Il Verdetto di SpazioGames
Konami e ARC system work riportano in vita una delle saghe più divertenti e longeve nella storia dei videogiochi, ben nota agli appassionati con il nome di Contra. Abbiamo testato per voi l’ultima incarnazione di uno dei più celebri sparatutto a scorrimento orizzontale.
Contra is backI videogiochi, soprattutto in tempi recenti, ci hanno abituato ad una visione del mercato camaleontica ed in costante trasformazione. I publisher, cercando la via più facile per guadagnare, hanno sacrificato troppo spesso le idee e la qualità, cancellando e smantellando saghe e studi di sviluppo storici. La saga di Contra è fortunatamente una felice eccezione. Riuscendo a conquistare una nutrita fetta di appassionati, la serie è sopravvissuta, con diversi titoli apparsi su differenti piattaforme dal 1987 – data della sua prima apparizione in coin op e NES – ad oggi.Ultimo capitolo, sviluppato come Live arcade, è proprio Hard Corps: Uprising. Il gioco, nonostante non porti il nome ufficiale, è il sequel di quel Contra: Hard Corps uscito nell’ormai lontano 1994 per Mega Drive e Sega Genesis. Protagonista di questo seguito non sarà il solito Commando reso famoso dalla serie, bensì una coppia del tutto particolare: Bahamut, un combattente dai modi di fare molti grezzi e poco ortodossi e Kristal, una ragazza tanto bella quanto pericolosa. Il compito che gli verrà assegnato è quello dei più classici: un dittatore alquanto spietato ha conquistato il potere attraverso la corruzione e la violenza, spetterà ai due eroi di turno ucciderlo e ripristinare la pace e la democrazia. Nonostante la trama possa sembrare alquanto fragile e abbastanza scontata, essa fa più che altro da pretesto per un gameplay divertente ed innovativo.
Ad ognuno la sua modalitàHard Corps: Uprising non differisce da quelli che sono stati i vecchi Contra, sparatutto a scorrimento orizzontale che non lasciavano un attimo di tregua al videogiocatore grazie a nemici che arrivano da ogni parte dello schermo. La vera novità risiede però nelle modalità di gioco. Prima di iniziare la nostra avventura potremo scegliere tra due opzioni: Arcade e Rising. La prima è destinata ai fan del vecchio gameplay, nonché amanti delle sfide impossibili. Le vite e i Continua saranno limitati, ed i danni che i nostri eroi subiranno saranno sensibili; inoltre, a complicare ulteriormente le cose,i checkpoint saranno pochi e spesso capiterà, morendo per mano di un boss, di essere rispediti a metà del livello precedente. Inutile sottolineare come questa modalità sia dedicata ai veri core gamers della serie, che avranno la pazienza di rigiocarsi decine di volte le sezioni dei vari stage al fine di trovare la strategia migliore per superarle indenni o con una limitata quantità di danni. Molto più innovativa ed accessibile risulta invece la seconda modalità, Rising. In pratica, ogni volta che giocheremo un livello ci verranno dati dei punti che serviranno per potenziare diverse caratteristiche come la barra della vita, la potenza delle armi, il numero di vite e di Continua. In questo modo, se ci troveremo di fronte ad un livello di gioco particolarmente ostico, sarà sufficiente rigiocare i livelli precedenti, acquisire punti, potenziare il nostro personaggio e successivamente riprovare il livello in cui abbiamo avuto difficoltà. Durante la nostra prova abbiamo notato come, senza neppure rendercene conto, abbiamo in più occasioni rigiocato diverse volte livelli già finiti in precedenza, tutto a favore della longevità e della rigiocabilità. L’altra grande novità è l’inserimento, per la prima volta nella serie, di alcune sezioni stealth: in diverse situazioni sarà necessario nascondersi dai nemici all’interno di alcune scatole – chi ha detto Metal Gear Solid? – muovendoci nell’ombra. Queste sezioni i rivelano divertenti e spezzano efficacemente l’azione, altrimenti frenetica.
Contra si rifà il lookA sviluppare il gioco sono stati i talentuosi ragazzi di ARC system works, già autori tra gli altri di titoli come Guilty Gear e Blazblue. L’influenza artistica di questi titoli si fa sentire all’interno di Uprising, a partire dal design di personaggi ed ambientazioni, di stampo marcatamente anime. Nonostante sia la prima volta che Contra adotta uno stile del genere, dopo i primi minuti di ambientamento apprezzerete sicuramente l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori. Ad aiutarvi ci sarà anche un level design di spessore, caratterizzato da livelli ispirati e molto divertenti, oltre che impegnativi da giocare. Menzione particolare va al comparto audio, con musiche molto semplici ma orecchiabili e pertinenti ad ogni azione di gioco. Piccola chicca, che farà piacere ai nostalgici, è l’inserimento di alcuni temi prelevati dai precedenti capitoli della saga. Vista la cura con cui è stato sviluppato il comparto tecnico , ci siamo meravigliati di come purtroppo tra le note negative di questo titoli debbano rientrare i lunghi tempi di caricamento tra un livello e l’altro, del tutto ingiustificati, trattandosi per di più di un titolo Arcade e di conseguenza meno pesante a livello di contenuti. Concludiamo questa analisi dedicata a Hard Corps: Uprising rassicurando gli amanti del multiplayer. Sarà possibile portare a termine il gioco in compagnia di un amico sia in locale che online: grazie allo sviluppo di un ottimo net code, durante la nostra prova su strada non ci sono mai stati cali vistosi di velocità o lag, persino nelle situazioni più concitate.
– La modalità rising è divertente e innovativa
– Il nuovo look dato alla serie è molto valido
– Per molti potrebbe risultare troppo ostico
– Tempi di caricamento troppo lunghi per un Arcade
8.0
Hard Corps: Uprising è tutto tranne che un’”operazione nostalgia” – per quello c’è il primo Contra, riproposto anch’esso sul Live Arcade. Konami ha cercato di innovare la serie, tentando però di mantenere le solide basi che l’hanno resa famosa, riuscendoci in pieno. Un gioco che ci sentiamo di consigliare a tutti gli amanti degli action, a patto però che siano consapevoli del grande livello di sfida proposto dal titolo.