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Recensione

Spy Hunter 2

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Avatar di Blade

a cura di Blade

Pubblicato il 23/03/2004 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6

Come i più navigati di voi sapranno, la serie di Spy Hunter nacque nel 1983 e rivoluzionò le giornate dei ragazzi di allora, i quali si riversarono in massa nelle sale giochi per divertirsi con una macchinina vista dall’alto che sparava alle auto ed alle moto nemiche. Poi nel 2001 la premiata ditta Midway-Paradigm ne confezionò un rinnovato titolo che permetteva di rivivere le medesime atmosfere del coin-op in 128 bit. Ora, sono passati tre anni circa e la casa di distribuzione, appoggiandosi ai programmatori degli Angel Studios (recentemente rinominati Rockstar San Diego) ha realizzato il sequel di un remake: prodotto buono o esclusivamente dedicato agli appassionati? Vediamo…

Il cacciatore di spieEssenzialmente Spy Hunter 2 è un racing arcade e quindi, la trama è solo una pura formalità, una scusa per invogliare il giocatore a proseguire e per mettere in secondo piano la ripetitività dell’azione. Comunque, ai più curiosi posso dire che impersoneremo tale Alec Sects, il quale al volante della sua G-8155, dovrà fermare la minaccia costituita dall’organizzazione terrorista Nostra, desiderosa (pensate un po’…) di conquistare il mondo!Però oltre a correre e correre tenendo sott’occhio il countdown dell’orologio, è necessario distruggere qualsiasi mezzo -carri armati, motociclette, imbarcazioni, ecc.- cerchi di intralciarci il cammino verso il conseguimento dei nostri obiettivi, come lo scortare o pedinare particolari veicoli, recuperare preziosi oggetti e raggiungere un importante punto di incontro.E’ inoltre possibile sfruttare la campagna multigiocatore per divertirsi in coppia, con uno alla guida ed uno al controllo della torretta oppure in un testa a testa, denominato Caccia alla spia, ambientato in alcune arene.

Un corredo per tutti i gustiIndiscussa protagonista del gioco è l’auto che ci accompagnerà per i vari stages. La nostra G-8155, o più familiarmente Interceptor, ha subito un pesante rinnovamento di look e presenta delle linee più accattivanti ed aggressive a renderla molto simile alle moderne coupè. Ma rispetto a queste, possiede un equipaggiamento che farebbe arrossire anche il mitico James Bond: nitro per garantire la fuga o l’accelerazione, una speciale corazza per percorrere le strade più impervie, due cannoni davanti ed una riserva di mine dietro (potenziabili passando di livello in livello) per far fuori i nemici. E se saremo costretti a passare sull’acqua, il nostro “macinino” si trasformerà in un motoscafo, mantenendo lo stesso armamento.Qualora però i cattivi ci bersagliassero di troppi colpi, la carrozzeria cederà e con lei, la nitro: ci ritroveremo così con un altrettando efficace triciclo per cercare a tutti i costi di portare a termine la missione.

