Recensione

Warlock: Master of the Arcane

Avatar

a cura di Ctekcop

Paradox Interactive sembra proprio non temere rivali nel genere degli strategici, sopratutto in termini di quantità e varietà. L’ultimo titolo proposto dal publisher svedese, Warlock: Master of the Arcane, è uno strategico a turni alla civilization dall’ambientazione fantasy che non teme di confrontarsi con i pesi massimi del genere come il titolo appena citato. Sviluppato dai Russi di Ino-Co Plus, già noti per aver creato Majesty 2 e le relative espansioni, viene proposto in digital delivery su Steam, dove per altro è disponibile la demo gratuita che consigliamo di provare, su GamersGate e gli altri principali store al conveniente prezzo di soli venti euro.
The Majesty legacy
Come facilmente intuibile dallo storico degli sviluppatori Warlock: Master of the Arcane è ambientato nel fantastico mondo di Ardania ammirato nella serie di Majesty nominata poche righe fa che più recentemente abbiamo incontrato nel mediocre tower defense Defenders of Ardania.
Prima di iniziare a giocare si deve scegliere il proprio personaggio, un vero e proprio grande mago, personalizzandone la razza cui appartiene, alcuni tratti ottenendo bonus relativi alle risorse e uno o più incantesimi di partenza. Il DLC Powerful Lords, disponibile alla cifra di due euro, aggiunge un paio di potenti perk senza però proporre dei contenuti aggiuntivi sconvolgenti, risultando quindi sconsigliato. In particolare tutto questo sistema di personalizzazione fallisce nel proporre un’esperienza ludica diversa in grado di variare radicalmente l’approccio alla partita stimolando ed incentivando la rigiocabilità del titolo.
Si procede poi a impostare la difficoltà e le dimensioni del mondo di gioco. L’IA ai due livelli più bassi di difficoltà non rappresenterà mai un problema, a livello normale propone il giusto grado di sfida mentre ai due più elevati si rivela estremamente tosta oltre che estremamente aggressiva e cheattona in grado di spammare contro di noi unità su unità. Diplomaticamente non si rivela mai particolarmente scaltra ma in generale è tutt’altro che stupida quando si tratta di controllare le proprie unità evitando di mandarle al macello in attacchi suicidi. Per quel che riguarda il mondo di gioco, oltre alla conformazione geografica, si può scegliere quanti mondi vadano ad affiancarsi a quello di Ardania. Proprio così: attraverso appositi portali è possibile accedere a veri e propri mondi parallelli. E sarà proprio da questi che continueranno a spawnare le creature neutrali in grado di creare le maggiori difficoltà specialmente nelle fasi iniziali.
Miralbus the Hat
Si viene quindi proiettati sulla mappa di gioco divisa con i tradizionali esagoni: a nostra disposizione una sola città, la capitale, e un manipolo di unità con cui iniziare una rapida esplorazione prima di espandersi turno dopo turno. Chi ha un minimo di dimestichezza con altri strategici a turni capisce subito cosa fare mentre chi per le prime volte si trova ad affrontare un titolo del genere potrebbe trovarsi talvolta spiazzato dalla mancanza di un tutorial vero e proprio sostituito da hints di grande aiuto ma spesso tardive e non sempre sufficienti a rivelare e far capire il tutto.
Tre le risorse da curare troviamo: oro, cibo e mana da ottenere attraverso una attenta gestione delle nostre città, scegliendo in ciascuna di esse quali edifici costruire visto che ciascuno di questi garantisce un certo flusso sia in entrata che in uscita oltre a dare accesso in alcuni casi a unità speciali e relativi potenziamenti. L’oro è infatti fondamentale per comprare le truppe mentre il mana accumulato torna utile per lanciare i potenti incantesimi o addirittura per evocare devastanti creature. Un quarto elemento sono i punti di ricerca, anch’essi ottenibili costruendo edifici specifici, e fondamentali per ridurre il numero di turni necessario per accaparrarsi nuove magie.
Si entra quindi nel vivo del gioco fondando nuove città, creando piano un importante esercito, ma non troppo onde in correre in eccessive spese di mantenimento, facendo piazza pulita dei mostri e delle città indipendenti prima di imbattersi nelle fazioni avversarie. A livello diplomatico non si hanno grandi opportunità: si possono giusto stipulare patti di non aggressione e di alleanza, magari portando in dote un po’ di oro, oppure dichirare guerra ed eventualmente fare la pace.
