Ciò che è successo intorno a Dragon Age the Veilguard non lo dimenticheremo facilmente, per vari motivi, e non lo farà nemmeno Alix Wilton Regan.
L'attrice, voce dell'inquisitrice protagonista di Dragon Age Inquisition, ha espresso senza mezzi termini la sua frustrazione per la campagna di critica preventiva che ha danneggiato la ricezione dell'ultimo capitolo della saga di BioWare (in cui compare, anche se in un ruolo marginale).
In un'intervista rilasciata a IGN US, l'attrice ha condiviso il suo punto di vista sulla questione, rivelando di essere rimasta profondamente colpita dal contrasto tra le recensioni generalmente positive della critica specializzata e la reazione divisiva del pubblico, culminata in un vero e proprio fenomeno di review bombing.
Storia che sapete perché abbiamo raccontato, comprese le reazioni del pubblico schierato dell'alt-right che ha attaccato Dragon Age the Veilguard per ragioni unicamente politiche a contrasto della presunta agenda woke promossa BioWare.
«Mi sento assolutamente devastata per BioWare come studio, per le reazioni così contrastanti che hanno ricevuto», ha dichiarato Wilton Regan durante l'intervista, nella quale ha discusso anche dei suoi numerosi ruoli iconici nel mondo dei videogiochi: «Personalmente, ritengo che fosse un gioco davvero solido. Era semplicemente BioWare che faceva ciò che sa fare meglio, essere BioWare.»
In ogni caso, Veilguard ha fallito anche per motivi meramente videoludici, visto che è stato giudicato mancante nella sua struttura di gioco di ruolo e in particolare per il valore poco accattivante della sceneggiatura. Dragon Age the Veilguard non è stato giocato nemmeno gratis, quando è stato messo nel catalogo dei giochi gratis di PlayStation Plus, per intenderci.
Relativamente alla ricezione del gioco, Regan ha dichiarato quella che secondo lei è la causa principale della reazione negativa:
«Credo che molte persone volessero vedere fallire il gioco, o volessero vedere fallire BioWare, o perché sono semplicemente persone malintenzionate su Internet. Ce ne sono purtroppo molte, come abbiamo scoperto.»
Non si può dare torto all'attrice. Sebbene Veilguard non sia un gioco di ruolo all'altezza del nome della saga che porta, è evidente che intorno all'ultimo Dragon Age c'è stata una campagna denigratoria che è cominciata ben prima che i giocatori abbiano potuto metterci le mani sopra.
Pensiero che condivide anche Regan e che spiegato nell'intervista:
«Le persone attaccavano il gioco prima ancora che fosse rilasciato. È ridicolo. Come puoi giudicare un gioco, un libro, un film o una serie TV prima che venga effettivamente pubblicato? Non puoi. È una posizione completamente idiota da assumere.»
Combatto da anni contro i lettori che vogliono fare le recensioni delle recensioni, sindacando voti e giudizi ancora prima di aver scoperto com'è fatto il menu iniziale del gioco preferito che hanno comprato in preordine a prezzo pieno, quindi capisco bene il sentimento di frustrazione che prova l'attrice pensando all'esito di Dragon Age the Veilguard.
I detrattori saranno contenti in ogni caso perché, come svela un ex-BioWare, sembra che Dragon Age sia destinato a scomparire per sempre in favore di Mass Effect, che è la saga BioWare ed Electronic Arts preferiscono.