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Recensione

Asphalt: Injection

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Avatar di Dr. Frank N Furter

a cura di Dr. Frank N Furter

Pubblicato il 03/03/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

5

Dopo il deludente Ridge Racer e l’appena sufficiente F1 2011, arriva il terzo racing game della line up di lancio di PS Vita. Asphalt Injection sviluppato dai ragazzi di Gameloft (famosi nel campo mobile per decine di titoli “simili” ad altri brand famosi) è l’ultima incarnazione della serie, già approdato su Nintendo 3DS l’anno passato e su tutti i sistemi iOS e Android. Nonostante la presenza di tanti esponenti del genere automobilistico, sembra che la qualità media dei prodotti presenti al lancio sia tutt’altro che soddisfacente e, purtroppo, Asphalt Injection non riesce a risollevare la scarsa media qualitativa.

Il gemello bruttinoSe amate il genere dei racing arcade, la prima sensazione che avrete giocando ad Asphalt Injection è rappresentata da un forte déjà vu. Inutile girarci attorno ma è ovvio che la serie sviluppata dai ragazzi di Gameloft sia una copia sbiadita del più divertente e maestoso Burnout. Stessa tipologia, stesse meccaniche, stesso slow motion quando si elimina un’auto avversaria (ovviamente in Burnout le collisioni sono decisamente più spettacolari). Partendo da questa importante precisazione andiamo a esaminare il gioco in questione. Il cuore del titolo risiede nella modalità Carriera, accompagnata dalla classica Partita Veloce e dal multiplayer competitivo online. Non molto, in realtà, ma fortunatamente la carriera è strutturata attraverso decine di campionati, dunque una sfida piuttosto lunga da affrontare gara dopo gara. A fare da contorno abbiamo la modalità Garage: questa non è altro che un salone espositivo delle auto acquistate durante il gioco. Utilizzando la visuale in prima persona potrete fare un tour del posto ma, purtroppo, avvicinandovi alle vetture, non ci sarà alcun tipo d’interazione, neanche una breve scheda tecnica del mezzo; tutto ciò rende questa modalità decisamente scarna e poco attraente. Ma spendiamo qualche parola Carriera nello specifico che, in quanto modalità principale, rappresenta il corpo centrale del gioco. Partendo dalle qualificazioni, inizierete un percorso molto lungo in cui dovrete guadagnare un determinato numero di stelle per sbloccare auto più potenti e i campionati successivi. All’interno di ogni competizione saranno presenti diverse gare, ognuna delle quali vi proporrà un obbiettivo specifico: vincere la gara, fare qualche km in derapata, raccogliere più oggetti degli avversari, completare il percorso entro il tempo limite o raggiungere un certo quantitativo di danni all’arredo urbano. Il tutto si svolgerà su quindici tracciati (tutti appartenenti a precedenti Asphalt) e sono presenti una serie di azioni che vi porteranno a guadagnare soldi per acquistare le auto sbloccate grazie alle stelle di cui parlavamo prima. La lunghezza delle derapate, le eliminazioni, i salti ed evitare di distruggere la macchina così da non pagare la riparazione, vi porteranno in tasca un discreto gruzzolo da spendere in automobili più costose. Sulla carta è un sistema che incoraggia il giocatore a guadagnare stelle e soldi sperimentando le azioni e le scorciatoie offerte dai tracciati. In verità, la bassa difficoltà del gioco e l’inconsistenza delle strade secondarie non riescono a supportare in maniera decente quanto descritto poco sopra.

Velocità di crocieraIl gameplay del gioco è davvero semplice e diretto, in pochi secondi sarete pieni padroni del mezzo aiutati, ovviamente, dalla natura prettamente arcade del titolo. Difatti prendere male una curva il più delle volte si tradurrà in un aggiustamento automatico della traiettoria, il famoso effetto rimbalzo, nonostante il tachimetro segni velocità pazzesche. Se vorrete rendere le cose leggermente più difficili, potrete sperimentare un sistema di controllo diverso impostando il cambio manuale col retro touch della console e la sterzata affidata al giroscopio. Vista la frenesia del gameplay, cambiare le marce in maniera autonoma può essere un problema mentre la guida tramite sensori di movimento non è affatto male anche se non precisa come avviene con lo stick analogico. Una volta in pista, però, emergono tutti i difetti della produzione Gameloft; come accennato in precedenza, il livello di difficoltà piuttosto basso renderà le sfide noiose e l’intelligenza artificiale deficitaria degli avversari completerà il disastroso quadro. Un’altra pecca piuttosto grossolana è rappresentata dal senso di velocità che le auto (non) trasmettono. La prima volta che si accumula il massimale di nitro, andando in modalità “adrenalina”, il tachimetro schizza in alto; peccato che, nonostante si possano sbloccare bolidi ben più potenti di quello iniziale, il senso di velocità rimane pressoché invariato come se fosse tarato su un determinato livello e non possa esser superato. Per quanto concerne la personalizzazione dell’auto va detto che, prima di ogni gara, potrete cambiare vettura, personalizzarla attraverso adesivi e nuovi colori, modificarla acquistando parti migliori in modo da incrementare le prestazioni sia nella manovrabilità sia nell’accumulo del nitro. Inoltre selezionando uno sponsor, questi vi darà diversi bonus, non solo per guadagnare più soldi, ma anche per migliorare le caratteristiche del mezzo a vostra disposizione. Il parco macchine vanta un discreto numero di vetture, quello che colpisce è sicuramente il nome delle licenze: Ferrari, Lamborghini, DeLorean, Mercedes, BMW e altre ancora. Dal punto di vista tecnico il gioco non splende per definizione: i tracciati sono piuttosto “vuoti” e i modelli poligonali delle auto non rendono giustizia alla potenza esprimibile da PS Vita; anche qui vale lo stesso discorso fatto per Ridge Racer : non è di certo il titolo con cui impressionare i vostri amici. La colonna sonora è anonima e la voce dello speaker a tratti irritante, il rombo dei motori non si distingue per una particolare cura, anzi, risulta difficile fare una distinzione tra quello di una Ferrari e quello di un’Audi.

– Modalità carriera lunga e diversificata

– Comparto tecnico arretrato

– Difficoltà quasi inesistente

– La brutta copia di un brand di successo

– Nessun nuovo tracciato

5.0

Asphalt Injection non raggiunge la sufficienza per vari motivi: un comparto tecnico mediocre, un livello di sfida molto basso e un gameplay all’inizio divertente ma che mostra evidenti limiti di concept dopo qualche ora di gioco. Senza contare le versioni per dispositivi mobile che costano infinitamente meno e offrono all’incirca gli stessi contenuti di questo porting per PS Vita, uno dei tanti titoli a “giovare” di un incomprensibile aumento a dir poco vertiginoso una volta uscito in versione retail. Anche in questo caso vi sconsigliamo fortemente l’acquisto del titolo, se avete un iPhone o un sistema Android potrete recuperare Asphalt 6: Adrenaline HD per soli 0,79 centesimi. Chi non dispone di tali mezzi farebbe meglio a dirottare i propri risparmi su prodotti qualitativamente migliori e, fortunatamente, la line up di PS Vita ne è ben fornita.

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