Recensione

Mars: War Logs

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a cura di Specialized

Avevamo già intravisto Mars: War Logs a fine 2012 dedicandogli anche un’anteprima che potete rileggere qui, ma dopo quattro mesi ci siamo ritrovati il gioco fatto e finito su Steam senza uno straccio di annunci o promozione da parte di Focus Home, quasi che il producer francese abbia voluto pubblicare il gioco con il profilo più basso possibile. Politiche editoriali a parte, Mars: War Logs è un action-GdR in terza persona piuttosto accattivante e potete scaricarlo per PC a 19,99 euro, ma ricordiamo che è disponibile anche in versione console per Xbox 360 e PlayStation 3.
Grandi ambizioni
Per questo ambizioso titolo a sfondo marziano (nel senso che è ambientato interamente su Marte), il team di sviluppo di Spider ha ripreso un po’ di atmosfera di Red Faction, un altro po’ di ambientazione post-apocalittica di Rage, qualcosina di Mass Effect e anche un briciolo di tradizione steampunk, dovendo però fare i conti con un budget ristretto e con tantissime ambizioni che come vedremo non si sono concretizzate al meglio. Si vede che Mars: War Logs aspira a qualcosa di grande. Il motore grafico tra l’altro non è affatto male se spinto con tutti i settaggi al massimo, peccando solo nelle animazioni (comunque dignitose) e in una certa ripetitivtà di fondo nel level design, anche se questo particolare è comune a quasi tutti i titoli ambientati sul lontano pianeta rosso. Con la sua quindicina di ore di durata a livello di difficoltà medio (il secondo sui quattro disponibili), il gioco dimostra inoltre di essere un action-GdR decisamente longevo, soprattutto in relazione al prezzo. La stessa trama, che ci vede impegnati nei panni di un ex galeotto tra cospirazioni, lotte politiche e fazioni contrapposte, ha grandi ambizioni e in più di un passaggio non può non tornare alla mente StarWars: Knights of the Old Republic (naturalmente con tutte le differenze del caso).
Un po’ più di vita non guasterebbe
Si vede insomma che Spiders ha cercato di avvicinarsi il più possibile ai pesi massimi del genere e in effetti tutta la prima parte, ambientata in un campo di prigionia da cui dobbiamo fuggire assieme a un giovane prigioniero, funziona egregiamente. Il team francese non si è infatti tirato indietro nell’inserire temi adulti (violenza, sesso, moralità, soprusi, torture) e l’atmosfera cupa e oppressiva colpisce fin da subito, ma basta poco per accorgersi di come le ambizioni del progetto si siano dovute scontrare con le evidenti ristrettezze produttive. Il mondo di gioco è tristemente asettico, con interi quartieri cittadini pieni di PNG con cui è impossibile interagire, le stesse casse da aprire presenti dall’inizio alla fine del gioco e gli stessi identici materiali come loot. Va bene insistere molto sul crafting delle armi e delle armature, ma dalla prima all’ultima quest del gioco raccoglierete sempre le solite cose, ovvero pezzi di metallo, hardware vario, stoffa, cuoio, munizioni per la pistola sparachiodi e via di questo passo. Discorso simile per le armi; ce ne sono pochissime e di fatto sono tutte di tipo contundente (mazze, barre di ferro); anche modificandole con i pezzi trovati in giro, siamo arrivati a un certo punto in cui non era più possibile migliorarle e nell’inventario avevamo ancora tonnellate di materiale diventato inutile. 
Schiva che ti passa
Dove invece i limiti produttivi si notano di meno è nella costruzione del nostro alter ego. Ci sono tre branchie di skill e al passaggio di ogni livello possiamo spendere due punti esperienza per migliorare o apprendere le abilità, divise tra attacco, stealth e poteri magici legati all’elettricità (scosse, scudo ecc.). Non male come impostazione, anche se alla fine abbiamo completato il gioco senza quasi mai ricorrere ad approcci stealth e, sinceramente, avremmo preferito un altro albero di specializzazioni più inerente allo stile del gioco, molto basato sui combattimenti. Su questo versante Spiders propone un combat system piuttosto efficace anche se con diversi limiti. Viste le dimensioni ristrette delle location e i numerosi nemici che ci tocca affrontare tutti insieme, è difficile uscire vincitori da uno scontro solo con attacchi a distanza. Il corpo a corpo la fa quindi da padrone e qui, tra schivate, parate e contrattacchi, ci si diverte a sufficienza, anche se i controlli andrebbero un po’ rivisti e l’intelligenza nemica lascia abbastanza a desiderare. Al combattimento manca inoltre un po’ un senso di progressione nell’arco dell’intero gioco; alla fine si combatte sempre nello stesso modo e con pochissime varianti e una tale impostazione, seppur mai in modo eccessivo, arriva a pesare nelle ultime 4-5 ore di gioco.   
Tutta colpa del budget?
Anche per il resto Mars: War Logs è un susseguirsi di luci e ombre. I dialoghi ad esempio sono scritti piuttosto maluccio e i personaggi non giocanti più importanti si dimenticano in un attimo, soffrendo di una caratterizzazione davvero scialba. C’è poi molto backtracking (soprattutto nella seconda parte) e dopo un po’ si avverte chiaramente l’assenza di un sistema di spostamento immediato, anche se per fortuna il mondo di gioco è piuttosto piccolo e soprattutto molto lineare negli spostamenti (tenete conto che non è nemmeno possibile saltare). La stessa moralità di Roy riveste un ruolo molto marginale nella narrazione (c’è solo qualche bivio che si può prendere in questo senso), senza contare che tra qualche bug e l’impossibilità di configurare i comandi della tastiera, il gioco richiederebbe un bella patch quanto prima. Eppure qualcosa rende Mars: War Logs molto meno peggio di quello che si potrebbe pensare leggendo tutti questi difetti. I combattimenti sono ripetitivi ma in fondo divertono, il crafting non è male, il comparto grafico è persino superiore alle attese in certi elementi e la longevità non delude. Il prezzo è inoltre vantaggioso e per gli amanti di certa fantascienza cupa e “marziana”, il gioco riserva qualche bella ambientazione. Forse con un budget più adeguato e con tempi di sviluppo più lunghi, poteva uscire un titolo di ben altro spessore, ma già così i 20 euro richiesti non sono affatto buttati via. 

– Atmosfera marziana resa piuttosto bene

– Combat system divertente

– Longevità di tutto rispetto

– Mondo di gioco fin troppo vuoto e limitato

– Trama, personaggi e dialoghi poco incisivi

– E’ la classica produzione “vorrei ma non posso”

6.5

Con un budget all’altezza Mars: War Logs sarebbe potuto diventare un action-GdR di ben altra caratura, ma già così, nonostante i molti limiti e considerando il prezzo budget, il risultato può dirsi soddisfacente. Spiders ha infatti realizzato un titolo a suo modo affascinante e sufficientemente articolato sul versante ruolistico, anche se da trama, dialoghi e personaggi non aspettatevi nulla di che. Se però avete amato le atmosfere dei vari Red Faction e non disdegnate combattimenti fortemente orientati al corpo a corpo, fateci un pensierino e date una chance alle avventure di Roy.

Voto Recensione di Mars: War Logs - Recensione


6.5