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Recensione

The Walking Dead

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Avatar di Slice

a cura di Slice

Pubblicato il 30/04/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

Quando nel non troppo lontano 2003 Robert Kirkman e il suo fidato amico disegnatore Tony Moore pubblicarono per Image Comics il primo albo di The Walking Dead, mai avrebbero pensato che a distanza di anni, l’ennesimo prodotto sugli zombie, riuscisse a riscuotere un successo tale da guadagnarsi anche la vetrina del grande pubblico con una serie televisiva di estremo successo. Come ogni buona logica di mercato vuole, quando si trova la gallina dalle uova d’oro, bisogna spremerla il più possibile per fare ricavi, e così dopo due stagioni televisive, la pubblicazione cartacea che prosegue ancora oggi dopo più di 90 numeri, ecco arrivare l’adattamento video ludico del brand, ad opera della sempre più prolifica Telltale Games.

Un passato da nascondereEsattamente  come è avvenuto per i suoi progetti passati ( Ritorno al futuro e Jurassic Park, giusto per citare gli ultimi. ) la software house californiana propone The Walking Dead sotto forma di episodi che a cadenza mensile si presenteranno sui relativi store, sino all’uscita del quinto e ultimo capitolo. Nel primo episodio, chiamato un nuovo giorno, faremo la conoscenza del protagonista del gioco, tale Lee Everett, un professore accusato di omicidio che proprio per questo motivo si trova sul retro di una volante della polizia. A seguito di un breve dialogo con il nostro carceriere in cui verremo a conoscenza del probabile movente che ha spinto Lee a compiere l’efferato crimine, la situazione precipiterà, dopo che il poliziotto, investito un uomo che vagava in stato catatonico sull’autostrada, non riuscendo più a controllare il mezzo, farà cadere la volante in fondo ad un dirupo. Risvegliatosi dallo svenimento causato dall’impatto e con una gamba praticamente fuori uso, il nostro professore scoprirà a sue spese di trovarsi in un mondo totalmente diverso da come lo aveva lasciato prima dell’impatto, e in preda al massiccia presenza di non morti, tra cui anche il poliziotto incaricato del suo trasferimento. Da questo momento in poi inizierà una vera e propria caccia alla sopravvivenza, durante la quale Lee avrà anche modo di fare la conoscenza di altri superstiti. La trama, senza incappare in spoiler, ricalca molto da vicino lo stile utilizzato da Kirkman nel fumetto e successivamente da Darabont nella serie televisiva, con l’attenzione focalizzata non tanto sulla sopravvivenza in se, quanto sulla psicologia dei diversi personaggi che muta di pari passo al susseguirsi degli avvenimenti in cui ci troveremo coinvolti. Inoltre, nonostante le vicende raccontate avvengano cronologicamente prima rispetto a quanto narrato nella serie tv, a testimonianza della passione messa dai ragazzi di Telltale, vi sono diversi collegamenti alla storia già conosciuta, come la presenza di alcuni personaggi secondari, che arricchiranno la loro presenza con nuove ed interessanti informazioni sul background, facendo la gioia degli appassionati di questa serie.

