Recensione

Mario Party 2

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a cura di Spoudaios

Il Verdetto di SpazioGames

7

Uno dei generi più popolari in questi ultimi tempi è senza dubbio quello dei giochi festaioli.Grazie all’avvento di Wii prima e di Move e Kinect dopo, riunirsi con amici o famigliari davanti una console è divenuta una diffusa realtà. Tutto ciò ha radici profonde che forse non tutti conoscono o ricordano. Come accade molto spesso parlando del mondo Nintendo, si scopre come sia proprio questa azienda a portare novità radicali all’universo videoludico, che si tratti di una nuova periferica o di un genere inedito. Il party game, ad essere fiscali, ebbe un primo esponente nel lontano 1982 con il poco conosciuto ai più come Party Mix, tuttavia è quasi unanimemente riconosciuto che il vero e proprio iniziatore di tale corrente fu il ben più celebre Mario Party, uscito nel 1998 sul glorioso Nintendo 64. Il titolo recensito quest’oggi altro non è che il diretto seguito che esordì appena un anno dopo, quel Mario Party 2 oggi giocabile nuovamente grazie alle magie del canale Virtual Console.

Fiesta, che fantastica-fantastica sta fiesta…Il concept dietro l’intera serie Mario Party è alquanto semplice e ai nostri giorni un po’ scontato. Si tratta di un vero e proprio gioco da tavola che ricorda nomi celeberrimi come il Gioco dell’Oca e Monopoli. Controllando i personaggi più famosi della grande famiglia di Super Mario, i giocatori dovranno sfidarsi lungo pittoreschi tabelloni disseminati di sorprese e insidie. Il gioco si svolge a turni, in cui ognuno dei giocatori lancia un dado il cui numero deciderà di quante caselle spostarsi; alla fine di ogni turno si partecipa ad uno dei tantissimi minigiochi presenti. Come è subito palese, un titolo del genere dà il meglio di se in multiplayer, risultando al contrario presto noioso se giocato con la sola compagnia della CPU. A movimentare le partite, ed in dettaglio ogni turno, ci pensano una valanga di power-up, bonus, gettoni e imprevisti di varia natura in pieno stile Nintendo. Il vincitore della partita sarà il giocatore con il maggior numero di stelline una volta terminati i turni. Ovviamente i modi per ottenere le agognate power-star sono molteplici, andando dal semplice acquisto al meno lecito furto veicolato dal cattivo e minaccioso Boo a scapito del malcapitato concorrente. Non manca il malvagio Bowser, il cui intervento è capace di ribaltare totalmente la classifica e la disposizione dei giocatori in un soffio. La componente più divertente e originale della produzione è fuori di dubbio la valanga di mini-game, divisi in tre categorie principali: 4 contro 4, 2 contro 2 e 1 contro 3. Quasi ognuno di essi richiede pochi e semplici comandi per essere portato a termine, garantendo il giusto equilibrio tra immediatezza e divertimento. Analizzandoli oggi, a ben dodici anni di distanza, dopo aver vissuto pienamente la cosiddetta Nintendo Revolution, possiamo benissimo scorgere una lontana e molto prematura intenzione di rendere il titolo accessibile a chiunque. I contenuti di Mario Party 2 sono dunque davvero tantissimi, e vi necessiteranno parecchie ore di festaiolo divertimento per completarlo al cento per cento.

Una festa a 64-bitPer i giocatori di oggi che hanno mancato l’indimenticabile era 32/64-bit, la grafica mostrerà drasticamente i suoi dodici anni di età, ma contestualizzando la resa è discreta. Nonostante non fu un titolo in grado di spremere l’hardware del Nintendo 64, Mario Party 2 mostrava un discreto comparto estetico, con un buon numero di poligoni in movimento su schermo (chiudendo un occhio su personaggi parecchio blocchettosi) e texture sufficienti a rendere l’ambiente di gioco piacevole. Oggi si tratta ovviamente di tecnologie largamente superate, e la poca raffinatezza dei modelli e la bassa risoluzione si avvertono non poco già su una TV a tubo catodico, situazione che peggiora sui moderni pannelli. Il campionamento audio di questo episodio conta al suo interno le musiche e i jingle più conosciuti dell’universo “mariesco” oltre a qualche piccola aggiunta inedita, nulla di eccezionale ma comunque sufficiente.

– Una valanga di mini-game

– Molto divertente in compagnia

– La grafica risente dell’età

7.0

Nonostante il tempo passi per tutti, alcuni titoli sono in grado di divertire ancora oggi, complice la loro fama di pietre miliari all’interno di un genere. Ciò è quanto possiamo affermare di Mario Party 2, il quale nonostante i dodici anni di età rappresenta ancora oggi un ottimo titolo da compagnia venduto a soli 1000 Wii Points (10 euro). L’esborso forse parrà meno giustificabile a chi lo giocò già a suo tempo, ed in questo caso se conservate ancora la cartuccia potreste preferire rispolverare il caro Nintendo 64. Per chiunque non lo avesse mai provato, è un’ottima occasione per farlo, a patto di avere tre amici e altrettanti Classic Controller extra.

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