Recensione

Ivy The Kiwi?

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a cura di Dr. Frank N Furter

Sono tanti i progetti di nicchia ospitati dall’ammiraglia Nintendo. Titoli che, seppur dotati di un gameplay ben realizzato e una forte caratterizzazione, tendono a finire nel famoso dimenticatoio. E’ compito quindi della critica specializzata portare sotto le luci dei riflettori giochi che altrimenti passerebbero inosservati, oscurati dai grandi blockbuster in uscita nel periodo prenatalizio. Ivy the Kiwi è uno di questi “signor nessuno” che meriterebbero sicuramente più spazio e pubblicità per le loro qualità intrinseche. Una favola leggera quella del tenero Ivy, alla disperata ricerca di una mamma che non ha mai visto. Scoprite con noi se il piccolo pennuto arriverà sano e salvo a destinazione.

Guidare un KiwiIvy the Kiwi? è un particolare mix tra il platform e il puzzle game in 2D. Ivy correrà a destra o sinistra, starà a voi indirizzare il tenero protagonista con l’ausilio del solo WiiRemote attraverso i cinquanta livelli che compongono la modalità principale. Il controller sarà sempre puntato a schermo, e grazie alla pressione del tasto A farete apparire un traliccio di vite sul quale Ivy potrà camminare per raggiungere piattaforme più alte. Oltre a questo dovrete proteggerlo da grossi aculei situati sulle pareti, dai topi, dai corvi e da minacciose gocce d’acqua che filtrano dal soffitto. Se uno solo di questi elementi viene a contatto con Ivy perderete una vita e dovrete ricominciare il livello dall’inizio. Non sono stati inseriti dei checkpoint di metà percorso perché la stragrande maggioranza degli stage può essere superato in una manciata di minuti, a patto che non vi mettiate a raccogliere tutte le piume rosse presenti all’interno, ma di questo ne parleremo più avanti. Il numero di tralicci non supera mai le tre unità, alla creazione della quarta quella più vecchia sparirà, in un continuo crearsi e disfarsi di ponti e soluzioni affinchè Ivy possa proseguire. Padroneggiare questo semplice sistema non è per nulla facile, fortunatamente a venire incontro al giocatore ci pensa una curva d’apprendimento ottimamente bilanciata, che introdurrà a tempo debito nuove situazioni e un paio di azioni utili al superamento dei livelli più avanzati. Ad esempio i tralicci possono essere utilizzati come un elastico per lanciare Ivy contro i nemici (l’unico modo per eliminarli), oppure per distruggere fragili blocchi rocciosi. I tralicci sono inoltre efficaci per isolare un nemico oppure per farlo rimbalzare su una serie di aculei, o in un fosso dal quale non può più uscire. Sono dunque molteplici gli utilizzi ma dovrete fare i conti con il fattore tempo. Ogni livello dovrà essere completato entro cinque minuti, per questo motivo le scelte di percorso da costruire per Ivy e la protezione dello stesso dovranno essere prese con rapidità e cognizione delle conseguenze. A volte potreste inaspettatamente trovare i nemici sullo stesso traliccio di Ivy perché, senza prestare attenzione, è stato piantato in un punto in cui i topi possono arrampicarsi, o ancora, per la fretta di costruire ponti sotto il pulcino non si pensa al soffitto dal quale possono cadere letali gocce d’acqua. Il level design presenta sfide impegnative, anche se in qualche caso di troppo ripete sè stesso: non deve esser stato facile per gli sviluppatori creare un così alto numero di stage, purtroppo alcuni appaiono meno ispirati rispetto ad altri. Il titolo sviluppato dai ragazzi di Prope vi terrà sempre sul filo del rasoio, in un delicato equilibrio tra la vita e la morte del piccolo Ivy.

