Xbox Series S diventa un caso? Dopo Baldur's Gate 3, anche un altro gioco avrà dei "limiti"

Adesso Xbox Series S potrebbe davvero diventare un caso: dopo Baldur's Gate 3, anche il nuovo gioco di Naruto farà una rinuncia importante.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

L'attenzione nei confronti di Xbox Series S non è mai stata così elevata come nelle ultime ore: fin dal lancio erano emerse discussioni riguardo le sue effettive caratteristiche tecniche, che impedirebbero agli sviluppatori di utilizzare al massimo l'ultima generazione videoludica.

Non è infatti un segreto che diversi sviluppatori abbiano manifestato il malcontento per l'obbligo di far funzionare i giochi su entrambe le console Xbox, arrivando anche a chiedere di rimuoverlo per poter lavorare con maggiori libertà.

Richieste, naturalmente, respinte al mittente da Microsoft, ma nelle ultime ore sono arrivate delle aperture che potrebbero far preoccupare i fan della console next-gen: se prima dovevano essere garantite le stesse identiche prestazioni, adesso per la prima volta si comincia a parlare di feature assenti dalle edizioni Xbox Series S (la trovate in sconto su Amazon).

Ci riferiamo naturalmente a Baldur's Gate 3: l'arrivo del fenomeno del momento su Xbox è stato infatti confermato entro la fine dell'anno. Con una differenza da non sottovalutare: la versione Xbox Series S non avrà la co-op in split-screen.

Un limite che secondo molti fan potrebbe fare da apripista a versioni "monche" per Xbox Series S, o quantomeno con forti limitazioni rispetto alle controparti più potenti.

Ed effettivamente, come segnalato da IGN US, sembra proprio che si stia andando in questa direzione: Bandai Namco ha infatti annunciato che Naruto x Boruto Ultimate Ninja Storm Connections girerà a 60FPS su Xbox Series X, mentre su Series S ci si dovrà accontentare dei 30FPS.

Fin qui il tutto appare quasi una "normalità", se non fosse per un'ulteriore modifica che gli sviluppatori hanno implementato: i giocatori su Series X potranno infatti scegliere di non affrontare gli utenti su Xbox Series S, così da non dover sottostare al limite dei 60FPS. In caso contrario, il framerate sarebbe dimezzato anche sulle console next-gen.

Lo stesso procedimento può essere adottato in caso di matchmaking con le versioni PS4, ma resta il fatto che gli utenti su Series S potrebbero essere puniti accedendo a tutti gli effetti non solo a una versione più limitata dello stesso picchiaduro, ma senza nemmeno scontrarsi con chi dovrebbe far parte della stessa "famiglia" di console.

Insomma, per Phil Spencer l'hardware non deve «essere un limite» in tal senso, eppure gli ultimi sviluppi potrebbero lasciare intendere che il futuro dei videogiochi su Xbox Series S potrebbe includere altri piccoli compromessi difficili da accettare. Non possiamo ovviamente che augurarci che si tratti solo di piccole eccezioni e che non si tratti di una nuova "normalità".