Recensione

Unit 13

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a cura di rspecial1

A pochi giorni di distanza dal lancio della propria console portatile, Sony rilascia un altro titolo che va a colmare una line-up iniziale già ricca: un nuovo sparatutto in terza persona. Unit 13 è una IP inedita sviluppata dai ragazzi di Zipper Interactive, che invece di presentarsi con il loro cavallo di battaglia, SOCOM, hanno ben pensato di creare un nuovo mondo e dei nuovi eroi per la neonata PS Vita. Riuscire a sfruttare le caratteristiche della console, però, non è cosa facile e, tra i vari porting iniziali, questo titolo sembra davvero un franchise in grado di riproporsi con il tempo. Andiamo con ordine e analizziamo quello che sembra essere il capostipite di una serie che vedremo spesso su PS Vita, vendite permettendo.

In guerra è solo una cosa a prevalere su tutto, la morteL’Unità 13 è stata creata dalla NATO alla fine del 2001, fedele allo spirito della dichiarazione delle Nazioni Unite, secondo cui tutti gli stati dovrebbero “prevenire, sopprimere e allontanare le attività di qualsiasi individuo o gruppo che utilizzi il terrorismo come metodologia”. Lo scopo finale dell’Unità 13, che prende il suo nome dalla tredicesima carta dei tarocchi, la Morte, è quello di sventare ogni piano e complotto terroristico, sfruttando tutte le risorse dei servizi di intelligence e delle forze armate degli stati membri. Questo è il preambolo che ci metterà di fronte alla realtà delle cose: noi faremo parte di questa famosa élite, impersonando uno dei soldati a disposizione, tutti caratterizzati da diverse tipologie e statistiche. A differenza di quello che si potrebbe pensare, il gioco non ha una storia e nemmeno un filo conduttore, la modalità principale infatti, è caratterizzata da 36 missioni suddivise in 9 scenari collocati in diverse località del mondo. Solo la prima missione sarà obbligatoria ma, una volta superata questa, potremmo liberamente scegliere quelle che si sbloccheranno man mano che giocheremo. Le missioni hanno tutte una struttura molto simile per concezione, ma si possono dividere in quattro categorie diverse che vanno dall’Azione Diretta, nella quale troveremo scenari composti da missioni e obiettivi variabili che offrono diverse situazioni; le Limite, una serie di operazioni nelle quali sarà importante concludere la missione prima dello scadere del tempo che potrà essere esteso con i checkpoint o trovandolo in giro sotto forma di item. Infine troveremo le missioni Incognito che, come si intuisce dalla parola, ci vedranno impegnati in scenari nei quali sarà fondamentale raggiungere il traguardo senza essere individuati da nemici o dalle telecamere di sorveglianza. Per chi ama la sfida ci sarà poi l’Elite, una serie di obiettivi molto difficili da svolgere e senza la presenza di checkpoint, con la rigenerazione della salute che avviene solo a metà missione a complicare ulteriormente la faccenda. I programmatori hanno ben pensato di inserire un sistema di valutazione per ogni missione che sarà composto da alcune stelline, fino a un massimo di cinque, per permettere al giocatore di sfidare sé stessi e la propria abilità. Il punteggio però non è soltanto indicativo di come vi siete comportati nella missione ma servirà a sbloccare, se otterrete almeno tre stelle, la modalità Dinamica che vi consentirà di affrontare obiettivi e caratteristiche sempre diversi a generazione casuale. Zipper Interactive, però, sembra aver tenuto in particolare considerazione la modalità cooperativa del gioco nella sua veste online: proprio giocando a questa modalità avremo infatti la forte sensazione che il livello di difficoltà sia tarato su questa e che, in effetti, in singleplayer il tutto risulti decisamente più arduo mentre con un amico le strategie di combattimento e di accerchiamento dei nemici faciliteranno il lavoro nelle fasi più avanzate.Unit 13 ci permette di potenziare anche i diversi personaggi grazie ai punti accumulati, caratteristica che renderà più semplice la modalità Bersaglio primario nella quale ci verrà chiesto di effettuare nove cacce all’uomo che ci metteranno sulle tracce di nemici di alto profilo, in missioni senza checkpoint. Conclude la carrellata di opzioni di gioco la Sfida giornaliera, competizione che si aggiorna ogni 24 ore e che fa confrontare i giocatori di tutto il mondo per scoprire i player più abili in una determinata missione.

