La storia di Wuchang: Fallen Feathers (qui la nostra recensione) offre uno spaccato delle tensioni culturali e politiche che attraversano oggi l’industria videoludica, mostrando come la rappresentazione del passato possa scatenare conseguenze inaspettate.
Il soulslike dello studio cinese Leenzee ha vissuto una settimana turbolenta, trasformando un aggiornamento di routine in un caso emblematico dei conflitti che nascono quando gli sviluppatori cercano di bilanciare pressioni interne ed esigenze del mercato globale.
Le critiche sono nate dalla rappresentazione della dinastia Ming: secondo parte del pubblico cinese, il gioco non condannava in modo esplicito la successiva dinastia Qing, scelta percepita come storicamente scorretta o irrispettosa. Una reazione difficile da comprendere fuori dalla Cina, ma che ricorda i dibattiti americani sulle questioni razziali e la memoria storica.
Il team ha reagito con l’aggiornamento 1.5, che ha stravolto sia gameplay che narrativa. Alcuni boss sono diventati imbattibili, molti nemici ora si limitano a “stancarsi” invece di morire, e diversi personaggi ostili sono stati trasformati in alleati. Il numero di avversari attivi in combattimento è stato ridotto in modo drastico, alterando profondamente l’esperienza originale.
Se in patria l’obiettivo era placare le critiche, all’estero la modifica ha scatenato un’ondata di proteste. Già penalizzato da problemi di performance su PC, il gioco ha subito una campagna di review bombing su Steam da parte di chi si è sentito privato della versione originale.
La comunità non è rimasta a guardare. Il modder DarkmoonBlade ha pubblicato su NexusMods la Rollback censorship patch, che ripristina la versione 1.4 del gioco con il sistema di combattimento e la narrativa originari. L’installazione richiede di disabilitare gli aggiornamenti automatici e avviare il titolo tramite l’eseguibile, ma nonostante la procedura macchinosa la patch ha avuto ampia diffusione.
L’impatto reale della vicenda appare più sfumato. Secondo i dati di Steam, il calo dei giocatori simultanei segue un trend naturale iniziato prima della patch controversa. Dopo il picco di 131.000 utenti a fine luglio, Wuchang si è stabilizzato intorno ai 16.000, senza crolli anomali.
Un destino comune a molti soulslike, incapaci di mantenere nel tempo i livelli di fenomeni come Black Myth: Wukong (anche in questo caso ecco la nostra recensione), capace di raggiungere 2,4 milioni di giocatori simultanei nell’agosto 2024 e poi assestarsi sui 40.000.
La parabola di Wuchang: Fallen Feathers resta così un esempio emblematico delle sfide che attendono i developer quando storia, politica e intrattenimento finiscono per intrecciarsi.