: Gust
  • Produttore: Koei Tecmo
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 23 aprile 2021

Da qualche anno a questa parte, con la pubblicazione di Atelier Lulua prima e, soprattutto, con i due titoli dedicati a Ryza (di cui trovate la recensione sulle nostre pagine, ovviamente), il longevo franchise Atelier di Gust e Koei Tecmo si è scrollato di dosso l'immobilismo che lo aveva caratterizzato per decenni, allargando la fanbase ed ottenendo buoni riscontri di pubblica e critica anche al di fuori del territorio giapponese.

Quasi sullo stile di Ubisoft, che ha recentemente riproposto gli episodi di Assassin's Creed precedenti alla svolta RPG che ha caratterizzato la serie da Origins in poi, il publisher giapponese propone una raccolta di tre titoli classici, ribattezzata Atelier Mysterious Trilogy Pack Deluxe, in arrivo su PC, Nintendo Switch e Playstation 4.

Ci siamo soffermati per voi proprio sulla versione per la macchina Sony, e quello che segue è il nostro resoconto.

Atelier Sophie DX

Per chi non ricordasse nulla dei tre titoli che compongono questa trilogia del mistero, oltre a rimandare alla lettura della nostra recensione dell'epoca, faremo un breve ripasso della trama e delle caratteristiche principali di ognuno di essi, rimaste immutate anche in occasione di questa ripubblicazione.

Atelier Sophie, uscito in Occidente nell'estate del 2016, segue le vicende dell'omonima Sophie Neuenmuller, che scopre, quasi per caso, di essere la proprietaria di un libro magico intriso di un incantesimo che racchiude una vera e propria creatura vivente, che porta in dote tutto lo scibile riguardo all'alchimia, materia di grande interesse per la protagonista.

In breve tempo, nemmeno a dirlo, Sophie e Plachta, la suddetta entità, instaurano un rapporto simbiotico, con la prima che imparerà dalla seconda la dimenticata arte alchemica e si imbarcherà in un'avventura inattesa e piena di misteri.

Il titolo è identico a come ce lo ricordavamo, avendolo giocato al tempo, pochi mesi dopo l'uscita, e sebbene risulti oggi il meno rifinito e più spigoloso dei tre a livello tecnico, rimane probabilmente il migliore tra quelli proposti in questa raccolta. In questa versione DX Gust ha inserito anche la possibilità di correre, che, di pari passo con quella di velocizzare i combattimenti, garantisce quantomeno un maggiore rispetto del tempo dei giocatori, i quali, ai tempi delle uscite originarie, si erano infatti lamentati non solo della lentezza della camminata base della protagonista, ma anche dell'eccessivo numero di fetch quest proposte dal titolo, rimaste ahinoi immutate.

La rimozione degli stringenti limiti temporali che avevano fin lì caratterizzato la saga, un sistema di crafting più snello ed agevole che mai ed un cast di personaggi adorabili rappresentano, oggi come allora, i punti di forza della produzione, controbilanciati, però, da un combat system alquanto basilare e da una marcata ripetitività di fondo.

Alchimisti, viaggi e dipinti

Atelier Firis The Alchemist and the Mysterious Journey DX ripropone in versione potenziata l'avventura apprezzata nel 2017 dagli utenti PS4, PC e PlayStation Vita con aggiunte davvero minime, il che, stando al voto che il titolo seppe guadagnarsi sulle nostre pagine, non dovrebbe rappresentare un grosso problema. Nella sua recensione di quattro anni fa, infatti, il nostro Francesco apprezzò lo stile scanzonato, la buona quantità di location, tutte ben differenziate tra loro, ed una colonna sonora leggera ma sempre puntuale.

Anche qui, come da consolidata tradizione della serie, parliamo di un JRPG piuttosto leggero in quanto a profondità della trama, sistema di combattimento e crescita dei personaggi e dialoghi tra di essi, che però, sull'altro piatto della bilancia, contrappone un sistema alchemico ulteriormente rifinito rispetto al passato, un livello di sfida leggermente più alto della media del franchise (famoso per la sua accessibilità) e il ritorno del limite temporale all'interno della campagna principale, feature nel contempo amata dagli appassionati di vecchia data della serie ed odiata dai neofiti.

La storia di Firis e Liane Mistlud, insomma, pur non possedendo i requisiti per potersi candidare al premio per il gioco dell'anno, si segnala come un altro, solido tassello all'interno di una serie longeva e decisamente lontana dai canoni codificati del JRPG medio.

Chiude la trilogia Atelier Lydie & Suelle The Alchemist and the mysterious paintings DX, titolo interminabile dietro cui si cela la più recente delle tre avventure contenute nel pacchetto, pubblicata esattamente tre anni fa anche su PC e Switch. Qui viene narrata la storia di due gemelle tanto uguali nell'aspetto quanto diverse nel carattere, Lydie e Suelle, l'una timida e riservata e l'altra espansiva e con la testa tra le nuvole, figlie di un famoso alchimista e sue collaboratrici nella bottega di famiglia.

La loro vita è destinata a cambiare quando scoprono che dietro ad una serie di dipinti si nascondono porte verso altri mondi, in cui raccogliere e catalogare centinaia di nuovi ingredienti alchemici mai scoperti prima.