Un gioco old schoolChi ha amato le avventure grafiche dei primi anni ’90 si troverà sin da subito a proprio agio in questo adattamento. Il gameplay scelto dagli sviluppatori è quello della classica avventura punta e clicca. Con lo stick di sinistra del pad potremo muovere il nostro personaggio all’interno dell’ambiente di gioco, mentre con quello di destra andremo a selezionare i punti di interesse che apriranno a diverse opzioni da concludere con la pressione di un tasto. Come dicevamo, tantissima importanza è stata data alla trama e questa si riflette non solo in dialoghi e situazioni estremamente mature, ma anche in una serie di scelte che dovremo compiere grazie all’ormai consolidato sistema delle risposte multiple. Sia il tipo di risposta che daremo ad un determinato personaggio, che una serie di momenti in cui dovremo fare delle scelte drastiche, influiranno in maniera significativa sull’evolversi nella trama, in un sistema che per chi ha giocato titoli come Fahrenheit o Heavy Rain troverà molto similare, anche se meno tentacolare. Oltre alle sezioni di dialogo avremo anche dei piccoli puzzle da dover risolvere in cui dovremo cercare o combinare diversi oggetti tra di loro, per poter proseguire l’avventura. Molti di questi, tra l’altro, risultano facoltativi lasciando al giocatore il massimo della scelta su cosa fare o non fare, rischiando però di perdersi alcuni spunti o informazioni riguardanti la trama. Non mancano neppure le scene d’azione che, nonostante lo stile di gioco, risultano discretamente adrenaliniche e coreografiche. Il tutto si risolverà nella semplice pressione di alcuni tasti con il giusto tempismo, pena la morte del personaggio.In generale possiamo dire che tutta l’impalcatura di gioco funziona in maniera più che discreta, e oltre a divertire – elemento essenziale – regala veramente la sensazione di trovarsi immersi in una serie televisiva interattiva, dando la possibilità al telespettatore/videogiocatore di decidere non solo le battute degli attori, ma anche la sorte di alcuni di essi. Unico appunto che ci sentiamo di fare, riguarda una fin troppo marcata linearità nel superare determinate situazioni chiave, costringendo il più delle volte l’utente a vagare per l’ambiente di gioco in cerca dell’interazione giusta per poter proseguire nell’avventura. Niente di esagerato intendiamoci, ma che stride con le ampie possibilità di scelta che il gioco lascia in altre situazioni. Concludiamo la panoramica sul gameplay citandovi la possibilità di scegliere tramite una voce nel menù delle opzioni, di disattivare o attivare degli aiuti tramite i quali evidenziare con dei puntini tutti gli elementi interattivi presenti nell’ambiente di gioco. Ovviamente il nostro consiglio spassionato è quello di giocarvi il tutto senza alcun tipo di aiuto, scelta che immerge ancora di più il giocatore nei panni del protagonista e contribuisce a rendere un po’ meno guidata l’azione di gioco.

Zombie fumettosiSotto l’aspetto visivo, lo stile simil cell shading scelto dagli sviluppatori è un chiaro omaggio alle tavole del fumetto. Questo oltre ad amalgamarsi bene con il contesto, si è rivelato estremamente dettagliato e curato sotto ogni aspetto, dalle aeree macroscopiche sino alla realizzazione dei volti. Le uniche pecche che si possono muovere al comparto tecnico riguardano qualche saltuario calo di frame rate e una sincronizzazione del labiale dei personaggi che ogni tanto fa cilecca. Non abbiamo però parlato di quello che, potenzialmente, per molti giocatori potrebbe rivelarsi il più grosso limite alla fruibilità del prodotto, ovvero la mancata localizzazione in lingua italiana. Il gioco infatti è fatto di tantissimi momenti in cui il tempismo della risposta cambierà in maniera netta la direzione del dialogo. Inoltre, la presenza di argomentazione abbastanza mature, porta di conseguenza ad un uso della lingua anglosassone abbastanza profondo, elemento che potrebbe scoraggiare chi proprio l’inglese non riesce a digerirlo. In questo senso potrebbero venire incontro i sottotitoli che pur rimanendo anch’essi totalmente in lingua inglese, sono un valido supporto nella comprensione di alcuni passaggi rispetto ai marcati accenti dei doppiatori dei personaggi.Tirando le somme questo The Walking Dead si è rivelato una piacevole ed interessante sorpresa. Se siete fan della serie e non avete problemi con la lingua inglese, per pochi euro potete portarvi a casa il primo capitolo di un prodotto che saprà sicuramente appassionarvi. Stesso discorso vale anche per gli amanti delle vecchie avventure punta e clicca che con questo gioco potranno tornare ad assaporare per un paio d’ore – in attesa del capitolo successivo – i vecchi fasti di un tempo.

– Storia ben scritta e appassionate

– Scelte e dialoghi che influisco nell’evolversi degli eventi

– Per gli appassionati del Brand è un must have

– La lingua inglese pur non essendo un difetto potrebbe limitare la comprensione di alcuni passaggi.

– Qualche problemino tecnico

– Saltuariamente troppo lineare

8.0

The Walking Dead è un fan service ben confezionato, che per un paio d’ore riesce ad intrattenere in maniera ottimale qualsiasi fan della serie. La profondità della trama e la possibilità di prendere percorsi alternativi chiudono il cerchio offrendo un gioco di assoluto valore indipendentemente dalla conoscenza o meno del brand. Unico limite potrebbe rivelarsi la mancata localizzazione in lingua italiana, dato che, i dialoghi e la storia sono il fulcro centrale di tutta l’esperienza di gioco.

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