Raccogli la piumaCome accennato in precedenza, ogni livello di gioco nasconde al suo interno dieci piume color arancio e una moneta raffigurante Ivy. Quest’ultima si ottiene distruggendo un particolare blocco di roccia ed incrementa il numero di vite a disposizione. Per quanto concerne le piume, il discorso si fa ben più articolato. Raccoglierle è la vera sfida del gioco in quanto, soprattutto nella seconda parte, la loro posizione e raggiungimento richiedono particolari abilità, velocità e tanta, tanta pazienza. Il livello di difficoltà è incrementato proprio da questa ricerca e non dal completare i cinquanta livelli previsti: molte volte basterà meno di un minuto per arrivare sul podio, ma vi renderete subito conto del fatto che non avete esplorato almeno metà dell’intero livello. Tutto questo può rivelarsi un’arma a doppio taglio per i seguenti motivi: da un lato abbiamo un prolungamento della longevità grazie alla difficoltà nel recuperare tutte le piume, in opposizione non si riceve un extra corposo per la fatica affrontata e i giocatori meno presi dal gameplay generale potrebbero stancarsi molto presto di fronte a una ricerca tanto vasta. Poiché per completare la modalità principale si possono impiegare dalle due alle quattro ore, è chiaro che la componente esplorativa e l’accumulo di un alto punteggio sono fondamentali. Abbiamo parlato di punti perché, come vale per quasi ogni prodotto legato in qualche modo a SEGA, anche qui è presente un sistema di punteggio a classifica. Quando perderete tutte le vite potrete scegliere se continuare l’avventura, in tal caso i punti accumulati fino a quell’istante verranno azzerati e registrati nella schermata apposita. Ogni livello mostrerà quanti ne avete guadagnati e il tempo impiegato per arrivare in fondo; se riuscirete a ottenere un buon record sarete premiati con una medaglia, dal bronzo all’oro. La sfida non sarà solo rivolta a sè stessi ma anche ad altri tre amici grazie alla modalità multigiocatore. Fino a quattro giocatori potranno sfidarsi in cinque livelli strutturati appositamente per tale scopo, senza contare la possibilità di utilizzare anche i cinquanta stage dell’avventura in single player. Nonostante tutto abbiamo riscontrato il consueto problema della mancata versione online di queste sfide, e sostanzialmente non esiste una varietà di modalità da affrontare assieme agli amici.

Piccoli ritrattiLo stile grafico ricorderà a molti quell’effetto pastello tanto amato in Valkyria Chronicles. L’ambientazione di fondo cambierà ogni volta che passerete cinque livelli, dapprima sarà una pianura ricoperta dal grano per poi passare a una classica foresta, un sentiero tortuoso sotto la pioggia, un picco innevato, un castello abbandonato e a concludere un’irta montagna. Nonostante la varietà delle immagini di sfondo abbiamo notato una certa ripetitività grafica dei livelli, tutti molto simili tra loro, senza differenze di fondo. Il risultato finale è tuttavia godibile, un 2D pulito ed essenziale. Per quanto riguarda il sistema di controllo ci troviamo di fronte a un lavoro quasi perfetto, la risposta agli input è sempre immediata, fondamentale per il gameplay su cui si fonda il gioco. A volte la funzione di elastico non è precisissima, nel caso in cui abbiate due tralicci molto vicini tra loro perderete tempo prezioso per selezionare esattamente quello che volete tendere. In definitiva, chi aveva paura di una conversione Wii non all’altezza di quella DS non deve temere: l’esperienza di gioco è stata preservata con cura. Nei paragrafi precedenti abbiamo parlato di cinquanta livelli per terminare l’avventura, a questi dovrete aggiungerne altri cinquanta della modalità bonus, anche se sono esclusivamente il rifacimento di quelli già affrontati ma con un maggior numero di ostacoli e nemici.

– Stile grafico ricercato…

– Gameplay ben costruito

– Livello di difficoltà calibrato ottimamente

-…ma ripetitivo per quanto concerne il design

– Longevità risicata

8.0

Ivy the Kiwi? è un titolo atipico, che fonde due generi come il platform e il puzzle game ottenendo un mix davvero interessante. Nonostante la formula di gameplay sia apprezzabile e divertente non riesce a durare sul lungo. L’idea delle classifiche e della modalità multigiocatore è da premiare, non fosse per il fatto che mancano della loro controparte online, inoltre cercare tutte le piume (anche quelle previste nella modalità bonus) non porta a un premio sostanzioso in grado di dare al giocatore uno scopo vero per affrontare tale impresa. Nota di merito per la campagna di protezione del Kiwi, attualmente in rischio d’estinzione nella lontana Nuova Zelanda. Acquistando una copia del gioco per Wii o DS supporterete la lega Save the Kiwi Trust. Se siete dal cuore tenero, vi scioglierete di fronte alla dolce fiaba del piccolo Ivy, raccontata come se di fronte lo schermo ci fossero solo dei bambini e, lasciatecelo dire, ogni tanto fa bene tornare a esserlo.

Voto Recensione di Ivy The Kiwi? - Recensione


8