Recensione

Europa Universalis 2

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a cura di Marco

Prima di iniziare a giocare a Europa Universalis 2 consiglio caldamente di fare un po’ di pratica con il tutorial dove si possono apprendere le regole basilari del gioco (in italiano!); questo sforzo dei programmatori, anche se lodevole, non basta, poiché comunque rimane difficile imparare a giostrarsi fra le mille variabili di questo gioco. Non è questa una critica, poiché si sa che un wargame deve essere complicato per essere un buon prodotto, tuttavia la completezza storica e la ricostruzione accurata di ogni scenario rende veramente difficile fin dalla prima partita giocare senza problemi: inoltre non si può dire che i comandi siano intuitivi, come è nella normalità dei casi per ogni gioco di questo tipo.Europa Universalis 2 abbraccia un periodo storico di 300 anni: dalla scoperta dell’America fino alla rivoluzione francese del 1792. Il nostro compito è paragonabile a quello di ogni re: dobbiamo guidare la nostra nazione attraverso la storia, sia dal punto di vista militare che da quello, molto più complesso, dell’economia e della società. All’inizio è particolarmente complicato passare da menù a menù, capire le loro infinite funzioni e come poterle sfruttare al massimo. Si può dire che lo schermo diventa un flusso continuo di informazioni durante la partita. Ogni nazione (la Francia o la gran Bretagna, per esempio) è formata da decine di province, il cui governo è fondamentale per la riuscita dell’intera politica nazionale: mantenere una buona stabilità, sviluppare una fiorente economia, mantenere livelli di tassazione accettabili per la popolazione, creare infrastrutture per lo sviluppo economico o la protezione del territorio sono alcuni dei compiti a cui si è chiamati per vincere questo gioco: e tutto questo non avviene a turni ma scorre in tempo reale (che si può accelerare o ridurre, ovviamente): così ci si trova obbligati a correre da una parte all’altra del territorio per controllare che tutto vada nel verso giusto e ovviamente più grande è la nazione, più tutto diventa frenetico (non provate mai e giocare con il vasto territorio della Russia all’inizio, come ha fatto io, con le velleità di interpretare la parte dello Zar: c’è realmente da impazzire!). Dal punto di vista militare dovremo creare armate oppure vaste flotte e saperle gestire in maniera efficiente: tutto questo come c’era aspettarsi non è per nulla semplice, poiché anche in questo caso siamo di fronte a decine di dati da tenere presenti: il morale della truppa oppure la mortalità dei nostri soldati in tempo di pace per malattie, ad esempio, sono alcune delle varianti determinanti per la buona riuscita di una campagna militare.Insomma un gioco veramente complesso per la quantità di variabili di cui si deve tenere conto, e questa qualità lo rende particolarmente attraente per chi apprezza l’abilità dei programmatori a ricostruire fedelmente la realtà, d’altra parte la complessità lo rende un prodotto per pochi e non per la massa (come ad esempio i classici sparatutto): credo tuttavia che alla Paradox non abbiano ricercato un prodotto di largo consumo, credo al contrario che il loro obbiettivo fosse cercare di soddisfare i palati più fini. Bisogna riconoscere che comunque anche se ci troviamo di fronte a un prodotto di nicchia, i programmatori hanno cercato riuscendoci quasi al 100% di creare un software fruibile dal più gran numero di giocatori, non solo cioè da quei pazzi che (come me) trascorrono ore (o giorni) di fronte allo schermo pur di concludere una partita, anche se risulta noiosa o difficile da gestire.In effetti la veste grafica è accattivante: mi sono piaciute in particolare le animazioni dei soldati o degli operai in tre dimensioni appoggiati sulla cartina bidimensionale come se fosse il terreno. Divertente anche l’introduzione, l’unica parte in cui la grafica si vede sviluppata al suo massimo. Mancano forse delle animazioni più accattivanti a spezzare la “monotonia” del gioco, anche se è chiaro che ci troviamo di fronte ad un wargame, e che l’importante è che riproduca più fedelmente possibile gli avvenimenti di guerra, non che ci intrattenga per gli “effetti speciali”. Ed in questo EU ci riesce benissimo.Moltissimi sono gli scenari storici a nostra disposizione: ad esempio la guerra dei trent’anni oppure l’età del mercantilismo, oppure il Rinascimento, in più la possibilità di giocare con molteplici nazioni rende il gioco sempre differente: ad esempio se scegliamo l’Inghilterra gioco forza nostro obbiettivo sarà l’espansione verso le Americhe o comunque la creazione di colonie lungo tutte le coste, viceversa se comanderemo la Russia la nostra espansione terrestre sarà a discapito della Turchia o ad est verso i territori inesplorati della Mongolia.Si potrà cioè rivivere tutta la storia, come se fossimo seduti sui troni dell’intera Europa, prendendo le stesse decisioni di Luigi XIV o di Federico il Grande, o viceversa staccarci dal percorso storico per intraprendere una nostra politica diversa, cambiando così il corso degli avvenimenti.Potremo tentare di aumentare il nostro potere, prevalendo a livello economico e con il commercio: importante sarà controllare i centri di commercio od inviare in essi nostre carovane di mercanti che avranno così la possibilità di arricchirsi e di riempire le casse dello stato. Infine potremo cercare anche di espandere i nostri domini con l’invio di coloni in territori vergini o dove potremo trovare popolazioni autoctone. Un gioco che ci impegnerà moltissimo, e ci farà dannare altrettanto, poiché moltissime sono le variabili che possono accadere durante la partita: iniziative dei nostri stati nemici o alleati, rivolte o naufragi, o infine predoni che scorrazzeranno sui nostri territori, o , come se non bastasse, pirati che assedieranno le nostre colonie o attaccheranno le nostre navi.

