La questione è ancora pienamente sotto i riflettori: stiamo parlando del caso Hong Kong che ha coinvolto Blizzard Entertainment quando il giocatore professionista Blitzchung, durante lo streaming ufficiale delle competizioni, ha si è espresso in favore dei movimenti di protesta. A quel punto, basandosi sulla sua politica che non vuole commenti di sostenimento politico sui suoi canali ufficiali, Blizzard aveva deciso di bandirlo per un anno dai circuiti professionistici, sottraendogli anche il premio che aveva guadagnato giocando.
Nelle scorse ore, la compagnia statunitense è tornata (parzialmente) sui suoi passi, decidendo di ridurre la squalifica a sei mesi e di assegnare comunque il premio, onestamente vinto, a Blitzchung. Ma come ha reagito lui, a tutta questa vicenda?
Blitzchung, il professionista di Hearthstone
Con un commento condiviso su Twitter, il professionista ha dichiarato di apprezzare il fatto che Blizzard abbia riconosciuto il suo giocare pulito, motivo per cui – a prescindere dalle polemiche – alla fine gli assegnerà il suo premio. Come spiegato da Blitzchung:
Sapevo che avrei potuti subire una penalità o una conseguenza per le mie azioni, perché sapevo che avrebbe distolto l’attenzione dallo scopo dell’evento. In futuro, starò più attento su questo aspetto e darò il mio supporto a Hong Kong sulle mie piattaforme personali.
In merito, invece, alla riduzione della squalifica, Blitzchung spiega di apprezzarla, ma di ritenere ancora sei mesi come un periodo infinitamente lungo. A questo aggiunge che «non ne ho sinceramente idea», quando risponde a chi gli domanda se giocherà ancora nel panorama competitivo di Hearthstone. «Mi prenderò qualche mese per decidere se rimanere nello scenario competitivo di Hearthstone o no.»
Fonte: GamesIndustry