La decisione di Electronic Arts di ribattezzare ufficialmente Criterion come "Criterion Games – A Battlefield Studio" rappresenta molto più di un semplice cambio di nome: è la conferma definitiva di una strategia aziendale che segna probabilmente la fine di un'era per il franchise Need for Speed.
Dopo anni di voci di corridoio e speculazioni, il colosso videoludico ha scelto di riposizionare completamente uno dei suoi studi più storici, trasformandolo in un pilastro del progetto Battlefield 6 e per il futuro stesso della saga sparatutto.
Oggi quattro studi compongono ora la divisione specializzata di Battlefield: DICE, Motive, Ripple Effect e, appunto, Criterion, tutti uniti sotto l'obiettivo comune di sviluppare l'ultimo attesissimo capitolo della saga.
La conferma è arrivata direttamente dal sito ufficiale di Criterion Games, con lo studio che ha confermato la svolta come studio di supporto della saga sparatutto (via Tech4Gamers). Una mossa strategica non solo ridefinisce il futuro del team, ma getta ombre inquietanti sul destino di una delle serie automobilistiche più iconiche del gaming.
Il franchise Need for Speed ha attraversato un periodo particolarmente turbolento nell'ultimo decennio, con titoli che hanno faticato a conquistare il favore della critica e del pubblico: anche Need For Speed Unbound, l'ultimo capitolo della saga, non è riuscito a soddisfare le aspettative dei fan più fedeli, alimentando ulteriormente i dubbi sulla sostenibilità commerciale del marchio (se volete dargli fiducia, lo trovate su Amazon).
La comunità di appassionati di Need for Speed ha reagito con profonda delusione alla notizia del rebranding: molti fan vedono in questa decisione la conferma dei loro peggiori timori riguardo al futuro della serie e, alla luce degli ultimi precedenti sviluppi, è difficile non dar loro ragione.
Restano aperte diverse possibilità per il futuro di Need for Speed, anche se nessuna appare particolarmente incoraggiante per i fan della serie: EA potrebbe decidere di affidare lo sviluppo a un nuovo studio interno, creare una partnership con team esterni, oppure lasciare il franchise in stato di ibernazione indefinita.
Un'ulteriore ipotesi balzata nelle scorse ore di un trasferimento a Codemasters, altro studio sotto l'ombrello EA specializzato in giochi di corse, allo stato attuale ci sembra invece improbabile, considerando l'impegno totale del team britannico sulla serie Formula 1.
Il destino di Need for Speed resta quindi appeso a un filo, in attesa che Electronic Arts chiarisca definitivamente le proprie intenzioni per una delle serie più amate dai videogiocatori di tutto il mondo. Tuttavia, non vi nascondiamo che le speranze di vedere un nuovo capitolo ormai sembrano davvero appese a un lumicino: per la storica serie racing potrebbe davvero essere finita qui.