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Recensione

Madden NFL 2004

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Avatar di Yoshi

a cura di Yoshi

Pubblicato il 06/11/2003 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8.5

Analizzare e commentare un gioco come Madden NFL 2004 presenta non poche difficoltà: da un lato si tratta dell’ultimo capitolo della serie indubbiamente più nota e più premiata nel settore delle simulazioni di football americano, dall’altro riguarda uno sport che qui in Italia non solo non gode della fama immensa che detiene sul suolo statunitense, ma risulta misconosciuto alla maggioranza della popolazione videoludica. Prima di addentrarsi in ogni ulteriore disamina è quindi bene puntualizzare che, qualora non siate dei fanatici di football americano, vi aspetta o un rapido corso di apprendimento delle regole basilari dello sport in questione o un impatto alquanto duro con il titolo in esame.

Any Given SundayLa mitica Nfl (National Football League) riunisce le squadre di football americano più forti sulla faccia della terra. Come avviene per il basket e l’Nba infatti, gli Stati Uniti rappresentano il paese con la più alta cultura di questo sport e tale infatuazione si riflette nel campo dei videogiochi, dove la serie di titoli di Electronic Arts John Madden (celebre commentatore degli incontri di football d’oltreoceano) rappresenta ormai una saga storica a livello assoluto. Nata ai tempi delle console a 16 bit, la serie ha il grande merito di non aver mai dormito sugli allori o sulla fama (e gli incassi) acquisiti: ha contribuito in maniera determinante all’evoluzione dei titoli sportivi, introducendo modalità di gioco come la franchise che oggi sono divenuto uno standard di fatto, oltre a promuovere, in tipico stile americano, il videogioco anche come database statistico della Lega Football, con un numero di cifre e informazioni degne di un almanacco. L’ultimo episodio è stato pubblicato per tutte le piattaforme da gioco più diffuse (Playstation 2, Xbox, Gamecube e Pc) e non si sottrae alla regola di migliorare continuamente l’esperienza ludica e visiva dell’utente.Le novità più significative riguardano indubbiamente l’ampliamento della suddetta modalità franchise che ora sfiora i confini del manageriale puro nell’immedesimare il giocatore nei panni di un proprietario di squadra Nfl. Tutti i dettagli sono curati in modo maniacale, dalla costruzione e gestione dello stadio alle campagne pubblicitarie e di marketing per il proprio team, dallo sviluppo di un mercato giocatori eccezionalmente profondo alla stesura di nuovi contratti con le città americane per ospitare la vostra squadra. Dilungarsi nell’esposizione di tutti i particolari di questa modalità sarebbe impossibile e quindi ci limitiamo a dire che la sola sezione di gestione non sfigurerebbe come gioco a sé stante. Logicamente non mancano modalità meno impegnative, come quelle che permettono di affrontare un’intera stagione, i playoff, una singola partita di pre-season o di apprendere i rudimenti dello sport durante apposite sessioni di allenamento.I meno anglofili potrebbero trovare perlomeno fastidioso il fatto che Madden 2004 non sia stato localizzato in italiano: la lingua inglese è difatti presente in ogni singolo menu e dal momento che si sta parlando di uno sport e di un ambiente a tratti complesso, la cosa può alla lunga risultare un po’ fastidiosa. Da sottolineare inoltre che la mole di informazioni necessarie alla modalità carriera, unita alla possibilità di editare giocatori e abbigliamento di ogni squadra, ha fatto lievitare i requisiti di memory card fino a livelli fino a oggi conosciuti solo da Winning Eleven 6FE. Sono infatti necessari ben 190 blocchi di memoria per salvare i dati di gioco, e di conseguenze le schede di prima generazione non possono essere utilizzate.

