Recensione

Little Nightmares: Complete Edition, recensione della versione Switch

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Come è ormai consuetudine per molti titoli già usciti sulle altre console o su PC, si tratta solo di una questione di tempo prima che arrivino anche sulla nuova console Nintendo. D’altra parte, il successo di Switch non è di certo ignorabile, motivo per cui, per publisher e sviluppatori,  è sempre una buona occasione aprirsi a un nuovo pubblico, offrendo loro le migliori edizioni in termini contenutistici. È il caso di Little Nightmares: Complete Edition, che oltre al gioco di base include al suo interno l’espansione suddivisa in tre DLC: Secrets of The Maw.
Nell’incubo
Per chi non lo avesse già giocato, Little Nightmares mette in scena una storia ermetica dove non esistono dialoghi, dove la piccola protagonista in impermeabile giallo si ritrova in un luogo misterioso e da incubo da cui vorrebbe fuggire. Non esiste una vera e propria introduzione, né una premessa narrativa che possa lasciar intendere cosa sia accaduto e perché Six (o Sei, se preferite) si trovi in un luogo che pare voglia inglobarla per sempre nella propria malsana oscurità. 
Durante le circa 3-4 ore previste, è l’ambientazione che comunica e racconta cosa è quel posto: un terribile complesso da incubo denominato Le Fauci, che pare essersi nutrito da tempo immemore delle più terribili paure fanciullesche, per poi rigettarle e plasmare così un’ambientazione carica d’inquietudine e cupa decadenza. 
Scoprirete man mano ciò che succede ed è già accaduto lì dentro, rischiarando le aree con un accendino e muovendovi lungo stanze che parlano silenziosamente di disperazione, cupidigia, indicibili desideri e ataviche necessità, scoprendo che ogni personaggio si trova lì per un motivo, per un suo preciso scopo, mentre l’occhio della “Signora” tutto osserva e controlla. 
Little Nightmares scorre agevolmente in quel solco scavato dai capolavori di Playdead, dimostrandosi molto più affine a Inside che non all’opera prima della software house danese. Soprattutto narrativamente, c’è la volontà comune di comunicare per simboli, immagini e sottotesti, sviluppando un immaginario potente, evocativo, ricercato ma anche molto chiaro, nella sua semplicità. 
Con una seconda parte che sorprende, spiazza e in fin dei conti fa prendere il volo all’opera, Little Nightmares è un gioco che sa esattamente come prendere per mano il giocatore e mettergli davanti le proprie verità, anche se ad onor del vero il finale appare un po’ sbrigativo.
Non è però un grosso problema, perché – come detto in apertura di articolo – questa Complete Edition vi dà la possibilità di approfondire ulteriormente il mondo di gioco attraverso la storia del Fuggitivo, che unita alle vostre interpretazioni dipingono di certo un quadro molto più chiaro.
Semplicità al potere
Little Nighmares, come già sapranno gli utenti che hanno conosciuto la storia della piccola Six, non offre un sistema di gioco complesso, né si esibisce in evoluzioni di gameplay nel corso dell’avventura. Avventura che è composta da una lunga sequela di enigmi ambientali da risolvere per poter avanzare, interagendo sia con gli scenari, sia con gli oggetti che si trovano nelle stanze che attraverserete. 
I puzzle giocano molto sulla capacità d’intuizione del giocatore, che deve spesso indovinare il corretto funzionamento dei macchinari, imparare a comprendere le tempistiche dei congegni dopo aver attivato pulsanti o leve, usare la mobilia per raggiungere zone altrimenti irragiungibili e così via. In tal senso, sebbene le fonti di isprazioni rimangano le medesime, si nota una minore complessità rispetto ad altri titoli dello stesso genere.
Se la durata dell’avventura di base lasciava un po’ con l’amaro in bocca, con Little Nightmares Complete Edition c’è poco da lamentarsi, perché con Le Profondità, Il Nascondiglio e La Residenza si raggiunge un computo finale di ore tutto sommato soddisfacente. Ci si chiede dunque se originariamente il titolo fosse stato pensando avendo in mente le due storie parallele, poi divise per ragioni commerciali; ma queste sono questioni che lasciamo a voi il piacere di dirimere.
Nella versione Switch gli utenti potranno usare l’Amiibo di Pac-Man che sblocca una maschera da utilizzare, e sono presenti sin da subito la Scarecrow Mask e l’Upside Down Teapot.
Tecnicamente ci sembra pleonastico parlare ancora di un gioco già recensito, pertanto ci limitiamo ad informarvi su come Little Nightmares: Complete Edition gira su Switch: i frame al secondo sono 30 e la risoluzione è a 720 in modalità docked, mentre passa a una soluzione upscalata quando si gioca in modalità portatile.

– Art design evocativo e mondo di gioco ricco di simboli, immagini e sottotesti da interpretare

– Semplice ma molto efficace

– Edizione che comprende tutti i contenuti usciti, aumentando il computo totale delle ore

– Gli enigmi sarebbero potuti essere più complessi

– Avventura di base piuttosto breve

8.0

Little Nightmares: Complete Edition arriva su Switch comprensivo dell’espansione suddivisa il tre DLC, che racconta una storia parallela ambientata nello stesso mondo di gioco. Si tratta di un titolo che non ha la complessità di altre opere dello stesso genere, ma grazie all’art design ispirato e davvero evocativo, riesce con semplicità ad elevarsi al di sopra della media, senza però toccare le vette raggiunte da Inside.

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8