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Recensione

Section 8: Prejudice

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Avatar di Pregianza

a cura di Pregianza

Pubblicato il 03/05/2011 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

Nell’allegro 2009, sullo sfondo del popolosissimo e molto competitivo panorama degli sparatutto in prima persona ha fatto capolino Timegate Studios, una software house texana principalmente nota per aver lavorato ad alcune delle espansioni di F.E.A.R. Il gioco con cui hanno deciso di buttarsi nella mischia era Section 8, sparatutto fortemente improntato sul multiplayer che strizzava l’occhio al caro vecchio Tribes e proponeva alcune idee interessanti. Il titolo aveva un suo fascino, ma anche delle serie mancanze e non potè competere con i colossi che popolavano il mercato in quel periodo, soprattutto se si considera che venne venduto a prezzo pieno. Gli sviluppatori di Timegate hanno tuttavia imparato dall’errore e, consapevoli del fatto che alla loro proprietà il potenziale non manca, hanno deciso di ributtarsi sul mercato con Section 8: Prejudice. Non fatevi ingannare dal titolo, Prejudice non è una semplice espansione ma una vera e propria versione rinnovata e perfezionata del gioco precedente, offerta ad un quarto del prezzo originale. Lo abbiamo provato a fondo, e possiamo dirvi subito che questo nuovo FPS è la dimostrazione lampante che “più costoso” non sempre significa migliore.

Super Soldati nello spazio. Cosa vi aspettavate, Guerra e pace?Nel primo Section 8 il giocatore interpretava il ruolo di Alex Corde, prode capitano di un gruppo di futuristici soldati spaziali, il cui compito era difendere le colonie terrestri dagli attacchi di un’organizzazione chiamata “Braccio di Orione”. Questo gruppo terroristico, anch’esso dotato di armamenti ultramoderni, aveva approfittato della lentezza dei viaggi interstellari e delle comunicazioni tra colonie per conquistare pianeti ed accrescere la sua potenza, prima dell’inevitabile contrattacco delle forze governative terrestri. Una premessa semplice, che serviva come scusa per buttare il giocatore in una serie di missioni molto simili a scontri multiplayer con i bot, e completamente prive di spessore. In Prejudice le cose sono fortunatamente migliorate. La campagna single player ha finalmente una certa continuità, è abbastanza longeva e presenta svariati obiettivi intervallati da scontri piuttosto impegnativi. Personaggio principale e nemici sono rimasti invariati, ma almeno la trama risulta un tantino più complessa e godibile, pur mantenendosi estremamente basilare e scarsamente appassionante. Limitatevi a tenere a mente che ci sono dei tizi molto malvagi, che voi siete un gruppo di buoni armati fino ai denti, e che avete il compito di riempire di piombo i cattivoni per il bene dell’umanità. Facile e veloce.

