Recensione

Emperor: Battle For Dune

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a cura di Mirai Trunks

DUNE? MAI SENTITOTutto cominciò con un libro. Un libro di nome Dune. Si parlava di Arrakis (also known as Dune, appunto), un pianeta, il più importante dell’universo. Già, perché su Arrakis c’è una spezia, ma non una di quelle da usare per insaporire i cibi, bensì la causa dell’immane importanza del pianeta. Perché chi ha la spezia ha l’eterna giovinezza. Perché chi ha la spezia, comanda. Ma il paesaggio di Arrakis è inospitale, desertico, ricco di vermi di dimensioni improponibili (seee…aspettate di vedere l’Emperor Worm…) il cui passatempo preferito è quello di papparsi tutto ciò che gli capita a tiro, di tempeste di sabbia e amenità assortite. Questo molto in breve il teatro delle operazioni di Dune e di quasi tutti i film, telefilm, libri, giochi da tavolo, videogiochi ispirati ad esso. Emperor: Battle for Dune non fa eccezione.

MA COSA DEVO FARE, INCANTARE I VERMI CON UN PIFFERO PER POI BULLARMENE CON GLI AMICI?No, ma potete sempre provare a cavalcarli con un Fremen. Dunque, veniamo al sodo e vediamo di dire qualcosa su questo Emperor. Chi ha già giocato al mitico Dune 2 o a Dune 2000 avrà sicuramente un idea di ciò che gli aspetta, in quanto la meccanica di gioco non è cambiata di una virgola. Le fazioni che potrete decidere di servire sono le 3 classiche e leggendarie: gli Atreides, guerrieri nobili e leali, gli Ordos, insidiosi ed infidi e gli Harkonnen, malvagi e senza un briciolo di pietà. A queste si aggiungono (novità del giorno, forse la più importante) 5 sotto-case che non potrete scegliere direttamente ma con le quali potrete allearvi nel corso del gioco svolgendo determinati compiti durante le missioni. In termini pratici ogni sotto-casa porterà un edificio e due nuove unità. Scopo del gioco non è diventare l’incantatore di vermi più bravo del mondo ma conquistare Arrakis. A ciò si arriverà prendendo possesso di territori vari (potrete scegliere quali attaccare tramite l’apposita mappa) sino ad arrivare alle capitali delle fazioni opposte. Conquistate anche queste…eh no, non ve lo dico, vi toglierei la sorpresa del finale. Tutto ciò difendendo i vostri territori dalle offensive del nemico, che non starà certo lì a guardare. La meccanica di gioco è molto semplice, simile a quella di C&C ed identica a quella delle precedenti versioni: bisogna far crescere la propria base costruendo nuovi edifici, rendendone così disponibili di nuovi, senza dimenticare la creazione di un buon esercito, visto che alla fine è con quello che si vincono le partite. Per fare tutto ciò avrete ovviamente bisogno di soldi (crediti…chiamateli come volete) che potrete ottenere raccogliendo la spezia con l’apposita Harvester e lavorandola nelle raffinerie. Le strutture sono uguali per tutte le 3 case (fanno eccezione le torrette difensive), mentre ad essere diverse sono le unità: al contrario di quanto accadeva in Dune 2000, ora ogni fazione ha unità diverse da quelle delle altre. Potrete disporre di mezzi aerei, terrestri e fanteria; ognuno di questi ha ovviamente pregi e difetti ed un preciso ruolo nel vostro esercito: per esempio l’Inkvine Catapult è in grado di uccidere orde di fanti senza troppi patemi, ma soccombe davanti ad una qualsiasi unità corazzata; dall’altro canto una Mangoose può creare grossi problemi anche alle unità più resistenti (beh, magari non una ma…) ma nulla può davanti ad un paio di Sardaukar. Dunque creare un esercito equilibrato è senza dubbio la soluzione migliore per vincere, senza sottovalutare il fatto che se in Dune 2000 e Dune 2 la fanteria aveva un’importanza relativa (soprattutto per gli Atreides) in Emperor è fondamentale (Fremen e Sardaukar docunt). Potrei dilungarmi ore sulla descrizione delle singole unità, sulle migliori strategie con cui affrontare il nemico, sulla differenza tra una partita in singolo e multiplayer, ma per il bene della comunità è meglio andare avanti con la rece.

