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Pro
- Level design che fa scuola.
- Direzione artistica encomiabile.
- Combat system ben stratificato.
- Una lettera d'amore alla serie.
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Contro
- Sporadici episodi di input lag.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Lizardcube, SEGA
- Produttore: SEGA
- Piattaforme: PC , SWITCH , PS5 , XSX
- Generi: Azione , Platform
- Data di uscita: 29 agosto 2025
Il nome di Joe Musashi potrebbe non dire molto a tantissimi giocatori li fuori, così come il sapere che sta per arrivare un nuovo capitolo di Shinobi, per quanto sarà in grado di bagnare di malinconia gli occhi dei giocatori più “navigati”, lascerà indifferente moltissime persone.
Eppure, Shinobi: Art of Vengeance, è il tredicesimo gioco (escludendo il peculiare Alek Kidd in Shinobi World) di una delle saghe più longeve, e storiche, di SEGA, la quale ha vissuto la sua epoca d’oro durante quella Golden Age videoludica fatta di cabinati scrostati e e console a 8, e 16, bit che impedivano a migliaia di madri in tutto il mondo, di poter guardare in pace la propria trasmissione televisiva preferita.
Joe Musashi, però, come tantissimi altri personaggi videoludici divenuti vere e proprie “icone-pop” negli anni 80 e 90, per quanto sempre presente nel roster di SEGA, poco a poco perse il suo posto sul palco e, come Alex Kidd, finì per diventare una leggenda del passato.
Un acquerello di vendetta
È vero, la serie di Shinobi, almeno fino al 2011, non è mai sparita dalle scene, ma è indubbio che la sua rilevanza nella vita dei giocatori si sia ridotta drasticamente rispetto a quando, con le sue prime tre iterazioni, riusciva a far consumare intere “tasche di gettoni” a migliaia di adolescenti.
Qualcosa, però, è cambiato. O meglio, è SEGA a essere cambiata e ad aver realizzato di avere nel suo portfolio decine di proprietà intellettuali con ancora tantissimo da dire, se degnamente valorizzate.
Ecco, quindi, che in quell'ondata di IP che l'azienda annunciò di voler rivalorizzare qualche tempo fa, è spuntato anche il nome di Shinobi, che per l'occasione è stato affidato alle sapienti mani di LizardCube (già autori dell'ottimo Streets Of Rage 4 di cui trovate qua la nostra recensione) per riportare nelle mani di vecchi, e nuovi giocatori, una delle serie più iconiche dell'azienda.
Il risultato finale, ve lo anticipo subito, è una produzione di altissimo livello, capace di mescolare la formula originale dei primi tre capitoli di Shinobi a tutte quelle dinamiche che risultano necessarie in un hack 'n slash moderno. Il tutto adornato da una direzione artistica incredibilmente ispirata.
Motivo per il quale decide di sterminare completamente il clan di Joe, mettendo a ferro e fuoco il suo villaggio, trasformando quasi tutta la popolazione in statue di pietra e dichiarando debellati i leggendari difensori della pace.
Qualcosa però non va secondo i suoi piani, visto che Joe riesce a sopravvivere all'attacco e, dopo aver lasciato sua moglie in compagnia della sua fedele allieva, si lancia a perdifiato in un viaggio di vendetta costellato di assassini all’arma bianca ed ettolitri di sangue.
Un incipit narrativo molto semplice, che si discosta di poco da quanto visto nello storico passato della serie, ma che si rivela perfetto per giustificare un viaggio che alternerà i canonici paesaggi rurali, tipici del Giappone feudale, a quelle ambientazioni futuristiche, ricolme di droidi e trappole mortali, che da sempre contraddistinguono la serie.
Il risultato finale è un corposo numero di livelli, contraddistinti da mappe ampie, elevata rigiocabilità, tantissimi segreti da scovare e un level design che fa scuola per il genere.
Le fondamenta di Art of Vengenace rimangono quelle a cui ci ha abituato la serie: andare dal punto A al punto B di ogni livello, eliminando ogni minaccia che si para sul cammino di Joe, ma la messa in scena di LizardCube è esattamente quello che serviva a questa storica IP per allinearsi alle esigenze dei giocatori attuali.
Il nuovo Shinobi è un hack 'n slash frenetico e caratterizzato da numerose meccaniche semplici ed efficaci. Joe, di base, può sventare ogni minaccia affidandosi solo alla offensive leggere e pesanti della sua spada (i Kunai sostituiscono gli Shuriken in questo capitolo e hanno un ruolo più di supporto), ma il combat system messo in piedi da LizardCube spinge subito forte sull'acceleratore, proponendo tutta una serie di stratificazioni che si erigono su questa basica formula, rendendo Art Of Vengeance un hack 'n slash facile da apprendere ma complesso da padroneggiare.