Nel mentre vengono continuamente proposte tante piccole quest che spaziano dal fondare nuove città, all’eliminare certe unità nemiche o erigere templi in nome di una qualche divinità. Il tutto ovviamente con un preciso limite di turni e bonus o malus nel caso in cui suddette quest vengano portate a termine o meno.
Piccoli dettagli come l’impossibilità di creare stack di unità che non possono accavallarsi sopra un’unica casella potrebbero far storcere il naso a qualcuno ma ci si abitua subito e si impara a sviluppare apposite tattiche di accerchiamento per fare di necessità virtù.
In sostanza il risultato complessivo è un ottimo titolo, dal quale è difficile staccarsi una volta che si inizia a giocare. Forse rispetto ad altri esponenti del genere non incentiva più di tanto ad essere giocato e rigiocato in continuazione per provare sempre qualcosa di nuovo nonostante la grande varietà di unità; manca quel pizzico di profondità in più e si ha spesso la sensazione di ritrovarsi inesorabilmente soli a combattere contro il mondo. A controbilanciare il tutto però vi è il giusto grado di semplicità: la microgestione economica non è mai eccessiva o fastidiosa così da risultare liberi di occuparsi di ciò che più conta ossia riuscire a dominare il mondo di Ardania.
Greetings, my Lord!
A livello tecnico Warlock: Master of the Arcane è una gradita sorpresa; chiaramente come qualità generale non siamo al livello di Civilization V ma non vi siamo nemmeno lontanissimi.
L’occhio è decisamente appagato grazie a un mondo di gioco sufficientemente vario e dettagliato con texture sempre di qualità più che buona. Per di più risulta spesso credibile geograficamente. Le unità sono anch’esse ben realizzate e disponibili veramente in una gran varietà, non solo estetica, con animazioni più che buone durante i combattimenti. Ottima e decisamente apprezzabile la possibilità di skippare queste animazioni di movimento o combattimento con un semplice click del mouse per fare più in fretta. Molto gradevoli pure gli effetti relative alle varie magie eseguibili. Il tutto è sempre molto colorato e vivace in linea con lo stile già ammirato nei prodotti appartenenti o legati alla serie di Majesty. Ovviamente, considerata la natura a turni e il basso ritmo di gioco, è giocabile al massimo del dettaglio anche su computer portatili tutt’altro che recenti senza problemi di sorta o turni dell’IA eccessivamente lunghi. Ottima l’interfaccia utente decisamente intuitiva e minimale al punto giusto dove si ritrova ogni cosa proprio dove la si aspetta. Peccato che siano state omesse le scorciatoie da tastiera e si debba quindi per forza ricorrere sempre all’uso del mouse eccezion fatta per il comando di fine turno attraverso il tasto Invio.
Per quel che riguarda l’audio apprezzabile la presenza del doppiaggio inglese degli aiuti in-game. Peccato che il testo sia localizzato in diverse lingue ma non in Italiano. Estremamente piacevoli invece le raffinate musiche di sottofondo mai fuori posto in grado di tenere tranquillamente compagnia capaci di far affiorare atmosfere evocative.
Segnaliamo infine la mancanza di qualsiasi tipo di achievement che se ben implementati avrebbero potuto rendere ancora più longevo, stimolante, godibile e rigiocabile il titolo in questione.

HARDWARE

SO: Windows Vista, Windows 7Processore: Dual Core CPUMemoria: 2 GB di RAMScheda video: GeForce GT240 512Mb o comparabileDirectX®:9.0cHard-disk: 4 GB di spazio liberoAudio: DirectX 9.0c compatibile

– Prezzo più che onesto

– Grafica piacevole

– Semplificato al punto giusto e accattivante fin da subito

– Ancora un altro turno e poi smetto

– Hits and tips poco puntuali

– Meno vario e profondo di certa concorrenza

– Gli sviluppatori si sono dimenticati dell’italiano e dei comandi da tastiera

7.5

Sebbene non si tratti di un capolavoro assoluto Warlock: Master of the Arcane è un ottimo e sostanzialmente riuscito strategico a turni proposto al giusto prezzo capace, indipendentemente dai sui peccati veniali, di fare la felicità di appassionati del genere e non catturando tutti nel suo fantastico mondo.

Voto Recensione di Warlock: Master of the Arcane - Recensione


7.5