PewDiePie si lascia scappare un'esclamazione razzista, gli autori di Firewatch non ci stanno

Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Nuovi guai per PewDiePie, lo YouTuber più ricco e più famoso del mondo, che qualche mese fa aveva fatto parlare di sé per la questione del video in cui venivano mostrati due uomini armati di un cartello antisemita, che gli era costata delle partnership importantissime. Questa volta, nel corso di una diretta dedicata a PlayerUnknown’s Battlegrounds, lo streamer—il cui vero nome è Felix Kjellberg—si è lasciato scappare un’esclamazione razzista. La sequenza del suo video è stata catturata e pubblicata a questo link, ma vi segnaliamo che non è consigliabile ascoltarla ad alto volume in ufficio, causa linguaggio scurrile. Mentre la polemica sta impazzando sul web, anche considerando che sono molti i giovanissimi che seguono il canale di Felix, è stato Sean Vanaman, creatore di Firewatch per il team Campo Santo, a farsi sentire più forte di tutti. Sul suo profilo Twitter, lo sviluppatore ha attaccato senza mezzi termini lo streamer, dichiarando che il team non vuole più che si mostri sul canale giocando i suoi titoli, né quelli già pubblicati né le future release.«Abbiamo deciso di avviare le procedure DMCA per chiedere di mandare offline tutti i contenuti di PewDiePie a tema Firewatch e per quelli relativi a qualsiasi futuro nostro videogioco» scrive Vanaman sul suo profilo. «C’è un certo margine di libertà che devi concedere al mondo di Internet, quando ogni mattina ti svegli e realizzi videogiochi. Ma c’è anche un punto di rottura. Mi sono rotto di questo bambino che continua ad avere infinite possibilità di fare soldi grazie al nostro lavoro. È molto peggio di qualsiasi razzista che rimane chiuso solo nella sua stanzetta, perché parliamo di una persona che diffonde spazzatura che non fa altro che creare danni a quest’industria.»Vanaman ha anche precisato che, sebbene i Let’s Play e gli streaming di gameplay vadano tutti contro i diritti d’autore, le compagnie li accettano perché portano pubblicità e visibilità ai videogiochi. Questo, ovviamente, quando si tratta di visibilità positiva. La sua, insomma, non è una crociata contro tutti gli streamer, ma che vuole colpire specificamente PewDiePie per la leggerezza con cui si serve di un determinato linguaggio. Ecco perché ha deciso di avviare la procedura DMCA, che normalmente si occupa proprio di violazione dei copyright. «Amo gli streamer, li guardo tutti i giorni e abbiamo anche inviato loro oltre 3.000 chiavi di Firewatch» ha voluto aggiungere il co-fondatore di Campo Santo. «La libertà di pensiero è anche la libertà di agire penalmente. I suoi stream non sono dei commentary, si tratta solo di una crescita pubblicitaria per il suo brand. Se il nostro gioco è sul suo canale significa che noi lo stiamo supportando. Spero che anche altri sviluppatori, alcuni dei quali—molto più grandi e importanti di noi—contatterò io stesso, decidano di tagliare i contenuti realizzati da lui, quelli che lo hanno fatto diventare un milionario» ha concluso Vanaman.Effettivamente, c’è da dire che poche ore dopo i suoi tweet i video a tema Firewatch sono stati rimossi dal canale di PewDiePie. Attendiamo ora di scoprire chi deciderà di sposare la causa dello sviluppatore e se PewDiePie deciderà di fornire una video risposta alla diatriba. Intanto, sul web, il popolo si è già diviso tra chi ritiene la misura di Vanaman eccessiva e chi lo incoraggia a proseguire la sua battaglia.Vedremo come si concluderà la vicenda.Fonte: Polygon