Xbox e la sua lotta disperata per avere il via libera dell'acquisizione di Activision Blizzard costerà cara a Microsoft, che ora deve difendersi anche dall'antitrust tedesco.
La strada per infoltire Xbox Game Pass e la sua libreria (che potete scoprire abbonandovi tramite Amazon) è stata stoppata da numerosi enti regolatori.
La stessa Microsoft, fino a questo momento sempre politicamente corretta e moderata, di recente ha cominciato a lasciarsi andare a dichiarazioni importanti.
Quando sembrava che le cose per Xbox potessero cominciare ad andare per il verso giusto, ecco che arriva un nuovo contendente.
Come riporta PlayStation Lifestyle, infatti, Microsoft è stata indagata dall'autorità antitrust tedesca, chiamata Federal Cartel Office (o Bundeskartellamt), sul suo potere di mercato nella tecnologia e nei giochi.
Nel caso l'ente regolatore dichiarasse che l'azienda statunitense sia una società "di fondamentale importanza per la concorrenza tra i mercati", potrebbe imporre su Microsoft dei regolamenti speciali che impediranno pratiche anticoncorrenziali.
Ovviamente la Casa di Redmond ha dalla sua prodotti ben più forti di Xbox, e da molti più anni. Proprio a questi si riferisce Andreas Mundt, presidente dell'FCO:
«Con Windows e i suoi prodotti Office, Microsoft ha una posizione di lunga data e molto forte per quanto riguarda i sistemi operativi e i software per ufficio. Inoltre, Microsoft è attiva anche in altre aree, tra cui i giochi con la sua Xbox, il networking lavorativo con il suo servizio LinkedIn o ricerca su internet con il suo motore di ricerca Bing.»
Nel 2022, l'FCO aveva già avviato delle indagini su Google, Meta e Amazon, con quest'ultima in particolare che ha tentato anche di presentare ricorso contro le decisioni prese dall'ente.
Non c'è dubbio che le recenti vicende legate ad Activision Blizzard abbiano sollevato delle attenzioni già alte da parte degli enti regolatori internazionali.
Intanto Xbox Game Pass rimane uno dei punti focali delle attenzioni degli enti, con il suo grandissimo catalogo che però non cambierà in alcun modo il mercato.