LE RIMOSTRANZE QUI, PREGO8.6, 8.3, 8.5…valutazioni troppo basse per un gioco che secondo me merita di più. Ma sono quelle che ho letto navigando per la rete. A parer mio non sono state date da fan di Dune. Questo gioco va in un certo senso capito e un giocatore che si affaccia solo ora a questo mondo desertico non può farlo sino in fondo. Chiariamo, non pretendo di insegnare niente né di reputarmi superiore a nessuno, mi permetto però di pensare (questo mi è concesso!) che quelle valutazioni vertano su basi (difetti di gioco) non troppo solide. Prima cosa, il problema della trama, poco coinvolgente, e della misteriosa scomparsa dei filmati dopo poche missioni. Dico, hai mai provato a finire il gioco tanto per cominciare? All’inizio vi sono tanti filmati anche per le varie vicissitudini con le sotto-case, non si possono poi pretendere colpi di scena ogni 2 secondi. Dune è così, lo scopo è la supremazia su Arrakis, ciò che è stato fatto è più che sufficiente. Poi, la difficoltà nel riconoscere le proprie truppe. Insomma, è effettivamente possibile non identificare immediatamente qualche fanticello che gironzola qua e là, ma in battaglia la situazione non rischia mai di sfuggire di mano, anche perché il comando ctrl+1-9 (creare un gruppo) esiste mica per nulla. Ho visto porre molta enfasi su questo problema; inutilmente. Altro inghippo, la mancanza di un ‘albero genealogico’ di unità e strutture. Cioè un qualcosa che spieghi i requisiti per costruire determinati edifici o mezzi. E’ vero, qua la Westwood ha toppato in pieno, perché se il problema è facilmente risolvibile giocando anche solo per una questione di completezza doveva essere incluso nella confezione (o anche in un CD a parte) un manuale d’istruzioni degno di questo nome. Inoltre un neofita si troverebbe doppiamente spaesato perchè io almeno conoscevo sin dall’inizio la funzione delle strutture ma non credo tutti sappiano a cosa serve un Palace. D’accordo, esiste il tutorial, ma sulle unità anche lui tace. Altro inghippo, le missioni (e questo l’ho notato in parte anch’io): troppo simili. Lo scopo è sempre quello di distruggere l’avversario. E’ vero, esistono svariati sotto-obiettivi legati alle alleanze, vi sono anche un paio di missioni ‘alternative’ per ogni casa, ma forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più. Però, rieccoci, questo è Dune. Ultimo pseudo-problema, la carenza di unità. Non direi, voglio dire, il lavoro di remake (quasi) totale che è stato fatto per le truppe di tutte le fazioni mi pare più che sufficiente, se includiamo poi le sotto-case…

MA I PROBLEMI CI SONO SUL SERIOE sono quattro, di cui due abbastanza gravi. Il primo sono i requisiti minimi…andate a vedere nell’apposito spazio e capirete il perchè; il secondo è l’eccessiva lunghezza dei tempi di caricamento; amen. Il terzo è l’IA. Con il variare del livello del difficoltà non mi pare vari poi di molto (anzi…) e comunque tende ad essere sempre bassa. Le truppe avversarie a volte stanno inspiegabilmente a guardare il massacro della propria base senza alzare un dito (succede poco a dire il vero), mentre le vostre (cosa ben più grave) se sono in movimento non oseranno assolutamente contrattaccare (con le dovute eccezioni, ma non è questa la sede per spiegarle), facendosi tranquillamente distruggere dalle unità nemiche. Ultimo inghippo, il più grave, la semplicità. Anche a livello hard è possibile terminare quasi tutte le missioni in 5 minuti (anche meno) puntando alla base avversaria con le sole truppe fornite all’inizio. Questo è un difetto che va preso in considerazione sicuramente ma che viene ‘ammorbidito’ dalla presenza delle ottime modalità skirmish e multiplayer (poi ricordate, ci sono sempre 3 fazioni e 3 campagne diverse, seppur con lo stesso finale). Anche chi non ha una connessione a internet avrà comunque di che gioire, v’assicuro.

