Recensione

Etherlords

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a cura di Danilo

Per parlare di Etherlords bisogna fare un salto indietro a qualche anno fa, quando un signore di nome Richard Garfield ebbe la geniale intuizione di commercializzare un gioco di carte facendone in breve uno dei passatempi più diffusi al mondo e contribuendo al tempo stesso a rimpinguare il proprio conto in banca. Nelle intenzioni di Garfield tali carte avrebbero dovuto simulare scontri epici fra due maghi in possesso di poteri particolari, creature da evocare, artefatti e quant’altro possa essere riconducibile alla letteratura fantasy. Il gioco in questione è ovviamente Magic diventato negli ultimi anni un vero e proprio fenomeno a livello mondiale capace di coinvolgere appassionati di tutte le età vuoi per la formula in sé che da spazio a raffinati tatticismi e strategie, vuoi per il fenomeno da collezione associato alle carte, illustrate da diversi artisti di fama internazionale. Il perché di questo lungo preambolo è presto detto: Etherlords può essere considerato in tutto e per tutto la più vicina trasposizione di Magic su personal computer. Prima di addentrarci nel giudizio tecnico, facciamo un po’ di ordine partendo dalla storia: nel gioco vestirete i panni di uno dei quattro Etherlords con un’intera razza al vostro comando. Lo scopo finale è diventare il White Lord raggiungendo per primi ilTemple of Time. Ovviamente non si tratterà di un’allegra scampagnata perché la via che conduce al tempio sarà irta di ostacoli e disseminata di ogni genere di pericoli. La modalità Campaign, senza dubbio quella principale per ciò che riguarda il single player, vi accompagnerà verso la meta finale attraverso svariate missioni di difficoltà crescente nelle quali verrete a contatto con nuove razze dai poteri sempre maggiori. Lo scopo principale di ogni missione consiste essenzialmente nel distruggere i castelli dei Lord avversari, facendo ovviamente attenzione a difendere il vostro. Ad ogni buon conto prima di ogni missione verrete istruiti sul da farsi e sugli obiettivi da portare a termine di volta in volta. In generale comunque dovrete esplorare la mappa di gioco alla ricerca di nuove risorse per sviluppare il vostro potenziale magico, quindi ingaggiare una serie di duelli con i vostri avversari fino al loro annientamento.Pur non essendo un’esatta trasposizione di Magic, Etherlords ne condivide diversi aspetti, a partire dalla gestione dei combattimenti, uno degli aspetti rilevanti del gioco. Le battaglie si svolgono a turni e coinvolgono a seconda della razza di appartenenza dei due contendenti, creature, magie e oggetti differenti (come in Magic esistono diverse tipologie di mazzi ciascuno con i propri punti deboli e di forza). I combattimenti sono composti da due fasi (parlo di quelli gestibili da voi in prima persona): l’attacco e la parata. Nella fase d’attacco potrete impiegare l’etere in vostro possesso per lanciare gli incantesimi presenti nel vostro mazzo, sia che si tratti di generare nuove creature, piuttosto che istruire quelle già presenti sul campo sull’obiettivo da attaccare o ancora scagliare potenti magie. La parata vi permette di allestire le vostre difese per bloccare gli attacchi del mago avversario, optando per le creature da sacrificare in base ai punti ferita degli attaccanti. Espletata anche questa fase non vi resta che assistere all’esito degli attacchi lanciati dal vostro avversario, per poi ricominciare la sequenza da capo. Ogni creatura in gioco dispone un determinato valore per la difesa e l’attacco (questi ultimi vanno a sottrarsi ai punti ferita dell’obiettivo colpito), allo stesso modo qualsiasi cosa vogliate invocare, avrà un prezzo da pagare, indicato nella breve targhetta descrittiva insieme alla sua funzione. Il sistema di controllo è quanto di più intuitivo si possa desiderare dal momento che utilizza il solo mouse per gestire qualsiasi azione, dagli spostamenti sulle mappe ai combattimenti. Il tasto sinistro è deputato all’azione mentre cliccando con il destro su un qualsiasi elemento interattivo presente sul video (il cursore a forma di quanto cambierà aspetto a seconda del caso) accederete a una breve quanto esaustiva spiegazione dello stesso. A tal proposito va detto come la versione del gioco testata per la recensione fosse completamente in inglese mentre la versione italiana in uscita il 15 aprile e distribuita da Leader potrà giovarsi della localizzazione nella nostra lingua. Etherlords come forse avrete capito è un gioco immenso (non a caso risiede su due CD), impossibile da illustrare adeguatamente in una semplice recensione, ma soprattutto vario nel suo aspetto principale, ovvero la componente tattico strategica, grazie alla presenza di centinaia fra magie e creature evocabili.Diventare dei veri maestri richiede impegno e dedizione, ma come spesso accade, sono i giochi inizialmente ostici come questo a regalare alla lunga le soddisfazioni maggiori. Oltre alla campagna in single player è possibile cimentarsi in un duello contro un altro mago controllato dalla CPU, impostando le regole dello scontro a vostro piacimento, dalla scelta dei mazzi da utilizzare all’arena di gioco. In alternativa alla campagna completa potete affrontare le missioni singolarmente o altrimenti sfidare altre persone tramite Internet o Rete Locale in appassionanti scontri all’ultima magia.Per concludere due parole sull’aspetto tecnico di Etherlords, curato nei minimi particolari sia per quanto riguarda la grafica che il sonoro. Le mappe denotano un discreto livello di dettaglio raffigurando tutto ciò che vi serve conoscere sia a livello di strutture che di nemici. Durante i combattimenti la visuale passa a un 3D isometrico raffigurando, a seconda dell’ambientazione, scenari differenti e nella maggior parte dei casi altamente evocativi. I personaggi pur non facendo gridare al miracolo svolgono al meglio la loro parte mentre gli effetti speciali scaturiti dall’uso di determinate magie si attestano nella media. Buono l’accompagnamento sonoro con musiche che si lasciano ascoltare piacevolmente senza disturbare la concentrazione sia durante gli scontri che nelle fasi di esplorazione. In merito alla giocabilità Etherlords rappresenta il classico titolo ostico inizialmente ma in grado di regalare immense soddisfazioni una volta che sarete entrati nei suoi complessi ingranaggi, e grazie alla presenza di numerose modalità e al livello di difficoltà medio alto ne avrete da giocare per i prossimi mesi. Anche in questo caso vale il discorso per cui se non siete appassionati di strategici e considerate Magic un giochino per bambini non degnerete di uno sguardo neanche questo Etherlords.

