In un toccante episodio del podcast Nobiyo To Isshoni, Nobuo Uematsu, storico compositore della saga Final Fantasy, ha rivelato che Square «è crollata» dopo l’uscita di scena di Hironobu Sakaguchi, creatore della serie e figura centrale nello sviluppo dell’epoca d’oro del JRPG.
Sakaguchi lasciò Square nel 2003, poco prima della fusione con Enix, dopo il fallimento commerciale del film Final Fantasy: The Spirits Within (avvistabile ancora su Amazon).
Ma secondo Uematsu, la sua assenza ha lasciato un vuoto strutturale e umano difficile da colmare: «La situazione in Square era orribile dopo che se n’è andato. Ho pensato: ‘Oh no, devo andarmene anch’io’».
Uematsu ha paragonato la vecchia Square a un club universitario, più che a una vera azienda: caotica, informale, ma coesa grazie a una figura che sapeva farsi ascoltare.
«Sakaguchi era il big boss. Sempre lo è stato e sempre lo sarà. Era un leader nato, capace di tenere insieme il gruppo anche senza una struttura organizzativa vera.»
Sebbene Final Fantasy abbia avuto dei successi anche dopo, soprattutto con FFXIV e i recenti remake, Uematsu lascia intendere che quella magia creativa, quella spinta visionaria e caotica degli anni ’90, è andata perduta con la partenza del suo amico e collega.
Le parole di Uematsu suonano come una dichiarazione d’amore verso un’epoca irripetibile, in cui passione, caos e talento puro bastavano a creare capolavori. La "caduta" di Square non è solo una questione aziendale: è la fine di un certo modo di fare giochi, guidati più da un sogno che da una strategia.
Ed è triste ammettere che, per quanto la tecnologia sia progredita, lo spirito dietro a titoli come Final Fantasy VI o IX (di cui da tempo si parla di un eventuale remake) sembra ormai appartenere a un'altra era.
Ma non solo: Square Enix ha parlato del successo di Clair Obscur Expedition 33 come fonte di ispirazione per i prossimi Final Fantasy.