DOVENDO DARE UN GIUDIZIO TECNICO…Graficamente ci siamo, eccome. Il passaggio da 2D a 3D ha sicuramente portato dei vantaggi, anche perché la giocabilità, come vedremo poi, non ne risente assolutamente. Settando il dettaglio al massimo potremo ovviamente godere appieno delle bellezze tecniche di Emperor: ogni singolo mezzo, ogni singolo soldato è realizzato con cura e perizia e animato eccellentemente. Le battaglie poi, pregne di effetti grafici di tutto rispetto, senza dimenticare i segni che ogni singola esplosione o intemperia assortita lasciano sul terreno (quando esplodono le strutture è tutto come prima però…mistero!). Abbassando un poco la qualità della grafica ovviamente guadagneremo in termini di fluidità, tutto sta a quanto è potente il vostro PC. Non mi venite a dire che i paesaggi sono troppo monotoni perchè vengo lì e vi prendo tutti a sacagnate sui denti: Dune è un pianeta desertico, non sperate di trovarci dei Mc Donalds o schifezze simili. Menzione d’onore ai filmati, interpretati da attori sicuramente all’altezza (evito digressioni in proposito). Il sonoro è come sempre fantastico, il non plus ultra per un gioco del genere, e non solo: alcuni brani sono ripresi dal film e dai precedenti giochi, alcuni sono stati remixati, altri sono nuovi di pacca, il tutto per una colonna sonora che come al solito meriterebbe un CD a parte (che effettivamente è disponibile se non erro). Ottimi anche gli effetti sonori, anche perchè per fortuna il parlato è in inglese; tenete conto che durante i filmati i sottotitoli non ci sono, è richiesta perciò una certa dimestichezza con la lingua d’oltremanica soprattutto per capire Mr. Sopracciglia n°1(mentat Atreides) e la schifezza verdastra multitubo (così identifico il boss degli Ordos). Giocabilità, beh, sappiate che non vi saranno mai difficoltà nel manovrare le truppe causate da problemi di visuale, completamente customizzabile anche se personalmente non mi muovo mai da quella di default (mi limito allo zoom). Imparare in maniera soddisfacente a guidare i vostri uomini è estremamente facile anche se, ovviamente, durante gli attacchi in massa sarà difficile gestire ogni singola unità; considerata poi la stupidità complessiva che le caratterizza non sarà difficile vedere dei massacri gratuiti ed evitabili, anche tra le vostre stesse truppe (carri sonici, lanciafiamme…imparerete presto); sulla longevità aggiungo solo che Emperor è uno di quei giochi che terrò sempre nel mio archivio pronto uso, perchè è vero che io sono un malato di Dune e che in quanto tale darei un globale di 9.5-9.6 (ma devo essere realista…i difetti per me non esistono, ma ci sono alla fine dei conti), quindi non faccio testo, ma è vero anche che questo è un gran gioco, alla faccia di chi gli dà 8.3 e poi riempie le guide di vaccate da far accapponare i capelli (cit.). Non credo di poter approfondire questo discorso nè ritengo opportuno segnalare URL in questa sede; d’altronde le mie sono solo opinioni personali.

Grafica impeccabile.

Colonna sonora da Grammy Award.

In multiplayer non vi stancherete mai

Un po’ troppo facile, almeno per le vecchie volpi

IA a volte poco I.

8.0

A meno che voi sentendo la parola RTS non veniate presi da raptus omicidi rivolti verso chi l’ha pronunciata, Emperor è da comprare. La modalità multiplayer è buona, penalizzata solo da una difficoltà forse troppo bassa. Ma state pur certi che rigiocherete codesto gioiello anche dopo averlo finito più volte, magari limitandovi ai sempre validi skirmish. In multiplayer il gioco è praticamente infinito. Non bastasse, il tutto è condito da una realizzazione tecnica davvero impeccabile. Forse qualcuno potrebbe obiettare che i Westwood St. avrebbero potuto introdurre qualche novità in più a livello di gameplay, ma chi come me conosce questo mondo da anni sa che questo non è un difetto nè un problema: è Dune.

Leggete le ultime righe della rece (quelle riguardanti la longevità) poi decidete pure se sborsare o no il Caravaggio.

Voto Recensione di Emperor: Battle For Dune - Recensione


8