Metro Exodus era nato completamente open world

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a cura di Paolo Sirio

Nell’ultimo numero di Game Informer, 4A Games ha fornito alcuni retroscena interessanti circa lo sviluppo di Metro Exodus, terzo capitolo dell’appassionante serie FPS.Il gioco, che com’è noto avrà aree esplorabili molto più grandi rispetto a 2033 e Last Light, era infatti nato completamente open world, prima di essere rivisitato per includere una linearità maggiormente vicina ai canoni del franchise.La software house ucraina, spostatasi di recente a Malta, era stanca di produzioni lineari ma ha capito, dopo aver sperimentato con i mondi aperti, che Exodus non sarebbe stato un vero Metro così com’era nato.È così che sono state implementate ampie aree sandbox in un contesto di progressione lineare, dove i giocatori possono viaggiare verso diversi posti della Russia post-apocalittica usando un treno (l’Aurora).“È stato difficile trovare un equilibrio, ma penso che ci siamo riusciti”, ha spiegato al riguardo il creative director Andrew Prokhorov, aggiungendo di essersi ispirato nel processo alla saga di STALKER.Metro Exodus sarà disponibile nel corso dell’autunno. Fonte: GamingBolt

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