Il Verdetto di SpazioGames
Se ci fermassimo alle sole apparenze, potremmo dire che Dungeon Hunter 2 ha una trama tutto sommato banale ed un gameplay che non aggiunge nulla a quanto già visto sino ad ora: scontate foreste incantate, streghe e buie caverne. Potremmo anche dire, non senza un pizzico di malizia, che il titolo Gameloft è in sostanza solo un hack’n’slash votato alla ricerca del drop quasi compulsivo, che si basa su un impianto di gioco semplice, ispirato forse fin troppo a Diablo. Ma esattamente come il capolavoro Blizzard (facendo le debite distinzioni) Dungeon Hunter 2 è un titolo semplice solo all’apparenza, che riesce in men che non si dica a sviluppare dipendenza, che fa rendere conto del tempo che passa solo all’apparire del pop-up che avvisa che la batteria è in esaurimento, e che porta su iPhone un’esperienza di gioco completa e di primissimo livello.
Lite tra fratelliQuesto nuovo capitolo della storia di Gothicus inizia con una sanguinosa lotta alla successione del Re immortale, esattamente 25 anni dopo la conclusione del precedente capitolo. Dopo aver abbracciato le arti oscure e usurapato il trono, Edward, il fratello gemello del personaggio guidato dal giocatore, ha esiliato il protagonista dal regno ed è pronto ad accogliere la Regina Oscura, la più grande minaccia vivente al regno di Gothicus. Ed è proprio nella gabbia di una sperduta palude che ci risveglieremo, salvati da Celeste, una fata del fulmine e da Renè, un prete membro di un ordine religioso messo al bando da Edward. Questi si prodigheranno per liberarci dalla nostra prigionia e sopratutto caricarci sulle spalle il peso della salvezza del regno, attraverso una storia tutto sommato ricca di eventi e colpi di scena, che restituisce però la chiara sensazione del “già visto prima”. Non bisogna tuttavia farne una colpa a Gameloft: in questa particolare tipologia di giochi la trama è spesso un elemento accessorio, visto che a farla da padrona è la costante ricerca di nuovi equipaggiamenti, magie e nemici sempre più forti da affrontare.
Ah….. Fresh MeatCiò in cui Dungeon Hunter 2 eccelle è la perfetta riproposizione di una meccanica di gioco già ampiamente collaudata e funzionante. Il movimento, decisamente più preciso del predecessore, è demandato ad uno stick (virtuale) posto nell’angolo in basso a sinistra dello schermo, mentre il lato destro è dedicato alla gestione del combattimento ed al tasto “azione”, che cambierà funzione in base al contesto: se dovremo affrontare un nemico diventerà il modo per dare il via ai nostri attacchi (ripetuti in automatico, fino al compimento di una nuova azione o di uno spostamento), nel caso invece ci trovassimo nei pressi di un NPC si trasformerà convenientemente nel comando per iniziare una discussione, e così via. Intorno a questo troveremo tre altri tasti (mappabili via menù) corrispondenti a specifiche magie o abilità apprese nel corso dell’avventura, oltre ad altri indicatori che ci permetteranno un rapido utilizzo degli oggetti o di richiamare i potere della fata che ci sta seguendo. Chiude la descrizione dell’interfaccia l’immancabile indicatore con i punti ferita, i punti abilità ed i punti esperienza. La precisione dei comandi è decisamente migliorata rispetto al predecessore, anche se capiterà (non frequentemente in ogni caso) di trovarsi incastrati tra gli elementi dello scenario, facendoci perdere magari il momento buono per un attacco o una fuga.Come dicevamo, il gameplay non si discosta minimamente dagli altri esponenti del genere: nei panni di una delle tre classi disponibili all’inizio (Guerriero, Ladro o Mago, ognuna di queste a sua volta evolvibile in due classi avanzate) il nostro compito sarà portare la pace a Gothicus, nonostante questo diventi presto un mero pretesto per uccidere quanti più mostri possibili, salire di livello, imparare nuove abilità e fare contenti i personaggi secondari risolvendo le piccole quest che ci proporranno. La quantità di oggetti e la loro diversificazione è notevole, e ogni volta che indosseremo un nuovo elmo o armatura cambierà anche il nostro avatar, restituendo quel pizzico di soddisfazione propria di questo genere di giochi. Ad ogni passaggio di livello invece, come da tradizione, potremo rafforzare gli attributi del nostro personaggio scegliendo tra Forza, Destrezza, Resistenza e Energia, ed ovviamente imparare nuove abilità e potenziarle, siano esse attive o passive. L’unico appunto che possiamo muovere a Gameloft riguarda tuttavia l’aver creato un’avventura troppo semplice, che difficilmente offrirà un livello adeguato di sfida, quantomeno durante la prima partita: una volta terminato il gioco sbloccheremo infatti tre livelli aggiuntivi di sfida.
Esploriamo GothicusVisivamente il titolo sviluppato dallo studio transalpino è davvero vario e ben realizzato: gli ambienti sono molti e ben caratterizzati (l’ampienza del mondo in cui si svolgono le avventure è sensibilmente superiore al suo predecessore), variando dalle immancabili necropoli e cripte a castelli e lande desolate, passando per picchi innevati e foreste stregate. Se siete possessori di iPhone 4 non potrete non notare quanto l’alta definizione faccia bene al titolo, rendendolo vivo e colorato, e facendone meglio apprezzare la buona (ma non eccelsa) quantità di poligoni e di textures. Bisogna dargli inoltre merito di riuscire a gestire in maniera fluida anche le più concitate azioni, quando a schermo ci sono diversi nemici. A completare l’elenco dei miglioramenti che fanno di questo titolo un must buy (qualora ovviamente siate avvezzi al genere) ci sono il supporto al Game Center e la nuova modalità multiplayer, che permetterà di effettuare l’avventura in cooperativa fino a 3 giocatori, cosa che ovviamente non può che avvantaggiare la già ottima longevità del prodotto.
– Gameplay collaudato e perfettamente bilanciato
– Ottimamente realizzato
– Non vi stancherete facilmente di cercare nuovi equipaggiamenti
– Livello di sfida iniziale troppo basso
– Occasionali problemi di controllo
8.3
Dungeon Hunter 2 migliora in tutto e per tutto il suo predecessore, portando su iPhone (e dal 2011 anche su PlayStation 3) un’esperienza di gioco completa e gratificante. E’ vero che non fa nulla di nuovo per discostarsi dagli illustri capostipiti del genere e non introduce alcun sostanziale elemento al gameplay del primo capitolo, eppure riesce a far funzionare il tutto nella miglior maniera possibile, regalando ai possessori dei device Apple diverse ore di divertimento. L’aggiunta poi della modalità cooperativa è un fattore che non può che far piacere e che aumenterà sensibilmente la longevità di questo prodotto. Ve lo consigliamo senza indugio, nonostante il prezzo leggermente più alto della maggior parte dei giochi presenti in App. Store.