Il Verdetto di SpazioGames
Dopo i primi due capitoli, Parole non dette e Istinto predatore, arriva l’atto finale della saga di Julia Innocent Eyes, intitolato Lacrime Nere. In questa recensione approfondiremo i nuovi elementi di interesse di questo terzo episodio della trilogia proposta da Artematica, e tireremo le somme considerando l’opera nella sua totalità. Prima di passare alla disamina degli aspetti di gioco è tuttavia giusto precisare due aspetti: il voto finale è relativo sia al singolo capitolo qui esposto, sia all’intera opera; inoltre, per ulteriori considerazioni riguardanti gli elementi tecnici e di gameplay comuni ai tre episodi è possibile consultare gli articoli riguardanti i primi due capitoli della saga, raggiungibili a questi due link: Parole non dette e Istinto predatore
E il terzo giorno…L’indagine sull’assassinio di Dalila Howard è ormai entrata nel vivo e, grazie alla collaborazione del tenente Webb e del sergente Irving, la criminologa Julia Kendall è sempre più vicina alla risoluzione dell’enigma. Aiutata anche dal detective privato Leo Baxter, la nostra eroina arriverà a scavare nel profondo della psicologia dell’assassino, nel tentativo di capire le motivazioni dello stesso, e cosa lo abbia portato ad assassinare nascondendosi dietro un costume da Pierrot.
Capire, non giustificareLacrime Nere non presenta alcuna innovazione di gameplay rispetto ai precedenti capitoli della serie; gli elementi da segnalare pertanto sono la possibilità di interpretare quattro personaggi (Julia, Webb, Irving e Baxter), e soprattutto la presenza massiccia di minigiochi, la maggior parte dei quali poco impegnativi, in numero superiore a quanto visto negli episodi precedenti. A questo aumento corrisponde l’assenza di quei momenti in cui i personaggi riflettevano e si producevano in supposizioni riguardanti alcuni aspetti del caso, attraverso domande alle quali il giocatore doveva rispondere correttamente. Questa feature si era dimostrata ben implementata nel gioco e “costringeva” il giocatore a riflettere sulla sua attività investigativa. Scarsamente utilizzata poi la possibilità di utilizzare il cellulare, e più in generale l’interazione tra i vari personaggi risulta meno stringente rispetto ai capitoli precedenti. A questo proposito è giusto sottolineare come i dialoghi non si rivelino uno degli aspetti meglio riusciti del gioco, in quanto non sarà possibile scegliere i vari approcci da utilizzare durante gli interrogatori (per esempio privilegiando un argomento discussione rispetto ad un altro); in sostanza, bisognerà solamente selezionare una dopo l’altra tutte le varie opzioni di dialogo disponibili. Va comunque detto che questo difetto era già presente in Parole non dette ed Istinto Predatore, così come putroppo era già evidente che la longevità dei singoli episodi fosse decisamente insufficiente; in questo senso Lacrime Nere appare come il più corto fra i tre capitoli proposti, considerando il fatto che il giocatore medio impiegherà non più di due, tre ore per ultimarlo, essendo privo di molte sezioni riflessive e di investigazione. Se non altro questo dona al titolo un ritmo decisamente serrato, con un susseguirsi di avvenimenti e scoperte (derivanti dalla risoluzione dei minigiochi) che porteranno ad una tensione narrativa tutto sommato convincente, soprattutto durante gli ultimi istanti della storia. In verità la trama e l’atmosfera di gioco si erano dimostrate come gli elementi più convincenti fin dal primo capitolo, e questo ultimo atto non fa difetto, grazie ad una buona caratterizzazione dei personaggi e della loro psicologia. Anche durante gli ultimi istanti di gioco, infatti, la protagonista non rinuncerà a cercare di capire le vere motivazioni e l’animo dell’assassino, rimanendo quindi coinvolta anche emotivamente, oltre che professionalmente. E’ indubbio come tutto ciò aumenti l’immedesimazione del giocatore.
Un’arma del delitto spuntataAnche la parte tecnica del titolo non beneficia di alcun cambiamento; è evidente, lo si è già sottolineato nelle precedenti recensioni, come il gioco presenti una grafica arretrata, con texture scadenti e modelli tridimensionali poco definiti. Vero è però che in questo terzo capitolo sono presenti in quantità decisamente maggiore, soprattutto verso la parte finale, delle cut scene prerenderizzate di qualità altalenante, ma prevalentemente sufficienti. Il sonoro, invece, consta di musiche di sottofondo già sentite nei precedenti episodi, con l’inserimento di nuovi accompagnamenti ascoltabili durante i momenti conclusivi dell’indagine; questi ultimi motivi musicali sono risultati discretamente validi e sufficienti a sottolineare il pathos della narrazione.
HARDWARE
Configurazione minima:SO: Windows 2000, XP o VistaCPU:Intel® Pentium™ Dual-Core 3.2 GhzRAM: 1 GBSpazio su disco: 3.5 GBLettore: DVD-ROMVideo: 512 Mb DirectX 9.0c CompatibileInput: Mouse, TastieraConfigurazione consigliata:SO: Windows 2000, XP o Vista.CPU:Intel® Pentium™ Quad-Core 3.2 GhzRAM: 2 GB.Spazio su disco: 4.5 GBLettore: DVD-ROMVideo: 1 Gb DirectX 9.0c CompatibileInput: Mouse, Tastiera.
– Buona tensione narrativa durante le ultime fasi di indagini
– Cortissimo
– Difetti grafici evidenti
– Formula episodica poco adatta e controproducente
– Rapporto qualità/prezzo decisamente negativo
5.7
L’intera saga di Julia Innocent Eyes può essere sintetizzata da questa frase: il tutto è maggiore della somma delle singole parti. Considerato nella sua totalità, infatti, il titolo Artematica meriterebbe un voto tutto sommato sufficiente, grazie ad una buona caratterizzazione dei personaggi ed all’atmosfera di gioco, e ad un paio di buone feature che in ogni caso potevano essere meglio implementate nel gameplay. La forma episodica invece toglie ai capitoli proposti, incluso questo Lacrime Nere, la loro dimensione originaria, rendendo l’esperienza di gioco spezzettata ed il più delle volte superficiale. Al di là di questo, un elemento incide pesantemente sul voto sia dei singoli episodi ma anche dell’opera in generale: il prezzo. E’ evidente come 19,90 euro siano troppi per un singolo episodio della durata media di due, tre ore, cosi come diventa fin troppo impegnativo l’acquisto dell’intera saga, afflitta peraltro da problemi su tutti i fronti di gioco. Per questi motivi il prodotto è consigliabile solo agli appassionati; tutti gli altri troveranno alternative decisamente più economiche.