Recensione

Metal Gear Rising

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a cura di Pregianza

Forse smossi dal notevole successo di Dark Souls dopo l’approdo su Steam, gli sviluppatori  nipponici stanno finalmente  aprendo la loro mente al difficile mondo dei titoli per computer, e sono sempre di più i port richiesti a gran voce dal pubblico del mouse e della tastiera che vedono la luce. 
Parliamo tuttavia di studi che si sono storicamente sempre concentrati sulle console, e che quindi raramente riescono nel duro compito di ottimizzare e perfezionare a dovere le loro opere per la nuova piattaforma. Lo stesso port di Dark Souls è tra i peggiori che abbiamo mai visto e, nonostante la qualità altissima del gioco in sé, ci sono volute un po’ di mod ben calcolate a rendere l’esperienza degna delle aspettative del nuovo pubblico.
Il port che trattiamo oggi è particolarmente importante, poiché si tratta del primo titolo di Platinum Games ad arrivare su Steam. La casa, che vanta tra i suoi membri mostri sacri del livello di Kamiya, è una delle poche ad avere il coraggio di puntare sempre su titoli innovativi e originali nella terra del sol levante, e questa natura da “cavallo pazzo” l’ha portata a divenire una tra le più amate dalla critica e dai videogiocatori di vecchia data. Le lande sconfinate di Steam sarebbero un bel posto per far prosperare ulteriormente questo abilissimo gruppo di programmatori, ma gli uomini di platino saranno abbastanza preparati da stupire anche su PC?
Abbiamo provato Metal Gear Rising: Revengeance nella sua nuova veste, e ora siamo pronti a dirvelo.
Tu, katana. Io, mouse e tastiera.
Inutile stare a ripetere un’altra volta la trama del gioco, trovate tutto nella precedente recensione, e anche per quanto riguarda il gameplay una rispolverata è più che sufficiente. Ci concentreremo dunque sullo schema di controlli di questa versione e sul comparto tecnico, tentando di valutare al meglio la resa di Rising sulle varie configurazioni.
L’avventura di Raiden, innanzitutto, non è un action hack ‘n’ slash comune: pur contenendo combinazioni multiple, azione adrenalinica e numerose tipologie di attacco, fa ruotare il suo sistema di combattimento quasi totalmente attorno a una singola manovra difensiva, una parata direzionale molto precisa che offre una finestra temporale ampia per rispondere ai colpi degli avversari. Tale parry garantisce persino una contromossa istantanea se utilizzata all’ultimo momento, o può rendere vulnerabile un nemico e dare il via a uno Zandatsu, una spettacolare esecuzione che permette al protagonista di fare a pezzi qualunque oppositore durante una speciale modalità con visuale più ravvicinata nota come Blade Mode. 
Se si considera che entrambe le manovre richiedono una certa precisione e un orientamento preciso, si intuisce immediatamente come siano dipendenti dalle levette analogiche di un pad. Noi eravamo però curiosi di vedere come gli sviluppatori avrebbero traslato il tutto su tastiera. La risposta è stata la più ovvia, e i Platinum hanno usato una combinazione di controllo con il mouse e i direzionali WASD per rendere la parata efficace anche in mancanza di un gamepad (peraltro sembra che un gran numero di pad non siano compatibili con il port, quindi fate attenzione), riuscendo ad offrire un sistema di controllo rispettabilissimo, seppur per ovvie ragioni meno intuitivo di quello originale.
C’è solo un piccolo problema, che tanto piccolo in realtà non è. Riprendendo il sistema di controllo dalle console, lo spostamento della visuale tramite mouse simula parzialmente le movenze degli analogici, e così facendo mantiene un’accelerazione interna, che porta i cambi direzionali ad avvenire in leggero ritardo e con precisione limitata. Il difetto non è marcato come nella succitata versione PC di Dark Souls, dove senza mod correttive il controllo senza pad era incredibilmente irritante, ma è comunque fastidioso, e davvero non riusciamo a capire perché continui a comparire. 
Alzata la sensibilità, ad ogni modo, siamo riusciti ad avanzare senza troppi problemi, e ci sentiamo di applaudire la mappatura dei comandi scelta dai Platinum, che risulta adeguata e funzionale.
Più sei nitido, più e facile tagliuzzarti
Passando al comparto tecnico, è impossibile non notare altre dimostrazioni dell’inesperienza del team nel campo dei port di questo tipo. La risoluzione, ad esempio, non supera i 1080p, e se pertanto fate parte della minuscola percentuale che può godersi i videogame alla maestosa risoluzione di 2560×1440 dovrete accontentarvi di un bel 1920×1080 in 16:9. Gli sviluppatori dovrebbero essere al lavoro su una patch correttiva per questa mancanza, e hanno già rilasciato un fix rapidissimo dopo aver scoperto che il titolo non funzionava in assenza di una connessione internet, ma attendiamo di vedere con i nostri occhi la riuscita dell’operazione.
Il frame rate sembra a sua volta presentare qualche problematica, anche se soltanto su alcune configurazioni. Se giocato in fullscreen, difatti, Rising si blocca a 30 fps su certi computer, cosa assurda, visto che in finestra alla stessa risoluzione viaggia a 60 frame al secondo senza sbalzi di sorta. Scaricare driver aggiornati o utilizzare programmi esterni per far sparire i bordi della finestra consente di eliminare pure questa magagna in molti casi.
Più che buoni infine i settaggi grafici, che oltre a permettere di settare l’Antialiasing e il filtro Anisotropico, consentono di diminuire il numero di pezzi in cui si possono tagliare i nemici durante il Blade Mode e il loro tempo di permanenza su schermo. Può sembrare robetta, ma in realtà questi due fattori sono piuttosto significativi nella performance del gioco su computer meno potenti, e stabilizzano non poco il frame rate se diminuiti, offrendo una scalabilità che dimostra un bel lavoro di ottimizzazione da parte dei Platinum. Nessun settaggio invece per il campo visivo.
Il sonoro, prevedibilmente, è rimasto eccezionale, mentre c’è poco da gioire per la qualità dei filmati, alquanto compressi. 

– Anche con mouse e tastiera risulta giocabile degnamente

– Sempre adrenalinico, esagerato e divertentissimo

– Ben ottimizzato, mantiene 60 fps stabili su molte configurazioni

– Prezzo tranciato rispetto alla versione console, con tutti i DLC

– Bloccato a 1080p

– Su alcune configurazioni si ferma a 30 fps in fullscreen

– Requisiti richiesti altini

– Accelerazione del mouse, che dà un gran fastidio

8.0

Il port di Metal Gear Rising: Revengeance su PC non è certo uno dei migliori ad esserci capitati per le mani. Tra risoluzione bloccata in 1080p, frame rate fermo a 30 fps su alcune configurazioni e accelerazione del mouse ci sono un po’ di problematiche che ci hanno infastidito. Il gioco, tuttavia, è stato ottimizzato in modo molto migliore del previsto, presenta uno schema di controlli ben calcolato anche in assenza di un pad, e ha un prezzo ridicolo in questa versione se paragonato a quello della retail per console. Insomma, resta un acquisto consigliatissimo per chi ama gli action hack ‘n’ slash e per chiunque voglia supportare i Platinum Games in questa loro prima capatina nel mondo dei computer.

Voto Recensione di Metal Gear Rising - Recensione


8