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Recensione

Modern Combat 4: Zero Hour

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Avatar di Specialized

a cura di Specialized

Pubblicato il 11/12/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8.5

Modern Combat 4: Zero Hour è disponibile su App Store a 5,99 euro (la versione per Android non dovrebbe tardare di molto) e richiede circa 1,6 GB di spazio libero in memoria. La nostra prova è stata effettuata su un iPad di terza generazione; sono comunque supportati quasi tutti i dispositivi iOS con la sola esclusione di iPhone 3 e 3GS e iPad di prima generazione.
Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno Gameloft propone un nuovo episodio di Modern Combat, la serie di sparatutto in prima persona chiaramente ispirata a Call of Duty che da pochi giorni è giunta al quarto capitolo con Modern Combat 4: Zero Hour. Ormai, seppur con le immancabili differenze, possiamo considerare quello di Modern Combat come il più grande esempio di FPS “hollywoodiano” per iOS. Esplosioni, attacchi aerei, fughe su automezzi, droni da controllare, sparatorie da elicotteri e altre sequenze iper-spettacolari sono infatti un trademark di questa serie, un po’ come succede per Call of Duty e Battlefield su PC e console HD. 
La minaccia che viene dall’interno
Su questo versante Gameloft ha spinto ancora di più sull’acceleratore con Zero Hour, che offre la Campagna in singolo più longeva, difficile, varia e spettacolare dell’intera serie. Nelle dodici missioni che ci attendono infatti la parola d’ordine è varietà per quanto riguarda ambientazioni, situazioni, mezzi da comandare, tipo di missioni (con le inevitabili “scorte” a personaggi alleati). Giusto i nemici si riconfermano un po’ il punto debole del gioco (si ripetono fin troppo spesso) e anche la trama, che vede un ex berretto verde alle prese con un folle piano di dominazione mondiale, non è proprio il massimo. Eppure, passando continuamente dalle missioni nei panni del cattivo (Edward Page) a quelle dalla parte del bene (Edwars Simson), il plot risulta meno banale di quanto pensassimo e la varietà ne risente in modo positivo. Gameloft ha inoltre incrementato la difficoltà, sebbene i quattro livelli a disposizione permettano a tutti di trovare il proprio range ideale. Già a livello medio però si muore spesso per colpa di avversari numerosi e dalla mira infallibile, stratagemma resosi necessario per mascherare evidenti lacune nell’IA nemica come già successo nei tre capitoli precedenti. Purtroppo, su questo versante, è cambiato davvero poco, ma se non altro Modern Combat 4: Zero Hour non ha alcuna velleità tattico-simulativa-stealth e quindi un limite simile può essere anche “sopportato”.
Le cose iniziano a farsi serie
I controlli sono quelli tipici di ogni shooter in prima persona targato Gameloft, con tanto di mira automatica (pressoché necessaria vista la mole di nemici), lo stick virtuale per il movimento e le icone per accucciarsi, scattare e scavalcare, fare fuoco, zoomare, lanciare granate, cambiare e caricare l’arma. In più tutte le icone possono essere spostate, ingrandite e rimpicciolite a piacimento, mentre il ricorso al giroscopio ci è parso leggermente buggato e davvero poco pratico, tanto che non è escluso il rilascio a breve di un aggiornamento per sistemarlo. Un po’ di pratica è sempre necessaria, ma già dopo una mezz’ora si prende confidenza con i controlli senza troppi ostacoli e, su questo versante, possiamo dire che gli FPS in versione touch hanno ormai raggiunto la piena maturità. La Campagna offre inoltre una buona longevità (dalle 7 alle 9 ore a seconda del livello di difficoltà scelto), con in più un notevole incentivo a fare sempre meglio nel corso dei livelli per guadagnare più denaro possibile. I soldi servono infatti per acquistare in qualsiasi momento diversi tipi di upgrade e potenziamenti per le armi, la salute e altri elementi di gioco (con 40.000 dollari ad esempio si può saltare direttamente un livello). La scelta è davvero ampia e sebbene non sia per nulla facile sbloccare gli oggetti più costosi, la loro presenza è un elemento molto gradito nell’esperienza in singolo e non solo, come capita quasi sempre, nel multiplayer.
E se non basta il singolo, c’è sempre il multiplayer
Proprio il gioco online è un altro fiore all’occhiello di Modern Combat 4: Zero Hour. Anche qui la formula ripercorre quanto già visto nei predecessori, ma Gameloft propone comunque un pacchetto davvero completo e vario e al momento lag e disconnessioni sono solo un lontano ricordo. Classi tra cui scegliere, punti esperienza per sbloccare upgrade e armi, otto modalità di gioco (ce n’è davvero per tutti i gusti) e otto mappe vaste, articolate e perfette per gli scontri online tratte da altrettante location viste nella Campagna in singolo. Non manca davvero nulla e la solidità del net-code ci ha davvero stupiti, visto che spesso giochi simili presentano quasi sempre qualche piccolo problema di stabilità al day-one. E che dire del comparto grafico? Se questo non è il miglior FPS del momento su App Store, ci manca davvero poco. Pur avendo letto di prestazioni poco esaltanti su iPad di terza generazione, nel nostro caso tutto è filato liscio come l’olio, con solo qualche leggerissimo microscatto nei momenti più concitati con esplosioni e molti nemici contemporaneamente. Anche il character-design poteva essere fatto meglio e la qualità delle texture e delle animazioni è un po’ altalenante, ma per il resto lo spettacolo è assicurato e fa specie vedere una simile quantità di dettagli e di tocchi di classe (il fumo soprattutto) in un titolo mobile, con in più una particolare attenzione alla fisica e alla distruttibilità dell’ambiente grazie alle routine di Havoc. Difficile (se non impossibile) pretendere di più per soli 5,99 euro.  

– Campagna in singolo longeva, varia e impegnativa

– Comparto multiplayer estremamente completo

– Ottima grafica

– Controlli ben fatti e largamente personalizzabili

– Poche novità rispetto ai precedenti capitoli

– Qualche piccola sbavatura grafica c’è comunque

– I controlli con il giroscopio non funzionano granché

– Intelligenza nemica ancora un po’ discutibile

8.5

Modern Combat 4: Zero Hour è un ottimo shooter in prima persona, nonchè il migliore episodio della serie fin qui realizzato da Gameloft. Vario, longevo, impegnativo e forte di un eccellente comparto multiplayer, il gioco cede il fianco ad alcune critiche solo per aspetti tecnici e di gameplay minori, ma per il resto, considerando anche l’ottimo rapporto prezzo-longevità, il suo acquisto è praticamente obbligato per qualsiasi amante degli sparatutto in prima persona.

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