Recensione

The Watchmaker

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a cura di Marco

Essere svegliato alle 2.40 di notte non è un bell’inizio di giornata per nessuno, tanto meno per il personaggio che dovremo guidare in questo gioco: lui è Darrel Boone, investigatore privato londinese, che viene chiamato in piena notte dallo studio legale Norman & Mac Green per collaborare assieme ad una giovane dipendente dello studio, Victoria Conroy, a ritrovare in un castello austriaco del XVIII secolo un catalizzatore di energia Leyline, la misteriosa forza che attraversa l’intero pianeta e che guida le anime dei morti, e che è stato sottratto da un gruppo di fanatici religiosi e trasportato in questo antico maniero austriaco per distruggere il mondo. Questa in poche parole la storia alla base di questo gioco della Trecision, una sorta di fantagiallo, che si svolge in questa antica dimora di proprietà di una misteriosa multinazionale farmaceutica: in questo strano luogo spettrale e freddo (ideale come ambientazione per la ricerca di questo aggeggio che concentra le forze ultraterrene) incontreremo una serie di personaggi che ricordano molto i romanzi di Agata Christie: manca solo il maggiordomo (che forse gli sviluppatori avranno ritenuto giustamente un po’ banale!).Comunque si trovano i classici protagonisti di un giallo: l’arcigna e grigia governante, il giardiniere scostante, un simpatico e disponibile custode, la cameriera giovane e timida, il cuoco bonaccione, la moglie del supervisore della multinazionale annoiata dalla vita monotona del posto e molto interessata al nuovo ospite maschile e così via…Un po’ scontato forse, ma certo coinvolgente perché dovremo essere noi a dipanare la matassa e scoprire i misteri di questo antico e misterioso luogo: il castello ha una parte moderna con piscina, sala dei ricevimenti e altre stanze moderne, poi vi è la parte antica, sopravvissuta all’incendio di inizio secolo, che è inaccessibile agli ospiti e in cui noi dovremo cercare di entrare con l’astuzia…Il castello ha 4 piani e poche stanze liberamente accessibili, vi sono poi edifici esterni come la casa del custode e quella stranamente lussuosa del giardiniere… in più una misteriosa serra che va in frantumi dopo essere stata fatta violentemente vibrare da non si sa quale strana forza e infine un macabro mausoleo, che sembra essere un punto cruciale per la soluzione del mistero delle Leyline. Particolarità del gioco: non dovremo impersonificare solo Darrel Boone, l’investigatore, ma a nostra scelta avremo anche a disposizione Victoria Conroy, la giovane avvocatessa: questo inusuale sistema di gioco, che alla fine ci fa guidare una piccola squadra, è comodo perché in due si perde meno tempo a spostare i personaggi da una stanza all’altra, che è un po’ il dramma di questo genere di giochi, in cui se non c’è una (poco realistica, ma molto comoda) mappa dobbiamo passare (e caricare!!!) per degli scenari o delle stanze che magari non ci interessano, per raggiungere un ambiente in particolare. La lingua adottata è l’italiano, per fortuna, perché in questi giochi a meno di non essere di madrelingua inglese o di non essere armati di molta pazienza e di un buon vocabolario, riesce quasi sempre impossibile e stancante portare a termine il percorso seguendo le indicazioni in inglese: in più vi è il supporto sonoro dei dialoghi e quindi non si è obbligati a seguire il discorso leggendo e ciò non risulta particolarmente comodo, così non si è obbligati a dover leggere frasi su frasi come invece in altri giochi accade!Dal punto di vista tecnico, il gioco si avvale di una grafica ben realizzata nel complesso. Mi piacciono soprattutto le movenze nei personaggi: azzarderei che le possano aver prese con il capture motion (sensori applicati al corpo che registrano il movimento al naturale di un corpo da esempio di un mimo e che li ricostruiscono al computer). Se non hanno adottato questa tecnica, i programmatori sono stati bravissimi a rendere i movimenti i più naturali possibili. Nota dolente sono il primo piano dei visi: solo la bocca si muove mentre il resto rimane uguale, quindi l’umore è dato solo dalla curvatura della bocca all’insù o all’ingiù, un po’ poco: si sarebbe dovuto almeno animare