Niente novità su GOW Ragnarok, quindi qualcuno invia foto esplicite per molestare le sviluppatrici

L'autrice delle sequenze filmate di God of War: Ragnarok ha segnalato le molestie ricevute online da presunti "fan" di Santa Monica.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

A quanto pare, un requisito divenuto fondamentale per sopravvivere a quest'epoca essendo un autore di videogiochi è avere una capacità sovrumana di saltellare tra i comportamenti tossici delle persone online. Ne abbiamo parlato proprio poche ore fa, quando Ron Gilbert ha deciso di chiudere i commenti sul suo blog e non fornire più aggiornamenti su Return to Monkey Island in seguito agli insulti ricevuti. E purtroppo ne parliamo di nuovo perché una sviluppatrice di God of War: Ragnarok, al lavoro per Sony Santa Monica, ha segnalato di aver ricevuto molestie online da qualche "fan" che sperava di scucirle la data d'uscita del gioco.

Il lato surreale è il come questi fosse convinto di poterle estorcere le informazioni: inviandole, ovviamente senza chiedere nessun consenso, una foto esplicita dei suoi genitali. La situazione è ampiamente sfuggita di mano e la sviluppatrice Estelle Tigani, produttrice per le sequenze animate del gioco, non ha mancato di farlo notare:

«Un consiglio utile: inviarmi delle foto del ca**o chiedendomi quale sarà la data d'uscita di God of War: Ragnarok non mi spingerà, in effetti, a rivelare la data d'uscita.

Alle persone che lo stanno facendo: quando mai questa cosa ha funzionato?».

Al suo messaggio segue l'appropriata gif animata che invita a piantarla e farsi aiutare da chi di dovere.

Alla segnalazione della sviluppatrice ha fatto seguito anche Cory Barlog, director del primo God of War, che solo questo pomeriggio aveva chiesto un po' di pazienza per gli annunci sul ritorno di Kratos.

Nel suo intervento, il director non le manda a dire e si sfoga contro la parte tossica della community, che sta dando il peggio di sé con particolare impegno, in queste ore:

«Mi prendete per il cu*o, caz*o? Non posso credere di doverlo dire, ma non mandate delle fot*ute foto del ca**o a NESSUNO di questo team, ma nemmeno a nessun altro dell'industria in realtà. Si stanno facendo il cu*o per creare qualcosa che possiate godervi. Abbiate un po' di ca**o di rispetto».

Poco da aggiungere al commento di Barlog, già piuttosto chiaro di suo. I comportamenti in oggetto sono purtroppo solo gli ultimi di una lunga serie che mette parecchio in imbarazzo la parte sana della community: basti rispolverare il caso di The Last of Us - Part II, tra sviluppatori minacciati e doppiatrici costrette a oscurarsi dai social per l'odio ricevuto da alcuni elementi.

Accadde qualcosa di simile dopo le polemiche per il lancio disastroso di Cyberpunk 2077 su console di vecchia generazione, con alcuni membri di CD Projekt RED che dovettero rimuovere i loro profili online per smettere di ricevere insulti e minacce nei loro messaggi privati.

Aspettiamo con pazienza novità sul gioco, che arriveranno quando sarà il momento e il titolo sarà pronto. E, in attesa di quel momento, sarebbe il caso di non mandare, con incomprensibili slanci di autostima e poco rispetto per se stessi e gli altri, foto esplicite di qualsivoglia tipologia per molestare gli sviluppatori – o chiunque.