Pick-Up & Play con l’aggiunta di Trial & ErrorPrendendo in mano PS Vita e percorrendo il tutorial di Unit 13, avremo subito la sensazione di trovarci di fronte ad un titolo la cui componentistica principale è quella delle coperture. Ogni scontro a fuoco sarà effettuato sempre con la massima attenzione alla location nella quale ci troveremo e con la massima cautela nel non farci uccidere dai nemici. Sebbene la struttura a missioni si presenti decisamente bene per un videogioco dedicato ad una console portatile, visto anche i tempi brevi della durata media di ogni partita, il titolo mostra tutti i suoi limiti e difetti nella ripetitività dell’azione di gioco in ambienti sempre uguali. Ma andiamo con ordine e partiamo dai controlli. Com’è lecito attendersi, avremo una classica impostazione da sparatutto per ciò che concerne il movimento del personaggio, con la sola differenza che ci saranno pulsanti interattivi da attivare tramite touch, per saltare alcune barriere, lanciare granate o semplicemente ricaricare l’arma. Purtroppo non sarà possibile configurare il sistema di controllo costringendo così il giocatore ad adattarsi a quello presente, che comunque dopo qualche sessione di gioco risulterà abbastanza intuitivo. Ciò che non siamo riusciti a capire giocando alla nuova IP dei creatori di Socom è il perché un titolo nel quale la tattica e l’approccio alla strategia sul come affrontare i vari scontri a fuoco la fanno da padrone, sia stata inserita una mappa ben dettagliata, in grado di rivelarci con largo anticipo le posizioni precise dei nemici. Il titolo risulta davvero poco bilanciato in certi aspetti, ponendosi come una via di mezzo tra uno sparatutto serio quando si tratta della realizzazione di tutte le componenti stealth e dell’IA dei nemici, decisamente ben fatta, ed un titolo arcade quando si noterà che, bene o male, tutti i personaggi a disposizione andranno bene, risultando poco caratterizzati e che le armi e le varie esplosioni hanno una fisica poco credibile.Anche la realizzazione tecnica mostra l’alternanza di cose buone ad altre che sembrano essere state fatte un po’ di fretta. Se dal punto di vista grafico il gioco è decisamente di buona fattura e con molti dettagli relativi ai personaggi su schermo e alle loro animazioni, ci troveremo spesso con delle ambientazioni di due tipi ben distinti. I programmatori hanno realizzato delle location davvero ricche di particolari e dettagli, decisamente belle da vedere ed esplorare che però vanno a contrastare con altre (supponiamo le ultime sviluppate) che sono davvero spoglie e prive di dettagli, mostrando un metodo di sviluppo decisamente altalenante. Ottimo invece il sonoro per ciò che concerne il campionamento audio dei vari effetti e il parlato in italiano, mentre risultano anonime le musichette dei menù di gioco.

– Gameplay consolidato

– Ottima co-op

– Stile perfetto per una portatile

– Alto tasso di competitività da record

– Qualche difetto tecnico di troppo

– Realizzazione tecnica altalenante

– Molto difficile in single

– Alla lunga ripetitivo

7.0

Unit 13 si presenta come un titolo valido, al momento, per tutti i patiti degli sparatutto in terza persona che amano le sfide contro sé stessi e i record personali. La classifica online sarà ciò che i giocatori più competitivi guarderanno in questo prodotto, che, nonostante diversi aspetti da migliorare ed una maggiore varietà degli obiettivi da svolgere nelle varie missioni per un eventuale sequel, si propone come un buon prodotto per una portatile. Se avete finito di sollazzarvi con Drake e le sparatorie non vi bastano mai, questo titolo dei ragazzi di Zipper Interactive fa al caso vostro e fareste bene a dargli un’occhiata.

Voto Recensione di Unit 13 - Recensione


7