Recensione

Batman: Arkham City

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a cura di Pregianza

Il Verdetto di SpazioGames

9.4

Nel 2009 uno dei dogmi nodali del mondo videoludico è stato frantumato da una software house britannica, Rocksteady. Il dogma recitava così: “Non sperar tu misero mortale in un gioco decente basato su di un supereroe, poichè lo giorno del giudizio arriverà ben prima”. Invece Batman: Arkham Asylum giunse nelle case dei videogiocatori, e tutti i fan di Bruce Wayne poterono finalmente piroettare nudi e felici per strada, mentre Nostradamus roteava nella tomba come una trottola. Un paio d’anni sono passati da quel gioioso momento pieno di nudità e roteamenti, e Rocksteady ha deciso di rincarare la dose con un seguito di qualità ancor più superlativa, Batman: Arkham City.La recensione per le console è già apparsa sulle nostre pagine, e ha elogiato a dovere la seconda avventura dell’uomo pipistrello. Il seguente articolo non sarà dunque semplicemente un altro punto di vista, bensì la valutazione della versione PC. Poche differenze, direte voi, ma essere un giocatore su computer di solito significa vivere con la triste consapevolezza che almeno il 50% dei port da console arriveranno sulla tua piattaforma buggati, poco ottimizzati, o piagati da DRM fastidiosissimi. Visto che è nostro dovere informarvi di queste eventuali “differenze”, oggi vi sveleremo se il seguito di Arkham Asylum può vantare una versione per PC con i fiocchi, o se pipistrelli e mouse sono incompatibili.

Se i pazzi aumentano, costruisci un manicomio più grosso. Problema risoltoGotham City non è certo la più tranquilla delle città fittizie. Le strade su cui veglia Batman sono popolate da innumerevoli criminali e, per ogni malvivente che il cavaliere oscuro consegna alla giustizia, un altro marrano ancora più pericoloso è sempre pronto a spuntar fuori dal nulla. Quincy Sharp, ex capoccia del manicomio di Arkham divenuto sindaco, decide che la vecchia struttura non basta più a contenere cotanta malvagità e sacrifica un’intera area di Gotham ai criminali, trasformandola in una minicittà recintata dove questi sono lasciati a loro stessi. Ovviamente il buon Bruce è contrario alla creazione di questa terribile “zona rossa”, e cerca di utilizzare la sua influenza di multimilionario per farla smantellare. Non ha però calcolato che a capo di tutto è stato posto il dottor Hugo Strange, uno psichiatra pazzo con un Q.I. strabiliante, e con grossi piani per la novella Arkham City. Strange ha scoperto la vera identità del cavaliere oscuro e, non volendo avere bastoni tra le ruote, fa rapire il nostro eroe durante una conferenza stampa, lo rinchiude nel suo dominio, e minaccia di svelare al mondo la verità se il pipistrello dovesse creargli dei problemi. Batman, come prevedibile, non ci sta, si libera, e inizia a fare il suo lavoro di detective. La vostra avventura comincia qui, in una città mutata dai supercattivi che la dominano, dove per fermare i piani del vostro attuale arcinemico dovrete interrogare e riaffrontare vecchie conoscenze del calibro di Joker e del Pinguino. Ordinaria amministrazione.

