Recensione

New York Crimes

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a cura di Francesco Ursino

Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Pendulo Studios è una delle software house che ha tenuto alto il nome delle avventure grafiche negli ultimi anni: è sempre un piacere, dunque, recensire un nuovo titolo dello studio spagnolo, che nel corso del tempo ci ha abituato a prodotti brillanti e divertenti.Con questo nuovo New York Crimes (commercializzato col nome di Yesterday nei mercati esteri), però, lo sviluppatore sembra aver virato verso una narrazione più cupa, andando ad affrontare temi inquietanti quali il satanismo e l’occulto: ne sarà valsa la pena?

Un inquietante fischiettioIl titolo ci porta a New York, dove un misterioso criminale sembra aver preso di mira i senzatetto, macchiandosi di una serie di atroci omicidi. In questo contesto il giocatore farà la conoscenza di due dei tre personaggi giocabili del titolo: si tratta di Henry White, figlio di un magnate dell’industria, e Sam Cooper, fedele amico assimilabile al classico tipo tutto muscoli e niente cervello. I due lavorano per un’organizzazione umanitaria che mira a far luce sui già citati episodi di violenza, ma è solo quando Henry incontra un misterioso individuo di nome Choke, e un altrettanto disturbante figuro, ovvero il senzatetto Boris, che l’intreccio narrativo comincia a intricarsi. Dopo questo episodio, infatti, farà la sua comparsa il personaggio principale del gioco, John Yesterday, esperto in satanismo contattato da Henry. E’ davvero difficile spingersi più in là con la descrizione della trama, anche perché questa si rivela essere discretamente corta, andando a occupare il giocatore per non più di cinque ore (che scendono anche a quattro nell’ipotesi in cui il giocatore sia avvezzo alle avventure grafiche).Concentrandosi ancora sulla sezione narrativa, però, è giusto dire come questa rappresenti un difficile elemento da analizzare: la qualità della scrittura infatti è sicuramente presente, con personaggi approfonditi al punto giusto e ottime ambientazioni. Colpisce soprattutto la capacità dello sviluppatore nel ricreare, anche all’interno di situazioni non propriamente gioiose, piccoli sprazzi di umorismo leggero e decisamente ben riuscito.Tutto ciò è veramente rimarchevole se si considera che New York Crimes è un titolo che parla di temi tutt’altro che leggeri: il rapporto con l’occulto, la crudeltà e la pazzia umana, ma anche l’amore e, guardando il tutto da un punto di vista generale, il bene e il male in termini assoluti. Tutta questa ricchezza, però, si scontra con l’esigua durata del titolo, che rappresenta sicuramente il punto debole dell’intera la produzione. I numerosi cambiamenti di scenario, che poteranno il giocatore a Parigi, in Scozia e altre parti del mondo, si susseguono a un ritmo che in alcuni frangenti può essere definito come disorientante; i frequenti flashback, che trasportano il giocatore in momenti temporali diversi, subiscono lo stesso trattamento, rendendo lo sviluppo del plot leggermente disordinato e caotico.Tutte le idee, i personaggi, le situazioni, meriterebbero uno sviluppo e una lentezza maggiori, mentre invece la storia si sviluppa a velocità sempre più elevata fino ad arrivare a un finale che lascia la sensazione che il tutto sia finito veramente troppo presto. L’epilogo della vicenda, in verità, non è univoco: è possibile infatti scegliere tra diverse conclusioni che, in ogni caso, non sembrano riuscire a mettere un vero punto definitivo sulla vicenda. Forse tutto si risolverà più chiaramente in un secondo capitolo.

