Recensione

I Segreti di Alamut

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a cura di Iori Yagami

I Segreti di Alamut continua esattamente da dove si era concluso il gioco precedente, ovvero “La Leggenda del Profeta e dell’Assassino”. Per tutti quelli che non hanno giocato ai precedenti due titoli di Arxel Tribe è presente nel gioco un riassunto della storia, che fa da introduzione all’avventura. I Segreti di Alamut rappresenta il capitolo finale della saga creata nel 1997 da Paulo Coelho, dove finalmente potremo scoprire i misteri dell’intricata vicenda della storia.Il protagonista è ancora una volta Tancredi di Nèrac, meglio conosciuto come Ay-Sayf, e la storia è ambientata nel 1257. Sono passati cinque anni dalla Leggenda del Profeta e dell’Assassino e in tutto questo tempo Ay-Sayf ha vagato nel deserto alla ricerca di Simone di Lancrois. La sua missione lo porterà ad Alamut, dove cercherà di incontrare il Vecchio della Montagna. Questa sarà la sua prima tappa e il nostro eroe si ritroverà all’interno di una misteriosa fortezza rocciosa, con micidiali trappole mortali.Ay-Sayf dovrà confrontarsi con la prima di queste trappole, ovvero un luogo pieno di pozze avvelenate. Per trovare il Vecchio della Montagna dovrete superare diversi posti pieni di insidie e riuscire a passare indenni a tali ostacoli non sarà del tutto facile. Con il progredire dell’avventura Ay-Sayf viaggerà in altre interessanti locazioni, ognuna con i loro misteri ed enigmi da risolvere. L’avventura ci condurrà fino alle porte della città, nella Fortezza degli Assassini, nel Monastero di Santa Caterina, ai piedi del Monte di Mosè, attraverso una miniera infestata, sino alle coste del Mar Morto. Lungo la sua strada Ay-Sayf incontrarà molti personaggi e alleati inattesi, ma quando si avvicinerà alla soluzione del mistero scoprirà che il segreto è racchiuso negli incubi che lo perseguitano da tempo.Sostanzialmente I Segreti di Alamut è identico al titolo precedente, La Leggenda del Profeta e dell’Assassino, sia nell’interfaccia che nella grafica 3D del gioco, compresa la colonna sonora. Per questo motivo, e vista la continuazione della storia, sono da considerarsi un’unico gioco diviso in tre parti. I Segreti di Alamut conserva, naturalmente, anche lo stesso gameplay dei capitoli precedenti e questo mette subito a proprio agio i giocatori che avevano già provato gli altri titoli della serie.Strutturalmente il gioco è abbastanza lineare e i puzzle presenti nell’avventura sono di media difficoltà, quindi non dovreste rimanere impatanati a lungo in una locazione. Inoltre il gioco è interamente localizzato in italiano e questo non può che essere di ulteriore aiuto ai fini del completamento dell’avventura. Alcuni dei puzzle presenti nel titolo di Arxel Tribe sono dello stesso tipo di quelli incontrati nel precedente capitolo, mentre molti altri risultano vari e piuttosto interessanti.Come tutte le avventure “punta e clicca” vi servirete del mouse per accedere all’inventario e per far compiere le varie azioni al protagonista, come parlare ed esplorare i vari luoghi. Purtroppo alcune locazioni sono alquanto ingannevoli e se sbaglierete a posizionare la freccia del mouse il vostro personaggio perderà la vita e vi toccherà ricominciare dall’inizio del livello. Dal punto di vista grafico I Segreti di Alamut mostra una discreta qualità. Il gioco presenta una realizzazione tecnica abbastanza gradevole, offrendo degli scenari complessivamente suggestivi, unita ad una discreta pulizia delle textures. Buoni i filmati in FMV presenti come intermezzi tra uno stage e l’altro dell’avventura. Nelle fasi di dialogo sono inoltre presenti le animazioni facciali dei personaggi, anche se, confrontate con quelle dei migliori giochi per console, risultano piuttosto approssimative e poco realistiche. I visi dei personaggi sono totalmente inespressivi e notevolmente inferiori ai protagonisti di titoli come Bio Hazard Code Veronica e Shenmue prodotti per il Dreamcast. Ad ogni modo il motore poligonale del gioco è di buon livello, considerando che si tratta di un’avventura “punta e clicca”.Il sonoro si attesta su buoni livelli, proponendo delle musiche perfettamente in sintonia con le atmosfere del gioco. Gli FX sono vari ed estremamente puliti. L’unica nota dolente, a mio parere, riguarda il doppiaggio italiano, non propriamente all’altezza della situazione.Sulla giocabilità non c’è molto da aggiungere. Si tratta di un’avventura punta e clicca e quindi necessita solo dell’utilizzo del mouse e, naturalmente, del vostro intuito. La difficoltà degli enigmi è medio/alta e il gioco strutturalmente si presenta molto lineare. L’avventura è dotata di grande atmosfera e quindi se siete degli appassionati del genere potreste tornare a rigiocarlo una volta finito. La storia è abbastanza intrigante ed originale. L’unico vero problema del gioco risiede in alcuni bug abbastanza fastidiosi. In pratica vi potrebbe capitare che il gioco si autoresetta. A me è capitato, alcune volte, che mentre ero intento a risolvere gli enigmi il gioco improvvisamente si autoresettava e mi ritrovavo sul desktop di Windows. Questo è un difetto abbastanza grave, che viene in parte risolto dall’opzione di salvataggio presente nel gioco. Ad ogni modo i problemi tecnici che affliggono I Segreti di Alamut non possono essere ignorati e finiscono per influire negativamente sul giudizio finale del titolo di Arxel Tribe. Alla luce dei fatti questo problema incide non poco anche sulla longevità, visto che i continui resettaggi del gioco rendono il titolo frustrante. Un vero peccato vista l’originalità della storia e l’atmosfera che sprigiona questa avventura.

HARDWARE

Configurazione minima: P200 MMX, 32 Mb RAM, 290 Mb disponibili sul disco fisso. Windows 95/98/2000. Mouse, scheda audio compatibile SoundBlaster. Direct X. Scheda video 16 bit colore (24 bit raccomandata), 2 Mb di memoria video.

MULTIPLAYER

Assente.

Storia intrigante. Grande atmosfera. Buona la grafica.

Doppiaggio italiano non propriamente all’altezza. Presenti alcuni bug che resettano il gioco.

7.9

I Segreti di Alamut si è rivelata una buona avventura, dotata di una storia originale ed accattivante unita ad una grande atmosfera. La buona veste grafica e la varietà degli enigmi rendono il titolo di Arxel Tribe abbastanza intrigante. Purtroppo i problemi tecnici legati all’autoresettaggio influiscono pesantemente sul gioco. Il mio consiglio è quello di provare il titolo prima di un’eventuale acquisto.

Voto Recensione di I Segreti di Alamut - Recensione


7.9