Panta rei, mazzate volantArkham Asylum aveva stupito tutti con il suo gameplay bilanciatissimo e il suo ritmo perfetto. Questo seguito ha mantenuto tutte le basi poste con il predecessore, ma la nuova locazione ha offerto agli sviluppatori la chance di aggiungere alcune novità interessanti. Batman sfrutta ancora il suo fido rampino per raggiungere le zone sopraelevate, tuttavia l’ampia mappa gli permette di utilizzare al meglio il suo mantello, per planare da un edificio all’altro. Il protagonista può inoltre acquistare spinta scendendo periodicamente in picchiata, trucchetto con cui si acquista notevole velocità e si può a tutti gli effetti svolazzare “a onda” per i cieli di Gotham. Più o meno invariato anche l’uso dei gadget, con l’unica differenza che fin da subito avrete a disposizione tutti i marchingegni usati in passato. Non temete, le nuove sorprese non mancano, e tra gli strumenti extra troverete una pistola elettrica e delle bombette fumogene utili per sparire una volta scoperti (le altre novità non ve le sveliamo, le scoprirete da soli). Può sembrare complesso dover padroneggiare da subito gel esplosivi, Batarang, rampini e quant’altro, ma il sistema di aiuti graduale fa un buon lavoro e spiega bene quando sfruttare ogni oggetto, almeno all’inizio. Passiamo a un altro fondamentale del gameplay creato da Rocksteady, il combattimento. La fluidità degli scontri è sempre eccezionale, e il sistema basato su combo e contrattacchi risulta sempre un piacere sia da giocare che da vedere. Eppure anche qui ci sono stati dei ritocchi. I nemici in Arkham City vantano una varietà nettamente maggiore, e dovrete sfruttare mosse specifiche per finire alcuni di loro. Batman ora può usare raffiche di colpi contro i gonzi in armatura, eseguire contrattacchi multipli, stordire i criminali armati con il suo mantello, e usare tutti i gadget per allungare le combo o mettere in difficoltà certi avversari. Non finisce qui, infatti durante la campagna principale non prenderete solo il controllo dell’uomo pipistrello, ma anche dell’eroina con la tuta di spandex più sexy del pianeta terra, Catwoman. La gatta sfrutta gingilli unici e si muove nel mondo di gioco in modo molto diverso rispetto al suo oscuro compare. Dovrete sfruttare una frusta per raggiungere i bordi degli edifici, e scalare i muri con agilità grazie ai vostri artigli. Più complesso e meno utile della combinazione di rampino e mantello, ma comunque piuttosto intuitivo come sistema. Selina ha inoltre la possibilità di rimanere appesa ad alcuni soffitti, e in combattimento risulta in generale più rapida di Batman. Una gradita variante.Tra le meccaniche rimaste quasi invariate c’è poi il Detective Mode, la comodissima modalità “a raggi X” che Batman può usare per vedere i nemici attraverso i muri e trovare indizi quando necessario. In Arkham Asylum era così utile che gran parte dell’avventura si affrontava tenendolo attivato. Nulla di grave, ma portava a perdersi lo spettacolo grafico offerto. Anche in Arkham City sfrutterete molto quest’opzione, ma almeno durante l’esplorazione dovrete lasciarla perdere, poichè attivarla elimina i contatori necessari a trovare determinate locazioni, e alcune indicazioni durante i combattimenti rimangono anche con la visione normale rendendo quella alternativa obsoleta. La variante usata da Catwoman è il Thief Mode, ma in pratica l’unica cosa a cambiare è l’effetto grafico.  Lo stile stealth del titolo infine è rimasto superlativo, e vi sentirete davvero il cavaliere oscuro mentre instillerete il terrore nell’animo dei nemici e li metterete KO nascosti dalle ombre.

Salvo quel poveraccio o mi dirigo verso quell’enigma?Enigma!Tra i molti miglioramenti alla formula originale ce ne sono un paio molto significativi. Il primo sono i trofei dell’Enigmista: anche in Arkham City Edward Nigma vi tormenterà con i suoi indovinelli, ma stavolta non si tratterà di semplici segreti da scoprire, bensì di veri e propri puzzle in bella vista sparsi per la città, che in molti casi vi porteranno ad affrontare delle interessanti sottoquest. In questo seguito l’Enigmista non è una figura di contorno, ma un nemico che ha un certo peso sugli eventi. Affrontare le sue sfide non sembra più una perdita di tempo. Il secondo cambiamento riguarda la principale critica che era stata mossa ad Arkham Asylum, i boss. Gli sviluppatori avevano promesso boss fight più numerose e ispirate, e hanno mantenuto. Arkham City è piena di supercattivi, tanto che quasi tutte le nemesi di Batman gironzolano o appaiono per le strade di Gotham durante l’avventura (sempre che non seguiate solo la quest principale). Una critica a questi scontri è però inevitabile… sono troppo facili. Il miglioramento c’è, ma un po’ di difficoltà in più non avrebbe guastato. Peccato. Molto ampliato anche il sistema dei potenziamenti, che vanta moltissime nuove mosse, e utilizzi alternativi dei gadget in battaglia. Difficile che riusciate a potenziare al massimo Bruce Wayne in una sola giocata, ma c’è sempre il New Game+ ad attendere i maniaci del completamento. Nulla da eccepire quindi sulla longevità: l’avventura principale dura molte ore, specialmente se deciderete di affrontare tutte le missioni secondarie disponibili. A migliorare ulteriormente l’esperienza ci pensa poi anche l’espansivo challenge mode, ricchissimo di sfide e missioni alternative. Un pacchetto contenutistico di tutto rispetto.

