Recensione

Fire Emblem: Awakening

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a cura di Sora

Ogniqualvolta sentiamo parlare di Intelligent Systems non possiamo fare a meno di collegare il team di sviluppo ad uno dei brand più acclamati sul fronte della strategia a turni: Advance Wars. Non meno acclamata, naturalmente, la saga di Fire Emblem, che ha saputo coinvolgere tantissimi appassionati dei GDR strategici sia in oriente che in occidente. Questi ultimi, al contrario dei nipponici che spesso e volentieri hanno chicche del genere in esclusiva, hanno atteso con ansia l’uscita del prossimo Fire Emblem: Awakening, prevista per il 19 aprile (mentre in Giappone ci stanno giocando già da un po’ di mesi). Se siete tra coloro che bramano questo titolo, non potete far altro che continuare a leggere quanto riportiamo e fare un cerchietto rosso intorno alla data tanto attesa. Noi abbiamo toccato con mano questa nuova creatura, lieti di annunciarvi che quello che sta per giungere nel Bel Paese è il capolavoro che tanto aspettavate!

Fendenti e magie sulla scacchieraSe la semplicità è quello che cercate e apprezzate maggiormente in un videogioco, resterete – come noi – ammaliati dallo spirito con cui si propone questo nuovo Fire Emblem. Stiamo parlando di semplicità, è importante ribadirlo, che non è affatto sinonimo di sufficienza. Gli Intelligent Systems sono stati capaci di far coincidere questa qualità con uno spessore di tutto rispetto, dato da diverse features interessanti che andremo ad analizzare da qui a poco. Innanzitutto, l’ottima personalizzazione che è stata concessa ai giocatori, i quali potranno creare il proprio alter ego attraverso un editor molto particolareggiato e sfizioso: si parte dal sesso, fino ad arrivare ai capelli, passando per la voce, gli occhi, la corporatura, i pregi e i difetti. Tante scelte differenti in grado di appagare i gusti di chiunque. La scelta delle classi, poi, è quanto di più profondo si sia visto fino ad ora per un titolo su console portatile: sono oltre 40 quelle disponibili, che potranno essere selezionate durante il corso del gioco. Avremo modo di migliorarle e caratterizzarle a nostro piacimento, tenendo presente ciò che più ci occorre sul campo di battaglia. Questo, altro non è che la solita scacchiera su cui potremo muovere i personaggi durante il nostro turno, selezionando di quante caselle farli avanzare o retrocedere e attaccando qualora fosse possibile. Ogni classe ha le proprie debolezze e resistenze uniche per ogni ruolo, come d’altronde il raggio d’attacco. Il mago, ad esempio, sarà in grado di attaccare anche ad una casella di distanza, mentre lo spadaccino se la saprà cavare nei combattimenti ravvicinati. Interessante la possibilità di effettuare una sorta di combo, nel senso che potremo beneficiare di un bonus al danno inflitto grazie al supporto di un personaggio affine a quello utilizzato per colpire. Ad aumentare l’aspetto strategico di Fire Emblem: Awakening è una feature ben pensata che hanno ideato i ragazzi di Intelligent Systems: grazie alla pressione del tasto B, ci viene concesso di visualizzare il raggio di spostamento e di attacco del nostro avversario, il che significa poter organizzare un piano di battaglia sin dall’inizio e conferire al titolo un maggiore influsso tattico. Per gestire al meglio la nostra strategia non si può non porre attenzione allo schermo inferiore di Nintendo 3DS, che ci permetterà di visualizzare tutte le informazioni utili riguardo statistiche, punti deboli, resistenze e chi più ne ha più ne metta. Una cosa è certa, non vi basterà avere personaggi potenziati al massimo per vincere le battaglie, qualche mossa sbagliata e sarete messi k.o.