Combo aeree, arti mistiche, schivate, contrattacchi, colpi caricati, decine di abilità da sbloccare e le immancabili tecniche NInjitsu (prese di peso dallo splendido Shinobi III di cui potete trovare una chicca su Amazon) pensate per debellare decine di avversari in un colpo solo.
A questo si aggiungono le inedite esecuzioni che, per essere eseguite, richiederanno di indebolire prima le difese nemiche, per poi giustiziarli rapidamente per ottenere ricompense maggiori.
Un combat system così corposo, unito all'ottima varietà di nemici (e alla loro massiccia presenza su schermo nelle fasi avanzate dell'avventura) presenti nel titolo, riesce a garantire una costante danza di morte che, per tutta la durata dell'avventura, non tende mai ad annoiare, spronando il giocatore a migliorarsi costantemente, fendente dopo fendente.
A tutto questo, infine, si aggiunge un sistema di amuleti e power-up che permettono di creare il proprio stile di gioco, o di adattarlo di volta in volta in base al livello in cui ci si troverà, espandendo ulteriormente il ventaglio di approcci messo nelle mani dei giocatori.
Quindi siamo di fronte a un combat system perfetto? Purtroppo no, perché per quanto appagante sotto praticamente ogni punto di vista, ho vissuto alcuni episodi di input lag che si sono trasformati in animazioni d'attacco che rifiutano di interrompersi, lasciando Joe esposto alle offensive nemiche, e sezioni platform fallite rovinosamente per un comando entrato in leggero ritardo.
Non chiamatelo metroidvania
Come vi anticipavo, il level design di Art Of Vengeance, potrebbe dare lezioni a molti altri esponenti dello stesso genere e il motivo è molto semplice: sperimenta senza strafare.
La struttura di ogni livello è sempre molto lineare (al netto di un'ovvia verticalità necessaria per offrire la giusta varietà), ma allo stesso tempo riesce a innestare al suo interno una manciata di intuizioni del genere metroidvania, per garantire quel giusto tasso di esplorazione, e backtracking, capace di rendere molto più longeva l'esperienza.
Il nuovo Shinobi non è "monomappa" ma suddiviso in canonici livelli, i quali propongono delle mappe corpose, sempre diverse, e che offrono tantissimi segreti da scovare esplorandole a dovere.
Con il progredire dell'avventura, Joe otterrà delle nuove abilità che gli permetteranno di accedere ad aree inaccessibili prima, spronando quindi a ritornare sui propri passi per ottenere il 100% di completamento in ogni livello.
Un completamento che richiederà sia di portare a termine combattimenti decisamente ardui (ma mai sleali), sia di esplorare in lungo e in largo ogni livello, facendo emergere enigmi ambientali, percorsi nascosti e delle sezioni platform incredibilmente ispirate e dannatamente appaganti da portare a termine, soprattutto considerando lo splendido moveset a disposizione di Joe.
Shinobi, però, non poteva abbandonare la sua "natura arcade", ecco quindi che ogni volta che si ritornerà in un livello precedentemente completato, si potrà accedere alla modalità arcade.
Niente power-up, storia ridotta ai minimi termini e l'immancabile punteggio come in sala giochi, si mescolano nella ricetta perfetta per far felici gli amanti dei cabinati e della saga originale.
Ma il bello è che Art of Vengenace non si ferma qui. LizardCube ha voluto stilare una vera e propria lettera d'amore ai fan della saga, celebrando tutte quelle situazioni che la resero celebre in tutto il mondo, aspettatevi quindi una marea di citazioni, sorprese e easter egg atte a far scendere una lacrimuccia a chi quegli anni li ha vissuti in prima persona.
Un Giappone ammaliante
Prima di chiudere è necessario spendere due parole sul comparto artistico di Shinobi: Art of Vengeance, visto che Lizard Cube ha realizzato una vera e propria opera d'arte in movimento.
Interamente disegnato a mano in ogni suo aspetto, il titolo è una vera e propria goduria per gli occhi. Ogni livello è drasticamente diverso dal predecessore, ben caratterizzato, con ambientazioni dettagliatissime e incredibilmente curate a fare da armonioso sfondo alla brutalità che si consuma sulla scena.
È onestamente impossibile non rimanere affascinati dalla festa delle lanterne, dai rigogliosi campi in fiore nel quale Yamato (il cane ninja di Joe) correrà a perdifiato o dai continui rimandi all'arte tradizionale giapponese.
Art of Vengenance è una gioia per gli occhi, capace di mescolare la tradizione artistica della saga, a quella cifra stilistica che si vorrebbe vedere sempre di più dei titoli in due dimensioni odierni. Il tutto con delle performance sempre impeccabili.