Esattamente cinque anni fa, il 19 giugno 2020, The Last of Us Parte II debuttava su PlayStation 4, portando con sé un'ondata di emozioni, polemiche e riconoscimenti che ancora oggi fanno discutere la community.
A metà tra capolavoro e provocazione, il gioco sviluppato da Naughty Dog (che trovate ancora su Amazon) è diventato uno dei titoli più divisivi e chiacchierati dell’intera generazione videoludica.
Sequel diretto dell'acclamato The Last of Us del 2013, il secondo capitolo ha alzato l’asticella narrativa e tecnica, spingendo il giocatore in un viaggio doloroso e viscerale all’interno della spirale di vendetta di Ellie e del nuovo personaggio Abby.
Una storia cruda e spietata, che ha colpito forte tanto quanto ha fatto discutere, spaccando in due la fanbase.
Nonostante le critiche – legate soprattutto ad alcune scelte narrative e alla costruzione dei personaggi – The Last of Us Parte II ha collezionato numerosi premi, tra cui 11 statuette ai The Game Awards 2020, diventando il gioco più premiato nella storia dell’evento.
Nel tempo è arrivata anche una versione Remastered per PS5, pubblicata nel gennaio 2024, che ha introdotto la modalità roguelike Senza Ritorno e miglioramenti tecnici degni dell’hardware di nuova generazione.
Oggi, a distanza di un lustro, il titolo continua a far parlare di sé, complice anche il successo della serie TV targata HBO e i continui rumor su un possibile The Last of Us Parte III.
Insomma, cinque anni dopo, The Last of Us Parte II è più che mai attuale: simbolo di un medium che vuole raccontare storie difficili, anche a costo di spaccare in due il pubblico. E se oggi qualcuno decide di rigiocarlo, è perché sa che da lì non si esce indenni.
Restando in tema, Neil Druckmann ha ammesso giorni fa che c'è già un altro gioco in sviluppo non ancora annunciato (qui i dettagli).