Nonostante una storia accattivante, pur nella sua semplicità, ed un aspetto tecnico migliorato rispetto ai suoi immediati predecessori, anche nelle ore che abbiamo passato in sua compagnia per questa recensione, questo capitolo conclusivo della trilogia sembra il meno coraggioso, con aree da esplorare più limitate e fantasiose del solito e combattimenti raramente impegnativi anche impostando al massimo il selettore della difficoltà.

A salvare la produzione in calcio d'angolo c'è però una quantità di contenuti notevole, decisamente superiore a quella proposta da entrambi i predecessori e ancora oggi tra le più elevate del longevo franchise di Gust.

Extra ed aggiunte assortite

Veniamo all'aspetto più "tecnico" di questo pacchetto, ovvero l'analisi delle eventuali novità, di tutto ciò che viene offerto al giocatore, del prezzo e tanto altro.

Togliamoci subito il dente che duole: di inedito, in questo Deluxe Pack, c'è poco o nulla, al netto di qualche costume aggiuntivo per le protagoniste, una manciata di nuove quest opzionali (perlopiù concentrate in Atelier Sophie) e la modalità fotografica.

Certo, la presenza di tutti i contenuti aggiuntivi usciti post lancio per tutti e tre i prodotti e quella di artbook digitali molto ben realizzati aiutano ad indorare la pillola, ma qualcosa in più sotto questo punto di vista poteva essere sicuramente fatta.

Similmente, avremmo apprezzato uno sforzo in più da parte del publisher per quanto concerne il prezzo richiesto, buono se confrontato a quello della somma dei singoli titoli (che, disponibili anche all'acquisto singolo, costerebbero circa trenta euro in più al momento di redigere questo articolo), ma piuttosto alto se confrontato con quello di raccolte similari, peraltro ancora più ricche in termini contenutistici.

Non aiuta nemmeno la scelta di non pubblicare al di fuori del Giappone alcuna edizione fisica, quantomeno non nel breve periodo: se sborsare l'equivalente di circa novanta euro per un'edizione contenente un artbook fisico ed una copertina reversibile può risultare più digeribile, farlo per un file digitale, peraltro in tempi di inopinate chiusure degli store, lo è assai meno, anche alla luce del fatto che è possibile, con un po' di pazienza, reperire le singole edizioni dei giochi in formato fisico per meno.

D'altro canto, volendo guardare al rovescio della medaglia, non mancano anche gli aspetti positivi, dall'inclusione di tutti i contenuti post-lancio alla retrocompatibilità con PS5, passando per lo sconto del dieci per cento sul prezzo di lancio per chi volesse preordinare.

Non va nemmeno sottovalutata l'abbondanza dell'offerta ludica complessiva, con un conteggio approssimativo delle ore di gioco che supera facilmente il centinaio abbondante, tale da fare la felicità non solo dei fan di vecchia data del franchise, ma anche di tutti coloro che attendevano una compilation simile per avvicinarsi ad esso.

Il comparto tecnico delle tre produzioni è in linea con quello di tre titoli dal budget non esaltante pubblicati tra il 2016 ed il 2018, e quindi, anche da questo punto di vista, nonostante sottili miglioramenti alle texture, alla stabilità del frame rate e alle fonti di illuminazione, per godersi a pieno i prodotti è necessario soprassedere su modelli poligonali poveri, animazioni piuttosto legnose ed un consistente riciclo di asset non solo all'interno del medesimo gioco ma anche tra titoli diversi.

Le dimensioni stesse del download digitale, che si assesta attorno ai 25 GB nella versione Playstation 4 da noi provata, la dicono lunga sull'origine dei giochi e sul fatto che il motore grafico che li muove provenga direttamente dalla precedente generazione di console.In chiusura, segnaliamo a coloro i quali avessero portato a termine le avventure originali che nessuno dei file di salvataggio presenti sul nostro hard disk (di due dei tre giochi) ha funzionato: non è quindi possibile trasferire i salvataggi né, tantomeno, i Trofei già sbloccati.

Versione recensita: PS4

Se ancora non lo avete fatto, vi raccomandiamo di mettere le mani su Atelier Ryza 2!

Voto Recensione di Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack - Recensione


7.1

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Buon punto di ingresso per chi non conosce la saga

  • Tantissimi contenuti

  • Tre buoni JRPG in un singolo pacchetto...

Contro

  • Pochissimo materiale inedito

  • Prezzo troppo alto

  • ...ma lontani dalle vette qualitative degli ultimi episodi

Commento

L'operazione nostalgia messa in piedi da Gust e Koei Tecmo con Atelier Mysterious Trilogy Deluxe Pack è, inutile negarlo, di quelle che funzionano: ci sono tre giochi di buona fattura nelle loro versioni migliori, comprensive di tutti i contenuti post-lancio, artbook digitali molto ben realizzati e persino una manciata di quest e costumi inediti che faranno felici i fan del franchise. D'altro canto, però, gli episodi scelti non rappresentano certo il meglio che la serie ha da offrire, i suddetti extra sono trascurabili e molte delle meccaniche di gioco mostrano il peso degli anni, soprattutto se confrontate con i lavori più recenti dello studio giapponese, come i due Atelier Ryza. A monte di tutto ciò, il prezzo richiesto è davvero troppo alto: se amate i giochi di ruolo di matrice giapponese, l'acquisto rimane consigliato, ma, al posto vostro, aspetteremmo il primo, inevitabile calo di prezzo prima di avventurarci nei colorati mondi della trilogia dei misteri.
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