anche gli occhi altrimenti si ha un fastidioso e irreale effetto “occhio da pesce lesso” o “occhio sbarrato”!Curati anche gli oggetti che troviamo nei vari ambienti o che possiamo usare: fra l’altro li possiamo esaminare bene con l’inventario che ce li ingrandisce (tasto Tab). Ottima generalmente la resa degli ambienti, che, salvo rare eccezioni, sono curati molto bene anche nei particolari.Una nota negativa è data da certi sfondi, apparentemente secondari, un po’ “tirati via”, come il muro di cinta del castello: a parte essere una ripetizione un po’ esagerata di un unico elemento, se ti avvicini troppo ad esso i pixels divengono giganteschi e non è un bell’effetto. Ma a parte queste mancate raffinatezze lo possiamo giudicare nel complesso un buon lavoro!Per quanto riguarda il sonoro si notano degli ottimi effetti anche se sono un po’ radi: bello il rumore dell’apertura dei cassetti o delle porte che si chiudono, non un cigolio esasperato, ma un suono reale che ti aiuta ad immedesimarti nella storia.La colonna musicale non è neanche essa troppo invasiva, appare solo, con tono pesante e cupo, quando entriamo o visitiamo posti importanti per la soluzione di questo mistero. Ha dunque solo la funzione di sottolineare alcuni momenti salienti del gioco e questo è il suo pregio: per fortuna non ci assilla come sottofondo musicale persistente!, come spesso sfortunatamente accade in altri giochi! Un prodotto ben equilibrato!La giocabilità è molto buona: pochi comandi che ci permettono di procedere senza troppi intoppi.Tutto ruota intorno al mouse ovviamente. Tramite esso ci si sposta e si interagisce con l’ambiente. Pochi i comandi alla tastiera: oltre all’immancabile tasto F1 che apre il menù file, abbiamo i tasti per fare correre il nostro uomo, poi altri per la gestione dell’inventario ed infine la sbarra spaziatrice per la utile visione in prima persona.Non impazziremo, infine, a cercare quali siano gli elementi attivi di una stanza cliccando a casaccio su tutti gli oggetti: gli oggetti esaminabili sono denotati dal nome che appare quando il puntatore finisce sull’oggetto: certo questo non ci assicura che l’oggetto ci occorra… e spesso dovremo passare molto tempo a rovistare nelle decine di ambienti prima di trovare l’oggetto giusto, che magari ci era sfuggito in precedenza.Passiamo infine ad analizzare la longevità: è forse la voce più importante soprattutto in un gioco come questo che ovviamente si accantona appena lo si risolve. A quanto mi risulta non è per nulla semplice, vi sono molti problemi da affrontare e che ci terranno incollati molti giorni e molte notti: come sempre in questo genere di giochi importante sarà raccogliere informazioni e tenerle a mente per saperle sfruttare al momento opportuno assieme agli oggetti apparentemente inutili che incontreremo per strada. Sotto questo aspetto, il gioco si rivela molto complesso: molti sono gli ambienti e molti sono gli strani soggetti che incontreremo e che ci daranno una miriade di informazioni e ce ne daranno ancora di più se li sapremo in qualche modo convincere. In più all’inizio avremo l’accesso libero solo ad una parte del castello. Poi bisognerà passare alla metà antica del maniero con tutti i suoi misteri: insomma a meno che non abbiate le soluzioni sottomano preparatevi ad un duro e logorante lavoro mentale!

HARDWARE

La configurazione minima richiede: Pentium II 266, 64 MB ram e scheda 3D.

MULTIPLAYER

Assente.

L’avventura giocata con 2 personaggi differenti rende il gioco differente dal solito adventure, ottima la giocabilità!

Posso solo dire per i più esigenti che qualche particolare della grafica poteva essere curato meglio (della serie: per chi cerca il pelo nell’uovo…)

8

Un prodotto ben riuscito, che appassiona per la intricata storia che vi è alla base, fra un giallo ed un horror ed inoltre per la realizzazione riuscita della grafica e del sonoro, entrambi molto curati. Insomma un gioco che ci impegnerà e ci appassionerà moltissimo e che ci sottrarrà molte ore di sonno prima che si possa sciogliere il mistero che si cela in questo antico castello austriaco dove combatteremo una lotta impari con le cupe forze dell’oltretomba e dei suoi folli seguaci.

Voto Recensione di The Watchmaker - Recensione


8