Recensione

Epic Mickey 2

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a cura di Pregianza

Warren Spector è praticamente una leggenda per qualunque videogiocatore esperto. Parliamo di un uomo il cui nome viene associato a opere come Sistem Shock, Deus Ex, Ultima VI e Thief, e la cui genialità ha contribuito all’evoluzione del gaming nella sua totalità. Dopo l’addio a Ion Storm, i fan dei suoi titoli si aspettavano di vederlo impegnato in qualche nuovo progetto titanico, capace magari di riaccendere la scintilla creativa negli sviluppatori di tutto il mondo. Warren invece stupì tutti, annunciando che il suo ultimo progetto sarebbe stato dedicato  a… Topolino.
Epic Mickey, questo il nome del videogame, risultò un buon platform con un paio di ottime idee legate alle meccaniche di gioco, ma secondo molti fu un’occasione sprecata, ben lontana dalle aspettative che si erano create a causa del nome che torreggiava nei credits. 
Dopo l’uscita del gioco ci si aspettava una sorta di dietro front da parte di Spector, un ritorno alle origini. Invece il designer ha deciso di prendere una certa distanza dai videogame violenti, e di concentrarsi sullo sviluppo di un seguito, Epic Mickey 2: L’avventura di Topolino e Oswald
Dopo numerose dimostrazioni, e altrettante promesse da parte dei Junction Point Studios che la loro opera non avrebbe deluso le aspettative, ci siamo buttati sulla seconda avventura del topo più famoso del mondo sperando in un prodotto degno del nome coinvolto. L’impatto con la realtà è stato più brutale di un tuffo di testa sul cemento.
Solo un topo con un pennello può salvare il mondo
La storia di Epic Mickey 2 è la diretta continuazione di quella del predecessore. Il mondo di Rifiutolandia sta vivendo un momento di relativa tranquillità dopo la sconfitta del terribile macchia nera, improvvisamente però un potente terremoto distrugge la quiete e gran parte delle cittadine ricostruite, portando con se nuovi terribili nemici. Lo scienziato pazzo, ex scagnozzo del temibile mostro, si presenta senza preavviso, apparentemente ravveduto e desideroso di salvare il pianeta dalla minaccia. Per farlo chiede l’aiuto di Oswald, che decide di credergli e dargli una mano, con buona pace della sua amata Ortensia. La gatta, ancora sospettosa del losco individuo che ha portato via il suo ragazzo, decide di richiamare a Rifiutolandia l’unico eroe in grado di risolvere la situazione, Topolino. Il personaggio simbolo di Disney si ritrova così a dover affrontare nuovi pericoli, stavolta in compagnia di un coniglio intraprendente quanto lui.
Non aspettatevi una trama superlativa da Epic Mickey 2, la narrativa è estremamente semplice e spesso indicata per i più piccini. Questa scelta cozza non solo con la natura del titolo, tutt’altro che accessibile, ma anche con certe scelte stilistiche legate all’ambientazione. Rifiutolandia è infatti un mondo ricco di colore, ma anche nettamente più dark e malsano rispetto alle aspettative, non esattamente cucito su misura per i bambini. Si poteva pertanto fare qualche sforzo in più per creare una storia coinvolgente e abbastanza matura. 
O in coppia, o niente
Il gameplay di Epic Mickey 2 segue le stesse basi viste nel primo capitolo. Le meccaniche fondamentali sono le solite viste in tutti i platform tridimensionali, ma la maggior parte dei livelli si basano sulla capacità del protagonista di utilizzare uno speciale pennello magico, con cui sarà possibile cancellare “pezzi” di mondo, o ripararli ridisegnandoli. Controllare lo strumento è una passeggiata, poiché sfrutta un comune sistema di puntamento, e un indicatore che regola il quantitativo di vernice e solvente disponibili (si ricarica parzialmente col tempo, o totalmente con secchi di tintura sparsi per le mappe).  
La vera novità è rappresentata da Oswald, nuovo partner di Topolino che lo accompagnerà perennemente nel suo girovagare. Le abilità dei due si completano, con il secondo eroe in grado di planare e trasportare il compagno per lunghi tratti, e di attivare congegni elettrici con il suo telecomando speciale. 
Tutta la campagna costringe alla collaborazione, è relativamente lineare, e mette continuamente il giocatore di fronte a fasi a piattaforme, situazioni o enigmi da superare sfruttando i poteri in combinazione. Qui iniziano i guai: in singleplayer Epic Mickey 2 permette di usare esclusivamente Topolino, lasciando all’intelligenza artificiale il compito di guidare Oswald. L’I.A. il più delle volte agirà automaticamente nelle locazioni, attivando i terminali necessari ad avanzare e posizionandosi in modo da farvi superare salti normalmente impossibili con un lancio o una planata. Tuttavia vi capiterà spessissimo di arrivare in una zona facoltativa, attivabile per scoprire uno dei segreti o sbloccare uno dei collezionabili di cui il gioco è pieno, e vedere Oswald fermo come un ebete, bloccato da chissà quale forza mistica (a nulla servirà il tasto dedicato a richiamare la sua attenzione, ve lo assicuriamo). Già questo sarebbe un problema discretamente grave, perché non permette di completare il titolo al 100% da soli, ma ci è capitato di osservare addirittura un paio di bug che impedivano completamente di avanzare giocando senza amici. Per farvi un esempio più concreto, una particolare zona attivabile solo da Oswald per completare una missione principale, non poteva venir raggiunta dalla cpu in alcun modo, nemmeno ricaricando il checkpoint o sfruttando la planata per aggirare il problema. Si tratta di una problematica gravissima, specialmente se si considera che nel gioco non c’è modo di switchare tra l’uno o l’altro protagonista manualmente. 
Già, non scherziamo, non potrete prendere il controllo di Oswald, se non inserendo un secondo pad nella console. Capiamo che il pennello di Mickey è ancora il fondamento di tutto il gioco e che sta a lui scoprire segreti nascosti con l’ausilio della pittura magica, ma la mancanza di un’opzione per cambiare momentaneamente partner ci sembra derivare dalla sola pigrizia. Viste le problematiche dell’I.A., tale scelta si trasforma in una svista davvero magistrale. 
Perlomeno il gioco risale la china quando viene affrontato in coppia. Inserendo un controller aggiuntivo, lo schermo si divide automaticamente in due, e permette di continuare la campagna con naturalezza. In coppia sia la risoluzione degli enigmi che il superamento dei livelli risultano indubbiamente più piacevoli e sensati, eppure ancora non siamo ai livelli dei migliori esponenti del genere. Sia il salto che la precisione dei comandi lasciano a desiderare, e vi capiterà spesso di trovarvi in difficoltà davanti a una sezione particolarmente convoluta. La presenza di un Goblin chiamato Gus, che indica periodicamente dove dirigersi, aiuta, ma non basta a dare al gioco un senso di reale avanzamento e soddisfazione per aver superato una certa sezione. A poco poi servono le parti “classiche” in 2D piazzate tra un luogo e l’altro a mò di portale, troppo facili e noiose, o i combattimenti, nei quali spesso le strategie da seguire sono poco chiare, l’I.A. alleata è quasi sempre troppo passiva, e i poteri di Oswald possono venir usati quasi solo per stordire temporaneamente i nemici. 
Insomma siamo davanti a un titolo la cui giocabilità non convince, nemmeno lontanamente all’altezza dei migliori concorrenti, per certi versi inferiore al primo Epic Mickey, e persino insensato per i piccini, vista la sua difficoltà più elevata della media. In sede di Game Design i Junction Studios hanno fatto un bel disastro. 
Darker Disney, better Disney
L’unico comparto in cui Epic Mickey 2 riesce a stupire è quello tecnico. Stilisticamente il gioco convince con i suoi colori accesi e le ambientazioni ispirate, ben più fatiscenti e malridotte rispetto a quanto siamo abituati a vedere nei film Disney, ma comunque ricche di personalità e piacevolissime da esplorare. L’estensione delle mappe e la loro varietà sono altri punti a favore, anche se lo splitscreen verticale rende a volte difficoltoso orientarsi a dovere giocando in due. 
L’effetto di cancellazione e ricreazione dei pezzi di mondo con cui Topolino può interagire rimane ben fatto e, tolto qualche pesante calo di frame rate, tutto si muove con grazia. Tantissime le strizzate d’occhio ai classici del colosso statunitense, specialmente nei livelli 2D, ispirati a vecchi film di animazione e molto azzeccati. Lodevole anche il sonoro in italiano, un complemento più che pregevole alle belle scene d’intermezzo a cartone che spezzano i livelli. La bellezza non manca dunque, ma da sola può far poco per risollevare un’opera che inciampa negli aspetti più importanti.
Infine, per quanto riguarda i gravi bug sopracitati, noi li abbiamo incontrati nella versione Xbox 360 del gioco. Difficile dire se siano presenti anche nelle alternative, ma è comunque impossibile che le problematiche legate alla cpu o alla struttura non permangano su altre console.