HARDWARE

Configurazione minima:Windows 98/ME/2000, DirectX 7.0 o successivo, Pentium II 350 MHz, 64MB RAM, Scheda Video AGP Accelerata 3D con 8 MB RAM, CD-ROM 4X, Scheda Sonora, 1.4 GB disco fisso. 500 MB di spazio raccomandati per i Salvataggi.

Configurazione raccomandataWindows 98/ME/2000, DirectX 7.0 o successivo, Pentium III 550 MHz, 128MB RAM, Scheda Video AGP Accelerata 3D con 32 MB RAM, CD-ROM 32X, Scheda Sonora, 1.4 GB disco fisso. 500 MB di spazio raccomandati per i Salvataggi.

MULTIPLAYER

E’ previsto il supporto multiplayer sia tramite Rete Locale (LAN) che Internet.

Elevato spessore strategico

Longevo

Curato

Inizialmente ostico

Porta via parecchio tempo

Se non vi piace il genere…

7.3

Etherlords è senza dubbio un buon surrogato di Magic, curato nei minimi particolari, dotato di un profondo spessore tattico strategico che lo rende l’ideale per i giocatori più riflessivi e desiderosi di perdere parecchio tempo per imparare a giocare come si deve. Per i detrattori del genere (e dello stesso Magic) il titolo di Fishtank Interactive potrebbe invece rivelarsi noioso ed eccessivamente complesso già dalle prime partite.

Voto Recensione di Etherlords - Recensione


7.3