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Recensione

Sega Ages Vol. 24: Last Bronx

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Avatar di rspecial1

a cura di rspecial1

Pubblicato il 19/07/2006 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7

Per la serie Sega Ages, arriva su Play2 uno dei più sottovalutati picchiaduro Sega di sempre; dal potenziale enorme ma che purtroppo in mezzo ad una marea di prodotti, non è riuscito ad emergere. Una grande occasione mancata, in quanto non solo questo primo capitolo avrebbe meritato miglior fortuna, ma avrebbe potuto anche segnare l’inizio di una grande saga. Per chi non l’avesse capito, stiamo parlando di Last Bronx, un classico picchia picchia con armi che su Saturn faceva sfoggio di tutta la sua bellezza. A distanza di quasi dieci anni dalla versione Saturn, è il momento di riscoprire quest’incredibile picchiaduro, ora riproposto su Playstation 2 senza modifiche grafiche ma con la stessa raffinata giocabilità d’un tempo.

Cattivi ragazzi!!In un’epoca in cui le strade di Tokyo erano contraddistinte da un’enorme violenza giovanile e dal chaos totale, nella quale varie bande si combattevano all’ultimo sangue, fu il capo dei “Soul Craw”, gruppo di motociclisti locali, ha riuscire a sistemare il tutto portando la pace e l’ordine in città. Un nuovo modo di vita, pacifico e rivolto al rispetto del prossimo prese il sopravvento su tutta la violenza che vi era in precedenza, ma tutto purtroppo non duro molto; anzi solo pochi mesi, finchè in circostanze misteriose il capo guida della nuova comunità giovanile di Tokyo non fu ucciso e le guerre tra bande ripresero a mietere vittime. Per stabilire nuovamente l’ordine, fu indetto il secondo Tokyo Street War Tournament, ed è qui che inizia la storia del nuovo picchiaduro Sega. Stavolta tocca ad un ignoto guerriero, tale Red Eye, prendere in mano la situazione ed invitare i capi di tutte le bande a partecipare al torneo di arti marziali per stabilire il nuovo comandante della città e per far si che la pace e la serenità ritornino nuovamente… e per chi si rifiutasse a partecipare, in serbo ci sarebbe stata solo la morte.

Soul Blade senza lame…La Sega ha utilizzato il sistema di gioco tipico del suo celebre Virtua Fighter con l’utilizzo di soli tre pulsanti; ovvero la parata, il “pugno” ed il calcio. Sistema molto semplice dal quale però scaturiscono svariate combo e mosse grazie alla combinazione di questi con la croce direzionale. Come novità, il titolo introduceva la possibilità di cancellare il proprio attacco, ovvero dopo aver iniziato una combo, bastava premere la parata per interromperla, riuscendo a creare anche delle finte per ingannare il proprio avversario. La cosa sarà molto utile durante le partite con un secondo giocatore, mentre con la CPU sarà del tutto inutile. Le prese si effettueranno nel classico metodo Sega, quindi premendo il pugno e la guardia contemporaneamente, ed a seconda del movimento che eseguirete con lo stick, potrete eseguirne fino a 3-4, a seconda dei differenti personaggi. L’ultima caratteristica del titolo Sega riguarda l’evasione dagli attacchi tramite il rotolamento del personaggio, molto utile per scansare soprattutto i colpi portati da quei lottatori con un raggio d’azione molto ampio, sconsigliato invece usarlo con chi ha attacchi a corto raggio visto che potrebbe riuscire ad approfittarne per infilare una combo con molta facilità. Il gameplay di Last Bronx è tutto qui, proprio come nella tradizione della Grande S semplice, immediato ma allo stesso tempo molto tecnico. Purtroppo però il titolo presenta anche grossi limiti, dovuti proprio alla scelta di riprodurre delle tecniche di combattimento reali con delle armi non contundenti che vanno dai classici bastoni ai letali Nunchaku e chi più ne ha, più ne metta. Ed è probabilmente proprio la natura di queste armi a rendere meno spettacolari i combattimenti, ad un livello notevolmente inferiore a quanto si vedeva in giro all’epoca, bastava andare giusto a bazzicare su PSX per notare lo stato dell’arte raggiunto da un certo Soul Edge di Namco. Il titolo Sega proprio non riuscì ad ammaliare più di tanto ed è probailmente proprio per questo motivo che da allora non è riuscito a costruirsi attorno a se un adeguato numero di fans che ne riuscissero richiedere a gran voce un meritato sequel.