Entrata in scena alla “falco pellegrino”. Solo per veri duriL’aggiunta di una campagna singolo giocatore definibile tale è certamente apprezzabile, ma Section 8: Prejudice non punta sulla narrativa per distinguersi nell’affollato mondo degli FPS. Il punto di forza dello sparatutto Timegate è il gameplay, che ricicla svariati elementi già visti e li fonde in un pacchetto estremamente ben strutturato. I protagonisti del gioco sono dei super soldati che utilizzano esoscheletri ipertecnologici, dotati dell’immancabile jetpack per svolazzare nell’aere e in grado di scattare con la velocità di una motocicletta dopo aver corso per qualche secondo (con tanto di coreografica visuale in terza persona durante gli scatti). Oltre a queste chicche, l’armatura dispone anche di scudi energetici ricaricabili “alla Halo”, di due slot per le armi e due compartimenti per gli “attrezzi”. Potrete persino utilizzare uno speciale puntamento automatico che vi garantirà di colpire i nemici per qualche secondo senza dover mirare. Sono tutte cose già sperimentate in passato, ma Section 8: Prejudice le implementa egregiamente, e avrete davvero la sensazione di avere il controllo di un tizio in grado di sconfiggere da solo un esercito. L’unica grossa novità introdotta dal gioco è il burn in, ovvero un lancio da paracadutista, senza paracadute, direttamente sulla mappa. Durante l’avventura in singolo il burn in non sarà nulla più di un’entrata in scena d’effetto, ma nel multiplayer assume tutto un altro valore. Una meccanica come questa permette infatti di scegliere la posizione di respawn sul campo e di eliminare di conseguenza il camping dalle partite online, senza contare che lanciarsi in picchiata in battaglia è indubbiamente spettacolare.Parlando del gioco in rete, avrete a disposizione due modalità: Sciame e Conquista. Sciame consiste in una serie di missioni cooperative durante le quali dovrete sopravvivere ad un continuo assalto delle forze nemiche con un manipolo di compagni. Le prime missioni non sono particolarmente ardue, ma l’intelligenza artificiale si rivelerà presto molto aggressiva e vi metterà a dura prova in quelle più avanzate. Conquista potrebbe sembrare ad una prima occhiata la tipica modalità omonima, che richiede ai partecipanti di controllare delle zone specifiche della mappa per accumulare un quantitativo di punti prefissato prima della squadra nemica, ed in parte è così. In Prejudice sono tuttavia presenti alcune interessanti aggiunte che la rendono nettamente più godibile. La prima è la possibilità di guadagnare punti anche con le uccisioni degli avversari, il che rende lo sterminio delle truppe avversarie importante quanto il dominio dei vari quartier generali. La seconda è l’introduzione delle Dynamic Combat Mission, ovvero dei compiti speciali da portare a termine durante gli scontri che permettono di guadagnare punti e denaro con cui acquistare macchinari di vario tipo: motociclette fluttuanti, armature robotiche grosse e cattive, carri armati, torrette anti aeree con cui impedire parzialmente l’atterraggio dei nemici e così via. I compiti sono parecchi e variegati, e richiedono ad esempio di recuperare dati, guidare convogli fino ad un traguardo prefissato o piazzare degli esplosivi. Oltre a tutto questo, è presente anche un sistema di classi personalizzabili ed equipaggiamento da sbloccare a mò di Battlefield, che aggiunge ancor più profondità al gameplay. Le armi sono tante, possenti, e dotate di vari tipi di proiettili che le renderanno rispettivamente più efficaci contro scudi, armature o veicoli. La possibilità di comprare mezzi e torrette e di modificare la propria attrezzatura rimane ovviamente anche nella modalità Sciame, e la rende un interessante misto tra uno sparatutto e un Tower Defense Game.Questo minestrone di meccaniche di gioco è stato mescolato davvero bene dagli sviluppatori, e le partite online risultano alquanto esaltanti il più delle volte. Solo di rado capitano “partite no”, dove la situazione diventa troppo caotica e le morti un po’ ridicole. Gli scontri online contano ben 32 giocatori dopotutto, e una tale massa di sfidanti può rendere l’entrata in battaglia abbastanza traumatica. Considerate poi che dopo l’atterraggio il vostro eroe resta immobile per una manciata di secondi, più che sufficiente a farvi uccidere se decidete di lanciarvi in una locazione non troppo distante dal fulcro di una sparatoria, o anche solo da un fortunato nemico di passaggio. Precisiamo che le locazioni sono piuttosto estese e una scelta furba della zona di atterraggio può assicurare un arrivo senza incidenti nella maggior parte dei casi, ma prima o poi vi capiterà sicuramente di scegliere il punto di respawn sbagliato, e di venire disintegrati mentre siete ancora in posa plastica.

Altro difetto è la non marcatissima differenza tra le varie scelte di equipaggiamento. Nonostante le statistiche dei soldati possano venir modificate in modo molto marcato, non percepirete una gran diversità nel giocare con un personaggio modificato per essere un rapido ed introvabile agente da ricognizione ed un soldato puro progettato per la massima potenza di fuoco. Da segnalare infine un’intelligenza artificiale nemica non brillantissima e non troppo cosciente dell’ambiente circostante, che a tratti finirà per facilitarvi un po’ il compito. Siamo comunque di fronte ad uno sparatutto dal gameplay davvero solido, seppur non molto originale, e queste imperfezioni non bastano a rovinare l’esperienza.
Nel futuro hanno tutti delle armature fichissime. La mia è di Vuitton, con tasche in coccodrilloSection 8: Prejudice utilizza l’Unreal Engine 3, e per la verità non lo fa al massimo delle possibilità. Non si tratta di un gioco brutto da vedere, ma le ambientazioni sono piuttosto spoglie, e il livello di dettaglio non vi lascerà certo a bocca aperta. Fortunatamente lo stile notevole delle armi e delle armature alza un po’ l’aspetto generale del titolo. Discreto anche il sonoro, con buone musiche e doppiaggio passabile. Ottima la longevità, con una campagna single player di buona durata e due ottime modalità multiplayer che vi terranno occupati per molte ore. Previste ma non ancora disponibili delle modalità online aggiuntive per il futuro, che miglioreranno ulteriormente la già buona varietà dell’opera di Timegate.

– Meccaniche di gioco solide

– Lanciarsi sul campo di battaglia dal cielo è una figata

– Multiplayer profondo ed esaltante

– Costo limitato

– Tecnicamente non superlativo

– Le battaglie in multiplayer possono risultare confusionarie

8.0

Section 8: Prejudice rappresenta un grosso passo avanti rispetto al predecessore, grazie ad una buona campagna in singolo e ad un gameplay solido e variegato, in grado di garantire ore di divertimento online. Se amate gli sparatutto, le armature futuristiche o semplicemente vi esalta l’idea di potervi lanciare da un aereo in mezzo ad una sparatoria senza paracadute, l’ultima fatica di Timegate merita indubbiamente la vostra considerazione.

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