Grafica:Non aspettatevi dei colpi di scena: siamo sempre di fronte a un wargame, perciò la grafica è relativamente importante. Essa deve presentare soprattutto doti di chiarezza e di intuibilità: e in questo EU 2 è un buon prodotto: un compromesso fra una mole consistente di dati e una presentazione sempre chiara e immediata. Le animazioni tridimensionali sono tuttavia ben curate per essere un wargame: non ci troviamo di fronte ad un wargame vecchio stile. La mappa non presenta particolari doti attrattive, anzi a volte è un po’ troppo semplice e poteva forse essere realizzata meglio: non mi sono piaciute in particolar modo la resa dei simboli dei villaggi o delle città sulla mappa o nel riquadro a sinistra. Bella la presentazione iniziale e la sequenza grafica a scenario concluso, ma queste sfortunatamente sono le uniche sequenze grafiche. Per il resto si può dire che il cuore della grafica sia rappresentato dalle schede delle province o delle unità: quindi non molto impegnative dal punto di vista dello studio scenico (una scheda per quanto ben realizzata rimane sempre un semplice insieme di dati!). Unico grave difetto in basso a sinistra è la mappa mondiale che è poco leggibile e troppo piccola: ciò rende il gioco a volte noioso perché non si riesce mai a individuare il punto esatto!

Giocabilità: All’inizio non è semplice orientarsi, con l’allenamento si migliora, anche se i programmatori hanno cercato una veste grafica che migliorasse il sistema di controllo il gioco rimane nel complesso difficile. Questo per sua natura, non perché fatto male: anche se sono stati fatti grossi sforzi per renderlo il più semplice ed intuibile possibile nel suo utilizzo, ciò non può renderlo comunque (e per fortuna!) un gioco da ragazzi. Come ho accennato prima la mappa è, per la sua resa grafica, il problema maggiore: è difficile orientarsi nel mondo senza una buona mappa, figuratevi poi gestire centinaia di province sparse per il globo più i vari settori in cui è diviso il mare…. Se non si ha una buona mappa come si fa?La gestione dei vari settori politici ed economici al contrario è abbastanza semplice ruotando attorno a pochi semplici tasti: potremo così gestire la diplomazia o il mercato tranquillamente senza difficoltà. Giocabile insomma lo è: forse unico problema è che più riusciamo ad ingrandire il regno più siamo impegnati a correre di qua e di là: d’altronde è questo un lato realistico…Infine una parola su alcuni aspetti della gestione delle truppe che per molti aspetti è facile e intuibile, tuttavia non sempre l’aspetto della selezione delle unità è semplicissimo, forse dovrebbe essere migliorato.

Attrattività:Moltissimi sono gli scenari e inoltre vi è la possibilità di utilizzare più nazioni: questo rende il gioco sempre diverso e attraente. A me è piaciuto moltissimo potere impersonare i vari regnanti europei nella lotta per il predominio mondiale: si può scegliere di adottare delle strategie che ricalcano grosso modo gli avvenimenti storici ed il computer si adeguerà e seguirà anche lui le logiche della storia, oppure travolgere avvenimenti per poter creare una propria strada per la conquista del potere e il computer libererà la sua fantasia. E forse questo è il lato più affascinante del gioco.

Sonoro:Nella media di questo genere di giochi, spiccano gli effetti degli scontri armati in cui viene messo in evidenza il fragore delle armi. Buona la colonna sonora che ci accompagnerà durante la nostra avventura alla conquista della supremazia mondiale.

Realismo:Mi sembra abbastanza curato, soprattutto per quel che riguarda gli scontri armati, in cui viene preso in considerazione ogni aspetto importante della battaglia. In particolar modo troviamo una grande cura per gli aspetti militari: ad esempio il morale delle truppeb e la loro salute: addirittura sono presenti le morti degli uomini per cause naturali o malattie.Riuscita quasi totalmente la creazione dell’intelligenza artificiale: ad esempio ad un livello di gioco semplice se tenti una espansione e rompi i precari equilibri politici, senza coprirti diplomaticamente le spalle con alleanze o regali, il computer reagisce aggredendoti: cosa che non avviene in molti altri wargames in cui il computer a livelli di difficoltà bassi è un avversario stupido e difensivo, viceversa se alzi il livello di difficoltà diventa un kamikaze che ti attacca in continuazione.Bello anche l’uso della diplomazia che ha un grande rilievo nella riuscita di ogni scenario: è quasi sempre più efficace di uno scontro armato.

HARDWARE

Processore Pentium a 233 Mhz, 64 MB di ram, scheda acceleratrice 3D consigliata, sistema operativo Windows 95/98/ME o 2000, 650 MB di spazio libero su Hard-Disk, lettore CD-ROM 4X , DirectX 8 (comunque presenti sul CD), modem richiesto per partite su Internet.

MULTIPLAYER

E’ possibile giocare in multiplayer fino a 8 giocatori.

Notevoli miglioramente sul fronte della giocabilità rispetto al precedente episodio

Profondo ed affascinante.

Molto longevo.

Molto complesso, del resto è proprio il tipo di gioco che determina questa caratteristica.

Non adatto ai giocatori che cercano divertimento immediato.

8.8

Un ottimo seguito, se avete apprezzato il primo Europa Universalis, sarete felici di scoprire i numerosi miglioramente introdotti in questo nuovo episodio.

L’elevata complessità del gioco lo rendono comunque un prodotto adatto ai giocatori più pazienti che cercano un titolo profondo ed impegnativo.

Voto Recensione di Europa Universalis 2 - Recensione


8.8