Lo sviluppo di Death Stranding 2 è stato più complicato del previsto: Kojima Productions si è trovata infatti nel pieno della pandemia, rendendo molto più difficile per lo staff riuscire a lavorare a stretto contatto.
Il director ha già ammesso che se non fosse stato per questi problemi, probabilmente il sequel di Death Stranding (che trovate invece su Amazon) a quest'ora sarebbe già stato sui nostri scaffali da molto tempo.
Ma quello che non sapevamo è che la produzione si è rivelata talmente difficoltosa che ad un certo punto Hideo Kojima ha avuto la tentazione di mollare tutto e rinunciare interamente allo sviluppo del sequel.
In un'intervista di gruppo riportata da Dexerto, il director spiega infatti che la pandemia non solo ha rallentato la produzione, ma ha fatto sentire l'intera Kojima Productions come se fosse un lavoro, un "dovere" riuscire a realizzare il sequel invece di qualcosa guidato dalla passione di creare qualcosa di nuovo.
«Abbiamo avuto tutti questi problemi. So che li hanno provati tutti. E poi finalmente è finita. Siamo arrivati ad un punto in cui mi sono quasi arreso, ma poi sono ritornato.
Mi sono sentito come se mi fossi riconnesso, ma con me stesso».
Non è stata dunque un'esperienza facile da affrontare per il papà di Metal Gear Solid, anche se allo stesso tempo ammette che lui e tutto il suo team ne sono usciti più forti.
«In futuro potrebbe ricapitare qualcosa di simile, ma ora che l'abbiamo già provata possediamo la forza [per affrontarlo]».
Forse se la pandemia fosse durata un po' più a lungo non ci troveremmo su queste pagine a parlare nuovamente di Death Stranding 2: fortunatamente Kojima e il suo staff hanno deciso di tirare avanti e a breve potremo davvero scoprire il secondo capitolo della saga, che ci attende più precisamente il 26 giugno.
E il leggendario game director sta già pensando a quello che sarà il suo prossimo gioco, ovviamente.