Batman bello? No problemo. Batman bellissimo? ProblemoBatman: Arkham City è l’apoteosi dell’Unreal Engine 3. Seriamente, più di così non si può fare. Tutto il potenziale che c’è in quel motore grafico è stato spremuto, e su PC il gioco è davvero uno spettacolo per gli occhi. Se già su console infatti già il titolo si era presentato come uno dei prodotti più impressionanti, la versione Personal Computer va persino oltre, incrementando il livello di dettaglio generale e, per i possessori di schede nVidia, attivando tutta una serie di prelibatezze estetiche che faranno la gioia di tutti i pcisti più convinti. Batman: Arkham City, infatti, gode del supporto completo alle librerie fisiche Physx, le quali permettono di godere di effetti particellari introdotti per l’occasione, una simulazione di stoffe (come il mantello dell’uomo pipistrello) e abiti eccellente ed altre sciccherie come fumi e nebbie volumetriche. Da non sottovalutare neanche l’implementazione del 3D stereoscopico, che testato su macchine gentilmente messe a disposizione da nVidia si è dimostrato per una volta godibile e in grado di regalare una dimensione nuova al prodotto, soprattutto durante le passeggiate tra i tetti di Arkham City. Il panorama acquisisce una profondità inedita, con i palazzi che si perdono a vista d’occhio. Ma anche in altri momenti (di cui preferiamo tacere per non “spoilerarvi” preziosi dettagli sulla trama) la stereoscopia si rivela ben più di un orpello estetico. Infine il supporto alle DirectX 11 ha permesso l’inclusione di nuovi effetti luce e soprattutto del tessellation, ben visibile su determinate superfici. Tutto questo ha un prezzo, però, in quanto sembra che alcune configurazioni soffrano proprio le librerie Microsoft, segnalando un degrado prestazionale ingiustificato. Warner è consapevole della cosa e sta già lavorando ad una patch correttiva, ma ci teniamo a segnalarvi che sulle varie configurazioni di prova, equipaggiate con schede video nVida geForce GTX 580m e GTX 590 il titolo scorreva via fluido stabilmente ancorato sui sessanta frame per secondo con tutti i dettagli settati al massimo ed il Physx attivo. Ovviamente col 3D le prestazioni hanno registrato un leggero calo, ma senza mai rendere il titolo ingiocabile. Abbiamo avuto anche la fortuna di testare il prodotto su di una configurazione Surround, ovvero collegando tre schermi ed elevando così la risoluzione a 5760×1080, per godere di un’immersione ancora più totale. La macchina utilizzata per il test montava due geForce GTX 590 collegate in Sli, necessarie per poter collegare tre monitor e raggiungere una risoluzione così elevata.Il sonoro è rimasto identico alla controparte console, quindi ottimo. Il doppiaggio inglese è assolutamente eccezionale, e anche quello italiano vanta interpretazioni di tutto rispetto (nonostante si noti un numero minore di attori e la ripetizione di certe voci, soprattutto nelle frasi dei detenuti). Insomma, una volta rilasciata una patch risolutiva per i problemi con le DirectX 11, saremo davanti ad un titolo tecnicamente impeccabile.

HARDWARE

Requisiti minimi:– Sistema Operativo: Windows XP, Vista, 7– CPU: Intel Core 2 Duo 2.4 GHz o AMD Athlon X2 4800+– Memoria: 2GB di RAM– Scheda Video: ATI 3850HD 512 MB o NVIDIA GeForce 8800 GT 512MB

– Prende le basi notevoli di Arkham Asylum e le migliora in toto

– Tecnicamente impressionante

– Longevità di tutto rispetto

– Port notevole

– Qualche problema grafico legato alle DirectX 11, in fase di correzione

– Boss troppo facili

9.4

Batman: Arkham City è un capolavoro.

Su computer per fortuna è rimasto tale, e vanta un port praticamente perfetto e una veste grafica ancor più spettacolare. Sembra ci sia qualche problema per chi vuole sfruttare le DirectX 11, ma non è nulla che non possa venir corretto con una rapida patch da Rocksteady.

Tutto il resto è impeccabile, crash praticamente nulli, pochissimi bug puramente marginali, e il pacchetto completo in tutto il suo splendore. Se volete godervelo al massimo delle sue potenzialità aspettate un pochino, non ci vorrà molto a risolvere le complicazioni grafiche di cui abbiamo discusso qui sopra, a tutti gli altri invece lo consigliamo da subito.

Non è un gioco da farsi scappare.

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