Scrivere la storia di un intero regnoQuando parliamo di un videogioco di tale importanza, non possiamo che rivolgerci ad un pubblico di tutte le età ed esperienze: dal giocatore più piccolo, fino ad arrivare a quello incallito ed esperto. Non poteva infatti mancare la possibilità di selezionare il livello di difficoltà che più ci aggrada, partendo da quello più soft, fino ad arrivare a quello più arduo in cui la perdita di un personaggio nel gioco equivale alla morte permanente dello stesso. Avete capito bene, non esistono seconde possibilità e perdere una pedina in certe modalità significa non rivederla mai più. Non disperate, suvvia! Come la morte fa parte del ciclo della natura di ogni essere vivente, anche la nascita è indispensabile affinché non ci sia una fine vera e propria. Cosa intendiamo dire? I nostri personaggi potranno sposarsi e avere bambini che nel corso del gioco cresceranno, diventando combattenti utili per il nostro party. Abbiamo parlato di personalizzazione: non ci riferivamo tuttavia solamente all’editor molto caratterizzato di inizio gioco, ma anche a quanto Awakening si possa adattare alle nostre esigenze. Vogliamo l’audio in giapponese anziché in inglese? Possiamo cambiare l’opzione in game; vogliamo saltare una cut-scene che non abbiamo ancora visto, oppure una scena animata durante la battle mode? Possiamo farlo; vogliamo visualizzare solamente determinate informazioni sullo schermo inferiore del gioiellino portatile? Possiamo fare anche questo. Insomma, questi sono soltanto alcuni esempi, ma così facendo gli sviluppatori hanno cercato di accontentare tutti, dai pignoli tradizionalisti fino ai più impazienti ed essenziali. Che poi, diciamocelo, di storie come questa ne abbiamo sentite a bizzeffe, nulla di nuovo e di concretamente allettante. Eppure, nonostante il solito eroe pronto a difendere il proprio regno, nel nuovo titolo di Intelligent Systems si riesce ad andare oltre, a non stancarsi e, anzi, a vivere la trama con il fiato sospeso. Sarà merito dell’ottima caratterizzazione dei personaggi, oppure del fatto che le loro vite dipendono da noi (nel vero senso della parola). Sta di fatto che Fire Emblem: Awakening riesce a tenere il giocatore incollato allo schermo della piccola console dai primi minuti di gioco fino alla fine.

Sul piano tecnico nessuna delusione, il solito stile della serie non si smentisce mai: il character design a mo’ di animazione giapponese, le ambientazioni sempre molto colorate e la possibilità di selezionare diversi tipi di inquadrature, rendono il tutto veramente piacevole all’impatto visivo, cosa che colpisce soprattutto chi si avvicina per la prima volta alla saga. Il sonoro è caratterizzato da buoni motivetti durante le battaglie che si adeguano perfettamente alla situazione, come, ad esempio, la traccia malinconica che spunta in caso di morte di un personaggio. Il lavoro vero e proprio lo svolge la colonna sonora ad opera di Hiroki Morishita e Rei Kondoh, quest’ultimo autore di splendidi componimenti tratti da Okami, Bayonetta, Dragon’s Dogma ed altri titoli famosi. Una volta entrati nel mondo di Ylisse, non ne usciremo facilmente. Oltre a una già ricca quantità di contenuti, ci sono vari DLC previsti che allieteranno le nostre giornate successive al completamento del titolo, impresa non certo da poco visto che le quest secondarie e i tanti personaggi reclutabili renderanno il gioco longevo quanto basta per essere veramente soddisfatti. Siamo dunque davanti all’opera che aspettavamo da tempo, abbiamo letto notizie al riguardo, guardato screenshot e invidiato i nipponici che hanno potuto metterci le mani sopra per quasi un anno; ma finalmente è giunta l’ora, il momento in cui si potrà scartare il pack contenente il capitolo della serie più bello di sempre.

– Gameplay tattico davvero profondo

– Personalizzazione ai massimi livelli

– Personaggi carismatici e ben caratterizzati

– Impatto visivo degno di nota

– Per i fan incalliti e per i giocatori novelli

– Alcuni potrebbero trovare la storyline un po’ banale

9.0

Che Fire Emblem: Awakening fosse un capolavoro era chiaro a tutti, e se c’erano dubbi sono stati fugati dalla review. Ovviamente. Scherzi a parte, il lavoro svolto da Intelligent Systems ha dell’incredibile, riesce a stupire sia grazie alla personalizzazione di notevole spessore che regala al suo pubblico, sia grazie alla sua capacità di adattarsi alle esigenze di ogni tipo di giocatore. Un gameplay solido come la roccia, un sonoro di gusto e una grafica lodevole sono la combinazione vincente per questo nuovo capitolo che sul Vecchio Continente aspettavamo da tanto, troppo tempo. Spesso e volentieri il gioco non vale la candela, ma in questo caso è valsa davvero la pena di attendere.

Voto Recensione di Fire Emblem: Awakening - Recensione


9