– Riesce a divertire se giocato in coppia

– Presenta qualche interessante trovata nel gameplay e nella struttura dei livelli

– Artisticamente molto ispirato

– I.A. del compagno atroce, senza possibilità di switchare personaggio in singolo

– Alcuni gravi bug che rendono problematico avanzare giocando in solitudine

– Meccaniche di gioco poco affinate e precise

– Scarsa accessibilità

6.0

Epic Mickey 2 è come un pianeta dal nucleo solido, con una superficie devastata da inquinamento e disastri naturali. Il gioco nel profondo ha del potenziale, presenta qualche meccanica brillante e alcune sezioni piuttosto creative, che dimostrano l’amore degli sviluppatori per tutto ciò che è Disney e la presenza di menti notevoli nel team. Crolla tuttavia in aspetti fondamentali quali la precisione dei controlli, l’organizzazione dei livelli, e l’intera struttura a due protagonisti su cui si fonda il gameplay. Riesce a raggiungere la sufficienza solo perché può risultare godibile se giocato con un amico ed è estremamente ispirato artisticamente, ma non è né indicato per i più piccoli, né tra le teste di serie nel genere platform. Piange il cuore a vedere un nome come quello di Spector su un videogame così mediocre, speriamo non ricapiti.

Voto Recensione di Epic Mickey 2 - Recensione


6