Gioco di piede, ma non come lo intendiamo noiUna volta scesi in campo, il gioco presenta la seconda principale innovazione rispetto agli episodi precedenti, il controllo Playmaker, riservato al gruppo analogico C e utile per cambiare gli schemi di gioco pochi secondi prima dell’inizio dell’azione (sull’infame “linea di srimmage”) o per variare le tattiche difensive in modo tempestivo.Anche in questo caso è inutile tentare di spiegare in poche righe l’impatto di questa funzione sulla meccanica di gioco, dal momento che si entrerebbe nei meandri delle tecniche e dei giochi del football americano. Se siete appassionati di questo sport avrete modo di apprezzare al meglio il supporto per il Playmaker, se siete al contrario alle prime armi dovrete inevitabilmente impratichirvi prima dei controlli base e solo in seguito potrete dedicarvi a quella che può essere definita una sottigliezza per professionisti.Per il resto il gioco rimane una delle migliori espressioni dello sport a palla “pedimetra” (il termine “football” deriva infatti dalla misura del guscio di pelle utilizzato, pari a un piede o foot, corrispondente a circa 30 cm), con un vasto repertorio di schemi, personalizzabili secondo le caratteristiche dei giocatori impiegati e un impeccabile controllo sulle fasi di gioco durante le fasi offensive, difensive e di special team.La versione per Gamecube supporta in via esclusiva la modalità di collegamento al Gameboy Advance, tramite la quale è possibile visualizzare consigli e schemi di gioco sul display Lcd della console portatile. Non pensiamo tuttavia che molti giocatori preferiscano questa opzione alla ben più interessante funzione di gioco online riservata all’edizione PS2.

Grafica e sonoroLavoro di cesellatura. Così può essere definito il passaggio di consegne da Madden 2003 alla versione 2004. Del resto il comparto grafico e sonoro dello scorso anno erano già di ottimo livello, e come sempre avviene nell’aggiornamento di un titolo sulle medesime piattaforme hardware le migliorie possono derivare solo dall’esperienza acquisita dagli sviluppatori.Nello specifico segnaliamo le oltre 800 nuove animazioni aggiunte rispetto al titolo 2003, il dettaglio grafico è spesso apprezzabile soprattutto durante i replay, mentre le animazioni e la fluidità del sistema si rivelano eccellenti proprio durante le fasi di gioco. Come detto è possibile editare giocatori e divise, e tutti i particolari customizzati saranno puntualmente riproposti nei modelli poligonali utilizzati durante i match. Una gran soddisfazione per chi si addentra nei meandri dell’editor.Passando alla sezione audio, siamo in tipico EA Style: tracce musicali licenziate appositamente per il gioco, gli effetti digitalizzati dal mondo reale e il pubblico riprodotto con buona fedeltà. Meno convincente la cronaca delle partite che risente non solo della mancata localizzazione (molti di voi potrebbero infatti sostenere questa linea di condotta), ma anche di una scarsa fluidità nella gestione del parlato e una conseguenze in naturalità delle affermazioni dei due commentatori. Si poteva sicuramente fare di più.

-Reali e significative innovazioni rispetto agli anni precedenti

-Database statistico sconfinato

-La miglior espressione del football americano come videogioco

-Apprezzabile appieno solo dagli appassionati di Nfl

-Richieste di memory card fuori standard

8.5

Madden 2004 è il miglior titolo di football americano disponibile sul mercato. Questa affermazione racchiude in sé il senso dell’intera recensione e rimanda quindi il giudizio sul gioco a quello che il singolo utente ha maturato sul relativo sport. Se siete appassionati di football americano, smettete pure di leggere e precipitatevi dal vostro negoziante di fiducia: la sola innovazione dei controlli playmaker costituisce motivo sufficiente ad abbandonare la versione 2003. Se al contrario non conoscete questo sport, Madden 2004 può essere una delle migliori occasioni per innamorarvene, essendo comunque disposti a sacrificare qualche ora nell’apprendimento di regole e tattiche. Se infine conoscete e odiate il football americano, lasciate perdere. Non sarà certo il pur eccellente Madden a farvi cambiare idea.

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