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Recensione

Alien Zone

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Avatar di Specialized

a cura di Specialized

Pubblicato il 21/01/2013 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Dead Space, Alien, Left 4 Dead, Alien Swarm. Chissà se lo sviluppatore Qinglong Zeng ha pensato a questi giochi (e film) mentre lavorava al suo titolo di esordio per iOS. Alien Zone è infatti un chiaro omaggio alla classica tradizione sci-fi horror fatta di corridoi bui, mostri raccapriccianti, basi spaziali infestate di creature aliene e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo, una volta avviato il gioco sul nostro iPad di terza generazione, si parte subito con la schermata principale per scegliere il livello da giocare, senza uno straccio di trama o di antefatto. Si sa solo che giochiamo nei panni di una bella soldatessa (forse una marine dello spazio?) dai capelli bianchi e lunghi, impegnata a liberare sedici stazioni spaziali dalla solita invasione di mostri assortiti. Di più non ci è dato sapere e una volta concluso un livello si torna al menù principale per selezionare la missione successiva. Tutto qua. 
Quando la mira aiuta 
Povertà narrativa a parte, Alien Zone può essere definito come una sorta di Diablo ancor più action e scatenato, o come una versione sci-fi di Left 4 Dead con visuale isometrica. Il gameplay è infatti improntato a un hack’n’slash molto essenziale e già visto mille volte anche in ambito iOS. Lo stick virtuale a sinistra serve per muoversi (la telecamera è fissa e non si può cambiare), mentre a destra troviamo le icone per fare fuoco, ricaricare l’arma, attivare uno scudo di protezione e lanciare una specie di “stun” che blocca per qualche secondo i nemici. In più c’è un’altro pulsante virtuale sopra lo stick per usare i medikit e ricaricare la barra della salute. Si impara davvero in un attimo a giocare ad Alien Zone e in pochi secondi si è già nel bel mezzo dell’azione, con mostri che spuntano da ogni dove e il pollice pigiato sull’icona di fuoco. Per fortuna la nostra eroina dello spazio è dotata di una mira automatica e quindi, anche quando siamo circondati dalle creature, basta fare fuoco per colpire i nemici che arrivano da destra, sinistra, fronte e retro, senza quindi indirizzare l’arma come si farebbe in un classico twin-stick shooter. Viste le orde di schifosissimi mostri che ci aspettano nei corridoi delle astronavi, e che richiamano appunto i tremendi assalti degli zombi di Left 4 Dead, un simile aiuto è ben accetto, ma non crediate di avere vita facile solo perchè il gioco mette a disposizione la mira automatica.
Shopping in versione spaziale
Visto che lo scudo, lo stun e i medikit solo impostati con un sistema di cooldown, bisogna attendere qualche secondo prima di utilizzarli di nuovo e ciò, nel bel mezzo di un assalto nemico tra corridoi stretti e vicoli ciechi, può fare la differenza tra la vita e la morte. In Alien Zone è insomma sconsigliato lanciarsi a capofitto nei livelli senza un minimo di attenzione. Se infatti è possibile scorgere in lontananza alcuni nemici e prepararsi quindi allo scontro, spesso i mostri arrivano in massa all’improvviso e in queste occasioni, oltre a indietreggiare il più possibile e a continuare a ricaricare l’arma, bisogna mantenere la calma e alternare il più possibile medikit, scudo e stun. Per fortuna i soldi e gli oggetti (armi, pezzi di armatura) lasciati cadere dai nemici uccisi aiutano a costruirsi un alter ego sempre più potente e corazzato. Possiamo accedere allo shop del gioco in qualsiasi momento e lo stesso vale per gli oggetti nell’inventario, che è possibile vendere all’istante. La scelta delle armi (solo fucili d’assalto in pratica) e delle armature non è delle più ampie, ma ci si può accontentare e volendo, a patto di riuscire a raccogliere abbastanza crediti, si può accedere alla sezione degli oggetti Rari e di quelli Leggendari. Alien Zone offre anche uno spazio per gli acquisti in app (da 0,89 a 4,49 euro), ma al momento della prova non è risultato funzionante e lo stesso vale per l’albero delle skill, che quando sarà attivo (speriamo presto) dovrebbe dare al gioco un connotato leggermente più ruolistico.
Il bello della ripetitività 
Giocare ad Alien Zone è divertente e aiuta a scaricare la tensione di una giornata staccando il cervello per qualche decina di minuti, a patto di non cercare elementi come varietà, trama e profondità. Presto infatti vagare per queste basi con i loro corridoi, le scale, le porte da sbloccare e i PNG con cui interagire e combattere, diventa piuttosto ripetitivo. Per di più le armi sembrano tutte identiche tra loro (a parte il livello di danno inflitto e i vari bonus) e gli stessi mostri, seppur abbastanza vari esteticamente, non offrono quasi mai attacchi particolari o tali da spingerci a qualche particolare tattica per combatterli. Eppure, se preso in piccole dosi, Alien Zone funziona, non è troppo difficile (a parte alcuni boss nei livelli finali) e mantiene quanto promesso. Inoltre, nonostante il mancato supporto al display Retina e un frame-rate incostante sul nostro iPad, vanta un comparto grafico di ottimo livello; modelli dettagliati, belle animazioni, creature ben fatte, effetti particellari riusciti. Per il futuro chiediamo solo l’attivazione delle skill, qualche mappa un po’ più esplorabile e soprattutto un arsenale più vario, magari con l’introduzione di granate, fucili al plasma e altre diavolerie tipiche di tanti hack’n’slash a sfondo sci-fi. Per ora però ci si può benissimo accontentare e il fatto che il gioco sia gratuito è la classica ciliegina sulla torta.       

– Gameplay ridotto all’osso ma contagioso

– Buon comparto grafico

– Controlli semplicissimi

– Pecca in varietà

– Elementi ruolistici appena accennati

– C’è ancora qualcosa da ottimizzare a livello di prestazioni

7.5

E’ sbucato fuori dal nulla questo Alien Zone e per di più si è rivelato un titolo divertente e consigliato a qualsiasi fan della tradizione fanta-horror. Sembra di giocare nelle location di Alien e Dead Space e la formula da hack’n’slash sfrenato è di quelle altamente contagiose, almeno per chi già si diletta nel genere. I limiti sono ancora diversi (arsenale limitato, ripetitività, scarsa interazione con l’ambiente, frame-rate un po’ problematico), ma alla fine Alien Zone è il classico gioco da cui si fa fatica a staccarsi e, con futuri aggiornamenti, potrebbe diventare ancor più completo, vario e profondo. Noi lo speriamo vivamente.

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