Mancano poche settimane all'arrivo di Death Stranding 2: On the Beach, ma in un altro mondo lo avremmo già messo nello scaffale dei giochi finiti molto tempo prima.
Il sequel del titolo di culto di Hideo Kojima arriverà il prossimo 26 giugno, ma la data poteva essere quella del 2023, e non del 2025.
In una recente intervista con GQ Magazine (tramite The Gamer), Kojima ha infatti rivelato che il gioco avrebbe potuto essere nelle nostre mani già due anni fa, se non fosse stato per la pandemia di Covid-19.
Il game designer ha condiviso come il tempo sia una costante preoccupazione nella sua mente, avendo così tante idee da voler realizzare ma essendo limitato nel numero di progetti che può intraprender.
«Ciò che temo di più è il tempo», ha affermato laconicamente Kojima:
«Sono diventato indipendente a 52 anni. Ora ne ho 61. Inoltre, c'è stato il Covid. Stavo cercando di girare la scena iniziale di Death Stranding 2, quella in cui Léa [Seydoux] viene da te, nella primavera del 2020. Il gioco sarebbe stato pubblicato nel 2023, ma non potevo scansionare attori, non potevo fare i nuovi casting.»
Casting e scansioni che sono a dir poco fondamentali per Kojima e il suo studio, considerato che al momento ha dichiarato di aver finito lo spazio per nuove scansioni a causa dei tanti lavori e delle altrettante candidature spontanee.
Interessante comunque che la motivazione per il "rinvio", se così possiamo chiamarlo, di Death Stranding 2 sia dipeso più da un esigenza creativa che produttiva, a dimostrazione dell'identità di Kojima Productions e del suo istrione.
Le cose da fare sicuramente non mancheranno, tra cui alcune ancora a team Death Stranding. Ci sarà un anime, annunciato dopo il già noto film con A24, per non parlare di OD e Physint che arriveranno in un futuro ancora più prossimo.