Punta e clicca rapidoLa parola d’ordine di New York Crimes sembra essere dunque “velocità”, e non solo per quanto riguarda il comparto puramente narrativo.Analizzando il gameplay questo senso di rapidità si riscontra in differenti accorgimenti e, in definitiva, si rivela come un elemento positivo. Prendiamo ad esempio la fase di ricerca, affidata al classico punta e clicca: muovendo il mouse su un hot spot questo assumerà la forma di una lente d’ingrandimento. Cliccando apparirà una sorta di vignetta che ingrandirà l’area d’interesse: a quel punto si avrà l’opportunità di osservare più da vicino gli oggetti e, soprattutto, la possibilità di interagire con essi. Ciò significa quindi che molte volte la fase di ricerca viene sveltita: durante le prime fasi di gioco, ad esempio, si potrà cliccare su una sorta di cumulo di vecchi giocattoli; invece di andare a cercare l’oggetto specifico tra il mucchio di paccottiglia, cliccando sull’icona che rappresenta l’interazione con gli oggetti il gioco andrà subito a raccogliere l’elemento d’interesse.In altri casi però bisognerà fare attenzione a ogni minimo pixel, visto che l’intera avventura si basa su puzzle relativi alla raccolta e all’interazione tra gli oggetti. Non sembra si possa parlare della presenza di enigmi di stampo logico: anche in questo senso, dunque, il ritmo di gioco risulta tutto sommato rapido, visto che i più scaltri rimarranno bloccati ben poche volte. In caso di stop, comunque, il titolo viene incontro al giocatore grazie alla possibilità di evidenziare i vari hot spot e, cliccando sull’icona dedicata, di leggere consigli e suggerimenti sul da farsi.Per quanto riguarda l’inventario, invece, questo sarà richiamato molte volte dal giocatore a causa dell’ingente numero di oggetti da raccogliere e utilizzare: la gestione di questo elemento si rivela assai semplice e funzionale, essendo sempre in primo piano a mo’ di barra sulla parte inferiore dello schermo.Un altro elemento che contraddistingue il carattere rapido del gameplay, di secondo piano ma comunque incisivo, è il movimento dei protagonisti: piuttosto che assistere a lunghe passeggiate del personaggio impersonato, intento a spostarsi da un hot spot all’altro, il gioco propone una sorta di sfumatura della figura del protagonista, il quale scomparirà e riapparirà vicino al punto desiderato. L’interazione stessa con gli oggetti, inoltre, è come se avvenisse in terza persona: cliccando su un oggetto infatti il gioco non proporrà le considerazioni del protagonista, ma si rivolgerà al giocatore quasi come se si stesse leggendo un fumetto, descrivendo le sensazioni e i pensieri del personaggio.

Splendide fogneNew York Crimes ha dunque dalla sua una piacevole (ma breve) storia, un gameplay senza particolari difetti e, come ultimo punto di pregio, un comparto tecnico di tutto rispetto.Il gioco infatti si basa su un motore bidimensionale che propone numerosi scenari sempre nitidi, colorati e definiti; la realizzazione dei personaggi invece segue uno stile cartoon già ammirato nelle recenti avventure Pendulo, risultando sempre piacevole e azzeccato.Gli intermezzi filmati, presenti in quantità ingente e ”skippabili” in ogni momento, risultano essere minimalisti ma adatti alla situazione, avvicinandosi anch’essi al mondo del fumetto.Il giudizio è positivo anche per quanto riguarda il comparto audio: il gioco infatti si presenta completamente in italiano, con una buona qualità di recitazione complessiva. Le musiche di sottofondo, infine, accompagnano in modo sufficiente l’evolversi della vicenda.

HARDWARE

Requisiti di sistema:OS: Windows XP SP2/Vista SP1/Windows 7Processore: Intel/Amd 2.0GHZMemoria RAM: 1024 Mb (XP)/2048 Mb (VISTA/7)Scheda video: 256 Mb 100% DirectX 9 compatibile. ATI Radeon X800/Intel GMA 3000/Nvidia GEfroce 6800 o superiore (schede SIS e VIA/S3G non supportate)Spazio su HDD: 8 GB

– Discreta caratterizzazione dei personaggi

– Buon comparto tecnico

– Gameplay senza particolari problematiche

– Troppo corto

– Difficoltà non cosi elevata

7.5

New York Crimes è un’avventura che, una volta portata a termine, lascia un retrogusto amaro non solo a causa dei temi trattati. La sensazione è che lo sviluppo della vicenda sia stato inteso dagli sviluppatori in modo un po’ troppo rapido, andando a inficiare di molto la longevità complessiva del titolo (che, sebbene i diversi finali, può essere completato in poco tempo).

Tutto ciò è un peccato perché, al cospetto di questo importante difetto, i pregi sono molti: un gameplay solido (forse con qualche aiuto di troppo), una discreta caratterizzazione dei personaggi, un buon comparto tecnico.

Non siamo difronte a un’avventura zeppa di enigmi logici e cervellotici, ma a una discreta storia che propone una sufficiente sfida a tutti gli avventurieri. Se solo durasse un po’ di più…

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