La battaglia legale che ha visto protagonista Fntastic, lo studio di sviluppo dietro al disastroso videogioco The Day Before, si è conclusa con una sconfitta che suona come una sentenza definitiva sulla qualità del loro prodotto.
Il titolo attirò inizialmente l'attenzione per diverse presunte somiglianze con la saga di The Last of Us (che trovate invece su Amazon), ma il prodotto finale si dimostrò uno dei peggiori videogiochi mai visti sul mercato, rilasciato in condizioni incomplete e scatenando non poche perplessità da parte del pubblico e della stampa specializzata.
Come riportato da 80 Level, il tribunale ha respinto la causa intentata dagli sviluppatori contro la testata locale Yakutia.Info, stabilendo che non erano stati gli articoli negativi a danneggiare la reputazione dello studio, bensì la pessima qualità del gioco stesso rilasciato in condizioni incomplete.
La vicenda giudiziaria aveva preso il via quando Fntastic aveva deciso di citare in giudizio il piccolo outlet russo per aver utilizzato il termine "truffa" per descrivere The Day Before e per aver riportato una citazione da un video YouTube di terze parti che suggeriva come alcune meccaniche di gioco fossero state "prese in prestito", per così dire, da altri titoli.
Lo studio aveva inizialmente richiesto la rimozione degli articoli e delle scuse pubbliche, minacciando azioni legali in caso di rifiuto, ma la redazione di Yakutia.Info aveva però risposto con fermezza, rifiutando categoricamente le richieste e considerandole una violazione della libertà di stampa.
Questa posizione si è rivelata vincente quando la giudice Valentina Terskikh ha emesso la sentenza di rigetto, stabilendo che The Day Before aveva autonomamente compromesso l'immagine dei suoi creatori attraverso un rilascio prematuro e inadeguato, e per colpa della stampa o dei content creator come invece sostenuto da Fntastic.
L'analisi linguistica che ha smontato le accuse
Secondo l'avvocato difensore Vitaly Obedin, il processo si è concentrato principalmente su un'analisi linguistica approfondita degli articoli pubblicati dalla testata.
La difesa ha dimostrato con successo che la rappresentazione negativa di Fntastic era giustificata dalle condizioni disastrose in cui versava il gioco al momento del lancio.
«Un giornalista ha il diritto di esprimere la propria opinione su frodi, disinformazione o violazioni della legge»
La redazione ha presentato in tribunale argomenti convincenti che confermavano la validità delle loro critiche. Tra le prove addotte figuravano le stesse ammissioni ufficiali di errori da parte di Fntastic, l'utilizzo documentato di software di terze parti e numerose recensioni di giocatori insoddisfatti che accusavano l'azienda di disonestà e di aver fuorviato il pubblico.
Un aspetto particolarmente interessante della vicenda riguarda la scelta strategica di Fntastic di prendere di mira specificamente una piccola testata, ignorando le innumerevoli altre pubblicazioni e personalità del web che avevano utilizzato termini ben più coloriti per descrivere The Day Before come una truffa.
Secondo l'analisi dell'avvocato e della redazione, questa decisione potrebbe essere stata motivata dalla speranza di ottenere una sentenza favorevole da utilizzare come precedente in future dispute con altri giornalisti e blogger: fortunatamente, mi permetto di aggiungere, il buon senso del tribunale ha impedito che ciò potesse accadere e preservato la libertà di stampa.
La sentenza resta comunque un precedente significativo nel panorama del giornalismo videoludico, anche se non quello in cui speravano gli sviluppatori: è stato infatti confermato il diritto dei media di esprimere giudizi critici severi, quando supportati da evidenze concrete sulla qualità scadente dei prodotti recensiti.
Speriamo che questa possa davvero essere l'ultima volta che ci toccherà parlare di The Day Before, anche se recentemente i suoi sviluppatori sono tornati con altri progetti discutibili.