Playstation 2 vs SaturnPer Sega Saturn il titolo fù lanciato con una stupenda confezione a doppio disco, con un poster ed altri fascicoletti da collezione all’interno; un disco era dedicato interamente al gioco mentre il secondo era un’extra con filmati e mini-giochi, tutto in giapponese la cui comprensione non mi è mai stata tanto chiara… ma faceva figo ugualmente ed in collezione faceva una gran bella figura. Su Playstation 2 non abbiamo tutto ciò che era presente nella versione SS, ma in fin dei conti non ci si può proprio lamentare. Ovviamente potremo sbloccare gli artworks, le immagini ed i filmati del gioco, ma sarà presente anche una serie di opzioni extra (andate sul “System Menu”, su “Credits” e poi andate con la croce verso destra per visualizzare anche il settaggio del gioco, l’archivio e gli Extra) che vi permetterà di giocare in varie modalità che andranno dai personaggi super-deformed, ai personaggi minuscoli, dai lottatori senza textures, fino ad arrivare alle versioni metal… divertente la possibilità di utilizzare anche armi alternative come scope, racchette, ecc ecc.

Ma quanto dura?Ed ecco un altro difetto del titolo Sega, avrete a disposizione un totale di nove personaggi e solo uno da sbloccare; il che già di per se, fa capire quanto sia misero il numero di contendenti che partecipano al torneo e di conseguenza quanto possa durare questo titolo e l’interesse verso di esso. Certo, dalla sua ha a disposizione molte modalità di gioco, che vanno dal classico Arcade Mode allo Storia Mode, passando per il classico Survival ed alla possibilità di combattere in modo casuale contro ogni personaggio, per non parlare delle tante cose da sbloccare; ma l’amaro in bocca per un cosi esiguo lotto di capi banda resta eccome. Per il resto, Last Bronx è un titolo che si annovera tra i classici della Sega, uno di quelli da avere e che ogni appassionato di picchiaduro non dovrebbe farsi mancare anche solo per poter dire di averci giocato. Il comparto visivo è ovviamente perfetto se si considera che il motore grafico è lo stesso del pluriosannato Virtua Fighter 2, se invece pensate che sulla stessa console gira roba come Tekken 5, beh, ragazzi miei fareste meglio ad evitare, visto che in questi casi la grafica conta meno di zero ed il titolo va giudicato in un determinato modo. Considerate però che avrete molte immagini e finali da sbloccare… questi ultimi molto belli e per nulla scontati, il tutto accompagnato da una buona colonna sonora ed effetti presi di peso dal titolo più blasonato della grande S, sempre lui, sempre il signor “lottatore virtuale”.

– Gameplay immediato e tecnico

– Costa poco

– Pochi lottatori

7.0

Il titolo è sicuramente consigliato agli appassionati di picchiaduro e collezionisti, l’esperienza di gioco infatti va provata anche perché questo è forse l’unico vero rivale della saga più blasonata di mamma Namco. Di certo Sega avrebbe potuto approfondire maggiormente il gameplay e creare un degno sequel, ponendo anche per il genere con armi la differenza che sussiste tra Tekken e Virtua Fighter, purtroppo però il tutto è stato abbandonato. Sapete che vi dico? Non sprecate l’occasione di provare un gran bel picchiaduro, soprattutto se non avete avuto modo di giocare con la versione Saturn o con la non troppo brillante conversione PC. Se poi considerate che viene venduto nel nostro shop import ad un prezzo ridicolo…

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