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Recensione

Surgeon Simulator 2013

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a cura di Nitro

Pubblicato il 06/05/2013 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.5

La Global Game Jam è forse una delle più interessanti manifestazioni annuali dedicate al mondo dei videogiochi. Nel corso di soli due giorni, infatti, i vari sviluppatori che vi prendono parte devono dar vita a un titolo basandosi su delle tematiche decise dagli organizzatori. A distinguersi nell’ultima edizione di questo evento sono stati i Bossa Studios, un team indipendente situato a Londra che, basandosi sul tema Sound of a Heartbeat, hanno dato vita a Surgeon Simulator 2013, uno dei più bizzarri e folli titoli realizzati negli ultimi tempi. Dato il grandissimo successo ottenuto con uno sviluppo durato solo 48 ore, i ragazzi britannici hanno deciso di prendersi 48 giorni per estendere la propria creazione e, grazie al sistema di approvazione Greenlight, lo scorso 19 aprile sono sbarcati su Steam con una versione finale. Vediamo come se la sono cavata.
L’Allegro Chirurgo? Uh?
Il titolo dei Bossa Studios ci catapulta immediatamente nell’azione, mettendoci nei panni di Nigel Bruke e chiamandoci ad eseguire tre tipologie differenti di trapianti senza alcuna istruzione sul come procedere. Proprio così, oltre ai controlli fondamentali per governare la mano del brillante chirurgo non avremo nessuna indicazione riguardo a come eseguire le varie operazioni, e in un men che non si dica ci ritroveremo nella sala operatoria con il nostro paziente anestetizzato e con il torace aperto, pronti a eseguire il primo trapianto di cuore con l’utilizzo di un solo braccio. Guardandoci intorno notiamo subito una valanga di strumenti che ci potrebbero essere utili, ma senza alcun aiuto le prime fasi di gioco sono caratterizzate da una meccanica trial and error che ci vede per esempio prendere un martello da sbattere violentemente sulla cassa toracica per accedere agli organi interni, dei bisturi per reciderli e una penna per aiutarci in questa impresa. La libertà lasciata al giocatore è immensa, e proprio questa è la vera peculiarità di Surgeon Simulator 2013: gli utenti non devono seguire degli schemi precisi per completare lo stage, quello che importa è che l’organo in questione venga rimpiazzato, anche al costo di lasciare il paziente senza pancreas o senza intestino crasso. La mancanza di norme igieniche è inoltre un altro elemento che suscita particolare ilarità, poiché spostare i vari organi a mani nude o, ancora peggio, maneggiare un cuore come se fosse una pallina antistress non è una della cose che vi augurereste capitasse nella vita reale. 
L’unico limite che ci viene imposto è il quantitativo di sangue in circolo nel paziente: ogni nostra piccola operazione potrebbe provocarne delle perdite più o meno ingenti, e dovremo dunque stare attenti a non pasticciare troppo per evitare di provocare il decesso dello sventurato che si è affidato alla nostra one man equipe. Nel caso in cui le cose si mettessero male, però, nessun problema: basterà impugnare una delle siringhe messe a disposizione e iniettare il liquido nella parte lesa per fermare miracolosamente l’emorragia.
Frenzy Madness
Una volta completato il trapianto di cuore saremo chiamati a eseguire quello dei reni e quello del cervello, e le operazioni da svolgere saranno sostanzialmente le medesime. Dovremo innanzitutto farci strada per raggiungere gli organi interessati, rimuoverli – o, meglio, lanciarli via per non perdere tempo prezioso -prelevare quelli sostitutivi da una cassetta frigorifera e rimpiazzarli semplicemente posizionandoli nel punto corretto. Solo tre tipologie di intervento potrebbero tradursi in un’offerta ludica poco varia e longeva, ma gli sviluppatori di Bossa Studios hanno ben pensato di introdurre le operazioni in ambulanza. Sostanzialmente dovremo svolgere gli stessi compiti, tuttavia le cose si faranno molto più interessanti perché l’autista del veicolo non si preoccuperà minimamente di evitare buche o curve ad alta velocità ma, al contrario, cercherà di renderci la vita un vero inferno. Mentre stavamo rimuovendo la tassa toracica per estrarre il cuore, ad esempio, l’ambulanza ha urtato contro qualcosa e la sega circolare ci è sfuggita di mano andando a colpire la faccia del povero paziente e provocando una perdita di sangue non indifferente. Oppure, ancora peggio, durante la corsa verso l’ospedale le porte posteriori dell’autolettiga si sono aperte e sono finiti in strada i reni appena estratti o altri arnesi necessari al compimento dell’operazione… Tutti elementi che ci hanno costretto a studiare meglio la situazione in cui eravamo finiti e a impiegare soluzioni estreme per concludere l’intervento. 
Irriverenza
La cosa che più ha attirato l’attenzione degli utenti, però, è il sistema di comandi. Come già anticipato il giocatore dovrà compiere i diversi miracoli chirurgici utilizzando solamente un braccio, ma le possibilità concesse del team di sviluppo sono enormi. Sarà infatti possibile controllare tutte le dita della mano con l’uso della tastiera, mentre con il mouse potremo muovere e ruotare l’arto. Questo tipo di sistema inizialmente non si rivela come uno dei più immediati e talvolta può risultare frustrante, ma dopo una decina di minuti di pratica riuscirete tranquillamente a gestire il tutto come se steste agendo davvero in prima persona.
Passando al comparto tecnico il gioco dei Bossa Studios non ha pretese particolari. Il tutto è gestito in maniera più che buona dallo Unity Engine, sebbene con qualche interpolazione poligonale di troppo, tra l’altro comprensibile data la totale libertà lasciata agli utenti, e un sistema fisico a volte surreale. Nulla da ridire invece per quanto riguarda il frame rate, sempre stabile sulla nostra configurazione e totalmente esente da qualsiasi tipo di calo.

– Divertentissimo e originale

– Longevo

– Tanti easter egg

– Solo 3 modalità

– Non tutti forse sono disposti a spendere 10 euro

7.5

Surgeon Simulator 2013 è a tutti gli effetti la fiera dell’improbabile, un titolo in cui può accadere qualsiasi cosa e in cui l’assurdità di certe situazioni è a dir poco spiazzante, tanto che non crederete probabilmente ai vostri occhi quando si verificheranno. Il gioco dei Bossa Studios non vuole assolutamente porsi come una vera e propria simulazione di quello che accade in una sala operatoria, bensì cerca di parodizzare alcune delle tante operazioni offrendo un’esperienza fuori dal comune.

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