Giocabilità e longevitàSpy Hunter 2 si compone di sedici livelli, ambientati nelle location più disparate: dalla città alla giungla, dalla strada al fiume, dall’Europa agli Usa sino all’Antartico. Essendo un titolo puramente arcade, il nostro Interceptor sfida tutte le leggi della fisica ed è in grado di muoversi a suo piacimento in barba alle forze gravitazionali e centrifughe. Ciò comporta che il freno si limiti ad essere un mero optional, da usare soltanto in sporadiche situazioni. Ecco perchè l’approccio risulta intuitivo anche per il giocatore alle prime armi, il quale dovrà concentrarsi principalmente sui tasti per accelerare e sparare. Seppur il mezzo sia facile da guidare, il gioco è molto difficile dal portare a termine. Ciascuna missione è divisa in più obiettivi e non è possibile salvare ogni qualvolta uno di loro sia completato: il tutto ha una durata minima (cinque minuti proprio per esagerare), ma è davvero frustrante dover ricominciare da capo per un piccolo errore, specialmente se commesso verso la fine. I nemici possiedono una I.A. piuttosto scarsa ed entrano in scena sempre allo stesso punto del livello, compiendo i medesimi percorsi ed azioni; la nostra difficoltà nell’eliminarli non sarà costituita dalle loro abilità di attacco, ma dal numero: infatti ci si faranno contro a decine e sarà proprio arduo riuscire a salvare la carrozzeria. Molti dubbi solleva il sistema di mira automatica. Paradossalmente, è possibile sparare in modo preciso dalle lunghe distanze, mentre da vicino le armi sono inefficienti al massimo. E’ consigliabile quindi, cercare di mantenersi sempre ad un intervallo di spazio notevole se si vuole fare centro con facilità. Infine merita una segnalazione l’interessante sezione degli extra, sfortunatamente tutti in inglese e senza sottotitoli in italiano. Troviamo il lettore dei filmati e delle musiche presenti, una galleria con gli artwork, uno speciale sul passato del gioco, un’intervista ed un’esibizione dal vivo ai recenti E3 della cantante Vanessa Carlton, autrice del brano portante Unplugged.

Grafica e sonoroPassiamo ora ad analizzare il comparto tecnico, il quale non presenta nulla di esaltante, ma neanche di scadente. A tal proposito, c’è da dire che il ritmo frenetico del gioco fa spesso passare in secondo piano i difetti, difficili da notare nel mezzo dell’intensa azione; eppure Spy Hunter 2 non dà l’impressione di sfruttare a dovere le potenzialità hardware delle console.Sotto l’aspetto grafico non si notano cambiamenti evidenti rispetto al titolo precedente realizzato dalla Paradigm, a parte il look “sexy” del nostro bolide ipertecnologico. Rimangono il numero esiguo di poligoni e delle textures troppo semplici (ad esempio, basti pensare all’acqua che assomiglia ad una strana gelatina azzurra). Le piste sono ben realizzate, differenti tra di loro ed è un piacere scorrazzare per le strade, effettuare salti rocamboleschi passando sui trampolini, cercare le scorciatoie per diminuire il tempo del giro, ecc. Una delle più interessanti annotazioni riguarda indubbiamente il motore grafico che offre un’ottima sensazione di velocità e che è in grado di gestire senza rallentamenti di rilievo anche le situazioni più caotiche, in cui, nello stesso momento, si arriva a dover fronteggiare il fuoco serrato di decine di nemici che sparano come forsennati nella nostra direzione. La versione Xbox è, per ovvi motivi, migliore perchè garantisce un frame rate stabile sui 60 fps (contro i 30 fps della Ps2) e non presenta difetti di aliasing. Per il resto, le due console si equivalgono senza mai superarsi.L’audio, invece, si mantiene anonimo e troppo poco coinvolgente rispetto ad altri prodotti “a tutta birra” (chi ha detto Need for Speed?). Si tratta di remix in chiave techno e rock del celebre jingle ideato da Peter Gunn. Gli effetti sonori rispecchiano la qualità generale e si dimostrano alquanto mediocri.

– Intuitivo

– Extra interessanti

– Multiplayer divertente

– Difficile

– Tecnica superficiale

– Sistema di mira inefficiente

6

Spy Hunter 2 è un titolo contradditorio: semplice per la sua meccanica di gioco che ben si presta anche alle limitate abilità dei principianti e difficile a causa del sistema di salvataggio. Unico rimedio contro ciò è imparare a memoria i tracciati e le azioni precalcolate degli avversari e così, in non più di tre giorni, potrete già leggere il “the end”. Dispiace per la superficialità della realizzazione tecnica, mentre il multiplayer si dimostra piuttosto divertente. Quindi, un videogame consigliato quasi esclusivamente ai fan, anche pensando all’interessante sezione dei contenuti aggiuntivi.

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